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La potenza della semplicità, per Wolfgang Laib: il documentario su Artecinema
Film e serie tv
“Without Time, Without Space, Without Body” è il titolo della mostra che Wolfgang Laib (Metzingen, DE, 1950) ha realizzato nella città di Firenze lo scorso autunno. Un progetto del Museo Novecento, a cura del suo direttore Sergio Risaliti, un’operazione tanto apparentemente “semplice” quanto monumentale. Laib è noto per le sue opere minimali di grande potenza simbolica, realizzate con elementi naturali come il polline, il miele, il latte, il riso, la cera d’api. Artista dello “spirituale nell’arte e nella vita”, unisce nel suo quotidiano e nella sua pratica creativa l’Oriente con l’Occidente. I retroscena della mostra, con interventi dell’artista e di chi vi ha lavorato accanto durante il work in progress di questa personale dislocata in quattro storiche sedi fiorentine, sono stati documentati dal regista Francesco Cacchiani che ne ha ricavato un mediometraggio di 45 minuti, selezionato e proiettato in occasione della 26ma edizione di Artecinema, il festival dedicato ai documentari d’arte ideato e curato da Laura Trisorio. Il Festival ha chiuso il 18 ottobre in presenza, nelle sale del Teatro San Carlo e del Teatro Augusteo, mentre oggi, 22 ottobre, è l’ultimo giorno per vedere i film sulla piattaforma streaming. Ed è proprio da un frame dal film che è stata tratta l’immagine guida di Artecinema 2021.
Il documentario ripercorre le tappe che hanno portato, nel 2019, alla realizzazione della mostra che ha coinvolto luoghi di straordinario valore storico e artistico nel cuore di Firenze, come il Complesso monumentale dell’Opera Di Santa Croce, il Museo di San Marco, Palazzo Medici Riccardi e il Museo Marino Marini. Loghi nei quali l’artista si è inserito talvolta in punta di piedi, con piccoli cumuli o distese di polline, altre invadendo letteralmente gli spazi, con l’edificazione di una ziggurat di cera. Ma sempre con toccante discrezione e rispetto per le architetture medievali che lo hanno accolto di volta in volta, volendosi mettere in dialogo oppure in contrasto in ogni momento e come da sempre nella sua pratica.
Il film di “Without Time, Without Space, Without Body” è stato commissionato dal Museo Novecento di Firenze e prodotto da MUS.E.