Fino al 31.V.2001 | World Press Photo | Roma, Museo di Roma in Trastevere | | Fino al 27.V.2001 | Milano, Galleria Sozzani

Per fortuna una bella giornata, sono le 18, manca ancora mezz’ora alla presentazione a stampa ed autorità delle foto selezionate nell’ambito del premio fotogiornalistico World Press Photo. E’ un bene che ci sia il sole, il cortile del Museo in Trastevere che ospita l’esposizione nel il suo loggiato è bellissimo, la luce bassa crea ombre che si sovrappongono alle immagini, l’atmosfera è molto calda.
Passeggio osservando con calma le foto, il percorso è stato concepito ed allestito a Roma da Contrasto (con la supervisione di Bart Schoonus del World Press Photo Staff) aggregando le foto per contenuti e grafica; l’impressione è di fare un viaggio nella cronaca del 2000, dalle situazioni più tragiche e toccanti a quelle più piacevoli (in verità, purtroppo, poche). Guardo, leggo le storie a margine, mi soffermo riflettendo, ancora una volta e con piacere, sull’unicità del linguaggio fotografico e mi stupisco della forza narrativa ed impatto emotivo che nasce da alcune sequenze.
Sono 44 anni che la World Press Photo Foundation di Amsterdam seleziona migliaia di immagini che provengono da reporter ed agenzie d’ogni parte del mondo, e rappresenta il maggiore riconoscimento nell’ambito del fotogiornalismo mondiale.
L’elenco dei vincitori per le varie categorie è visibile, insieme alle foto, nel sito web dell’organizzazione ( worldpressphoto ); sito di cui consiglio vivamente la visita. Le immagini sono tutte d’alta qualità e vanno sempre oltre la semplice documentazione d’un evento, diventando esse stesse non solo icona della storia che raccontano ma vere e proprie “opere” per composizione, equilibrio formale e capacità comunicativa.
Impossibile parlare di tutti i vincitori, ma indispensabile presentare almeno la vincitrice assoluta e gl’italiani che hanno vinto premi nelle 18 sezioni.
E’ di Lara Jo Regan, fotografa freelance americana, la Foto dell’anno 2000, risultato d’una ricerca sulle persone che “non esistono”; uomini, donne e bambini, come quelli ritratti in Texas, mai censiti, fantasmi, per lo più analfabeti per la carenza di scuole (sono stimati in circa otto milioni, e le strutture, non solo scolastiche, non sono dimensionate, chiaramente, tenendo conto di chi “non c’è”).
Tre gli italiani premiati Angelo Turretta, (amabile fotografo di scena, romano d’adozione che terrà il 13 maggio un workshop ad ingresso libero nei locali del museo) con la sua immagine tratta dal set della finction tv “la piovra” risultata prima nella sezione “Arti” e Alessandro Albert & Paolo Verzone terzi classificati nella “Ritratti” con un¹ immagine di un padre con la sua bambina sulla spiaggia di Venus in Romania.
Fra le tante immagini vorrei segnalare quelle di Greg Baker (terzo premio nella sezione “sport – stories) per i soggetti, la composizione, l’uso del colore e …. perché i bambini, anche se scontato, retorico e “mieloso”, rappresentano in questo specchio d’umanità travolta dagli eventi uno squarcio di serenità e speranza.


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Maurizio Chelucci
Vista il 9 maggio 2001