Con un confronto sul tema LET’S CREATE IN ITALY – Formazione, innovazione, sviluppo sostenibile, le 22 organizzazioni aderenti al CIANS – Coordinamento delle istituzioni Afam non statali si sono ritrovate nei giorni scorsi al MAXXI di Roma per valorizzare il ruolo di accademie ed istituti di alta formazione artistica in Italia e all’estero e per porre in essere tutte quelle iniziative che consentiranno al settore, da qui in avanti, di guardare al futuro con rinnovato entusiasmo.
Dopo gli interventi dei relatori, si è svolta una seconda parte, con un focus dedicato alle conclusioni dei tavoli tematici di approfondimento, sui temi Assicurazione della qualità; Centralità dello studente; Promozione e internazionalizzazione; Ricerca, innovazione, dottorati Afam, coordinati dai componenti del direttivo CIANS Annalisa Bottoni, Filippo Pernisco, Giuseppina Auricchio e Guido Tattoni, frutto di un confronto continuo tra gli associati.
I saluti istituzionali, anticipati dalla performance del coro Flowing Chords diretto dal maestro Margherita Flore, sono stati aperti da Alessandra Gallone, consigliere del Ministero dell’università e della ricerca, che ha portato i saluti del Ministro Anna Maria Bernini. Subito dopo, il saluto della presidente del CNAM Giovanna Cassese e l’intervento del segretario generale della Fondazione MAXXI Francesco Spano.
Ad aprire i lavori, moderati dalla fashion reporter e autrice televisiva Valeria Oppheneimer, il presidente CIANS Fabio Mongelli che, presentando le attività del Coordinamento, ha inquadrato il contributo delle istituzioni non statali nello scenario di riferimento: 149 istituzioni Afam, 90 mila studenti, 15,8% il tasso di internazionalizzazione. «Una crescita – ha affermato il presidente CIANS – che valorizza la vita, per questo il CIANS continuerà ad impegnarsi supportando l’eccellenza formativa, la ricerca e percorsi dinamici inclusivi e sostenibili».
Spazio poi alle relazioni. La stessa senatrice Alessandra Gallone ha approfondito il tema L’alta formazione artistica nel sistema universitario italiano, ponendo nella giusta considerazione il contributo di tutte le istituzioni Afam ai sistemi produttivi ed economici, anche in termini di innovazione per le imprese.
Costanza Miliani, direttrice dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale del Consiglio nazionale delle ricerche, si è soffermata sulla necessità di affrontare i problemi dei patrimoni e della società con interdisciplinarietà, cooperazione e intersettorialità, coinvolgendo gli operatori della cultura, nella consapevolezza che «Il patrimonio culturale è portatore di sostenibilità e di cambiamento». La relazione ha fornito alcuni interessanti modelli operativi: dall’introduzione nel restauro delle pratiche verdi alle vetrine oleografiche per raccontare il patrimonio librario. «Non va dimenticato – ha sottolineato la stessa Miliani – che il patrimonio culturale è delle persone che lo vivono, con il coinvolgimento delle comunità il pubblico diventa creatore di conoscenze e di cure».
Marilena Maniaci, consigliere Anvur con delega alle istituzioni Afam e componente del board ENQA ha incentrato il proprio intervento sul tema Gli ESG e l’assicurazione della qualità delle istituzioni Afam, rimarcando come «L’assicurazione della qualità accompagna le istituzioni nella crescita e nel miglioramento continuo, nel rispetto degli standard europei, anche grazie al coinvolgimento degli studenti».
Per Domenico Sturabotti, direttore Fondazione Symbola, «Nel nuovo contesto post – pandemia, la cultura, la creatività e il design devono dare risposte nuove, umanizzando le trasformazioni e abituando i cittadini al mondo che verrà». Secondo Luciano Galimberti, presidente ADI – Associazione per il disegno industriale, «Il valore di una Scuola di design si manifesta nel dialogo tra arte e tecnologia». «Il design italiano – ha ribadito lo stesso Galimberti – è capace di generare prospettive diverse ed il sistema formativo ha un ruolo fondamentale nell’affrontare le grandi sfide del domani».
Il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Riccardo Di Stefano ha espresso l’esigenza di avere «Una formazione aderente al fabbisogno ed alle esigenze del made in Italy». «Il bello e ben fatto – ha concluso l’imprenditore – è un elemento di identità dell’export del design italiano e la compresenza di pubblico privato ne garantisce la competitività».
Per la speciale occasione l’azienda iGreco ha realizzato una limited edition del già premiato Rosato, personalizzato con la denominazione del congresso. Un cadueax particolarmente apprezzato dal numeroso pubblico presente.
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