Anche quest’anno la rassegna ” Spilimbergo Fotografia 2000” si presenta ricca di mostre di forte interesse, da quella storica tratta dagli archivi di Italo Zenner, uno dei più preparati cultori della fotografia autore di saggi e libri, a quella più attuale basata sulla macchina fotografica Lomo e la filosofia che si è costruita intorno ad essa (la Lomografia) **.
La rassegna verrà aperta il 15 luglio alle 18 con la consegna, presso la Loggia del Municipio di Spilimbergo, del “Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia” la cui commissione ha indicato Cesare Colombo, Gianluigi Colin (Premio per un Autore del FVG) e Walter Nidermayr (Autore emergente), in passato il premio è stato assegnato, tra gli altri, a Luigi Veronesi, Claudio De Polo, Mimmo Jodice, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Guido Guidi, Paolo Gioli.
Nella stessa giornata a Paolo Gasparini sarà assegnato il premio “International Award of Photography”.
Tra le diverse iniziative, la Mostra mercato delle macchine fotografiche e del libro di fotografia, sabato 29 e domenica 30 luglio, presso la palestra di Via Mazzini a Spilimbergo.
Maurizio Chelucci
**La Lomografia è una vera e propria corrente culturale, gli appassionati e cultori di questa piccola e semplice macchina fotografica a mirino galileiano hanno una loro “Lomosofia” sintetizzata nelle 10 regole auree ufficiali:
1) Porta la tua Lomo ovunque tu vada. 2) Usala sempre – giorno e notte. 3) La lomografia non e’ un’interferenza nella tua vita, ma parte di essa. 4) Avvicinati il più possibile agli oggetti del tuo desiderio lomografico. 5) Non pensare. 6) Sii veloce. 7) Non devi sapere in anticipo cosa verrà catturato dalla tua pellicola. 8) Non devi saperlo neanche dopo. 9) Spara dall’anca. 10) Fregatene delle regole.
LE MOSTRE
La Mostra curata da Paolo Morello presenta una ampia selezione di c.a. 200 fotografie originali, libri e apparecchi (tra cui una camera ottica di inizio 700) la più antica trascrizione in litografia di un dagherrotipo, del 1839, i più antichi calotipi di Venezia, l’album fotografico della casa di Byron a Londra del 11872, il primo manuale di fotografia pubblicato in Italia. E poi l’Atlante del Lombroso, Anathomy del medico Pestalozzi, di Darwin).
Le molte fotografie rappresentano uno spaccato della storia della fotografia dalle origini ai nostri giorni con autori come Naya, Sommer, Petit, Disderi, Maayer & Peaarson, Wulz e il novecento con Bragaglia, Castagneri, Veronesi, Grignani, Cavalli, Finazzi, Moncalvo, Gilardi…fino a Monti, Roiter, Giacomelli, Ghiri, Migliori, Ciol, Fontana, Guidi, Basilico e vari giovani autori italiani emergenti.
Cresciuto artisticamente nei circoli legati al neorealismo, nel 1955 raggiunge i fratelli e il padre in Venezuela, dove inizia la professione di fotografo. Conosce Paul Strand, con il quale stabilirà una duratura amicizia e ne rimane profondamente influenzato.
E’ considerato tra i più importanti fotografi delle Americhe e tiene corsi all’Università di Città del Messico e collabora con il Getty Museum. Dopo l’esperienza a Cuba tra il 1961 e il 1965 e un successivo breve ritorno in Europa, Gasparini ha dedicato energie e intelligenza visiva in paarticolare a Città del Messico, Los Angeles e S.Paulo che in Megalopolis, Mostra densa di immagini – oltre 240 – che i articola come un grande murale ripercorrendo la tradizione artistica sudamericana, presenta il vero volto di queste tre grandi megalopoli.
La mostra è composta da tre grandi murali: El cuerpo del Che; El cuerpo de Tina e El rostro barrido (Il volto svuotato) che rappresentano la decostruzione di alcune icone che hanno caratterizzato possibilità emancipatrici per l’America Latina. Questa Mostra è stata presentata alla Biennale di Venezia del 1995 nel padiglione del Venezuela, dedicato a Gasparini.
Raul Stolkiner (RES) è un autore emergente nel panorama della fotografia sudamericana ed è stato anche premiato ad Arles nel 1994 come giovane Autore emergente, ricevendo anche nel 1998 dal Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires il Premio Leonardo per la migliore mostra dell’anno precedente.
RES ha ripercorso, in un “esperimento sul tempo, la memoria e la storia” l’itinerario del Generale Rocha del 1879, quando – accompagnato anche dal fotografo Antonio Pozzo – aveva messo in atto la “campagna del deserto” che si concluse con una spedizione militare il cui scopo era di occupare Chele Choel nella Patagonia.
I tre hanno hanno seguito la strada, costruita dal Conte Giacomo Ceconi (nominato per meriti imprenditoriali “Nobile dell’Impero da Francesco Giuseppe) in dono agli abitanti della valle nativa nel 1885.
Giovane emergente della fotografia svizzera ed europea che utilizza la lomo, macchina fotografica che induce a stili di vita. Dice l’autore della sua Lomografia: “é un momento della mia vita che non avevo visto. La mia Lomo lo ha visto per me. Atmosfera, movimento, colori e luce, non accuratezza di messa a fuoco. Non visto attraverso il mirino ma vissuto. Farlo prima di pensarlo. Pensarlo prima di farlo”.
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