“…tento di catturare la luce che risulta non visibile all’occhio umano, nel senso non “percettivo-istantaneo”. Il nostro occhio registra solo frammenti visivi che in seguito la nostra mente ricompone in uno scenario comprensibile, con l’aiuto della sua esperienza.
A tale scopo uso tempi di esposizione lunghi, che permettono come un “supersguardo”, di registrare i cambiamenti luminosi che hanno durata lunga. Non posso prevedere quale effetto otterrò, che figura, la luce, eseguirà nel suo muoversi, quali colori, sovrapponendosi, interverranno a crearne altri…”
Natasa Radovic, ci propone presso Amantes, Art Space Café, la sua interessante e personale riflessione, le sue intuizioni.
Il tempo fotografico, come noi tutti lo conosciamo, il breve istante in cui la luce agisce sul materiale sensibile, Natasa lo nega con fermezza. Lei afferma con decisione che il suo scopo, in fotografia, é quello di comporre su di un unico fotogramma il depositarsi dei flussi luminosi in una sintesi temporale, una stratificazione di informazione su di un livello sensitivo inusuale nella visione normale di un qualunque evento.
Il lavoro di natasa Evoca quindi i lavori e le ricerche di Marey, Muybridge, Edgerton, artisti protesi verso la soluzione dell’enigma del movimento e delle sue implicazioni nello spazio ristretto della percezione dell’invisibile.
Troviamo qui una brillante sintesi di tali lavori, dove questa artista ci guida con fluida continuità alla scoperta del suo punto di vista sul problema.
Non tempo/luogo sospeso ma piuttosto tempo/luogo che si deposita e si sovrappone a se stesso durante il suo esistere. Tempo/luogo che noi riusciamo a evocare e ricostruire attraverso il sinuoso segno impresso dalle sorgenti luminose presenti nella scena. E dal depositarsi stesso di tale luce nell’ambiente circostante, mutandolo di continuo.
La ricerca di una via personale all’espressione, la volontà comunicativa rispetto a luoghi, persone, situazioni, si riuniscono qui, di fronte a queste opere di luce/ombra e colore/noncolore, nelle sue presenze come nelle assenze, ricche comunque di informazione in cui la luce, sovrana, disegna il suo corso, mentre noi ci soffermiamo ad ammirare l’approccio attento e meditato di Natasa Radovic a questo simbolo inafferrabile e indispensabile alla nostra vita.
Vi consiglio di vedere le opere di Natasa esposte presso la Galleria Amantes, a Torino in via Principe Amedeo 38/a
Natasa Radovic é nata a Rijeka, in Croazia, il 21 settembre 1971.
Vive a Venezia.
Inizia nel 1995 i suoi primi esperimenti sulla luce.
Paolo Viridian
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Il lavoro di questa artista mi pare veramente interessante, a testimonianza di quanto si diceva nel forum circa le potenzialità degli artisti dei paesi dell'est.
Leggo su un sito che "Natasa Radovic è stata selezionata dal "Museo d'Arte Moderna di Fiume" a rappresentare la Croazia alla x Biennale dell'Europa e del Mediterraneo - Sarajevo 17-31 luglio 2001, si tratta della stessa serie di fotografie che saranno esposte da Amantes."