Fino al 4.XI.2001 | Tazio Secchiaroli, Retrospettiva | Torino, Fondazione Italiana per la Fotografia

di - 11 Settembre 2001

Tazio Secchiaroli è stato, a torto o a ragione uno dei maggiori fotografi italiani del dopoguerra, ingiustamente relegato, a mio avviso, in un ruolo minore etichettato dalla parola Paparazzo, parola dalla genesi letteraria, nata per fissare un ruolo più che una persona. Il successo del film felliniano prima e la naturale indifferenza agli autentici fenomeni, tipica del momento e della nostra cultura quando tali fenomeni siano assolutamente nostrani, hanno fatto il resto. Il falco di Via Veneto, l’impietoso [ ma quanto ] testimone delle scorribande notturne della Hollywood sul Tevere, era in realtà una persona dotata di una grande intelligenza visiva capace di mettere a nudo o di cogliere con delicatezza le situazioni che di volta in volta si trovava a vivere. La svolta nella sua produzione arriva grazie al rapporto con Fellini prima, che lo introduce nel mondo del cinema come fotografo di scena, e poi con l’incontro con il fotografo americano Gjon Mili incontrato casualmente sul set di un film. Secchiaroli fa sua la lezione di Mili e comprende che al gesto istintivo vuole sostituire la meditazione, il ragionamento, alle luci violente del flash quelle studiate a regola d’arte, che evidenziano le qualità scultoree della luce usata con sapienza, l’uso dello sfocato con fini estetici, il senso della disposizione dei piani nello spazio. E questo si vede, la svolta è effettiva ed il salto non è indifferente.
La grande umanità, il suo approccio sensibile e sincero alle persone ed alle personalità alle quali si avvicinava gli permettevano di poter lavorare in piena tranquillità, di cogliere momenti intimi, di rendere al massimo I canoni che contraddistinguevano I soggetti che di volta in volta gli si offrivano. Indimenticabili le immagini di Federico Fellini colto nei momenti di lavoro sul set, momenti che rappresentano la vera essenza del personaggio, autentico artefice di ogni minimo avvenimento, persona attorno alla quale l’universo composto da attori, tecnici, semplici lavoranti ruotava in una solo apparente atmosfera caotica, autentica fornace di idee ed improvvisazioni, improvvisazioni alle quali lo stesso Fellini non si sottraeva.
Il rapporto con Sofia Loren era al massimo dei livelli possibili di confidenza. Lui era “il fotografo”, il suo fotografo personale, e la seguiva ovunque, in qualsiasi luogo l’attrice lavorasse, e Tazio espresse la carica sensuale e l’avvenenza di questa attrice ad un livello di intensità che si riscontra difficilmente nel panorama fotografico e che si può accomunare senza timore a quello dei più grandi maestri del genere.
Con Mastroianni entra in confidenza durante la lavorazione de La Dolce Vita, film del quale é anche consulente specifico del regista, e anche di questo attore rimangono immagini memorabili, pur restando nell’ambito dello stile sobrio che contraddistingue questa fase dell’attività di Secchiaroli.
Tazio smise di fotografare nel 1983, dicendo che la fotografia richiede una grande carica vitale, e lui quella carica vitale sentiva di averla persa. Continua comunque ad interessarsi di fotografia e arriva a tenere lezioni universitarie sul tema.

La mostra alla Fondazione verte principalmente su tre personalità: Federico Fellini, Marcello Mastroianni e Sofia Loren, grandi amici di Tazio.


Articoli correlati: BIG Torino 2000
<a href= http://www.italica.rai.it/principali/argomenti/altro/secchiaroli.htm
Il sito della manifestazione : biennale fotografia 2001

Paolo Viridian
Mostra visitata il 7 settembre 2001




Torino, Palazzo Bricherasio, via Lagrange 20
Ingresso £ 12.000 intero, 10.000 ridotto
orario: tutti i giorni 11.00 – 23.00
lunedì 15.00 – 23.00
Informazioni: 011.544.132/546594 E-mail : fond.foto.stampa@libero.it
Dal 6 settembre al 7 ottobre 2001



[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Brassaï. L’occhio di Parigi: a Bassano del Grappa un nuovo grande capitolo di storia della fotografia

Fino al prossimo 21 aprile il Museo Civico di Bassano del Grappa ospita “Brassaï. L’occhio di Parigi”, la mostra realizzata…

24 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Armonie mediorientali e ritmi universali in Fondazione Prada a Milano

Fino al 24 febbraio l’installazione site specific dell’artista marocchina Meriem Bennani dà forma a una misteriosa sinfonia attivata da molteplici…

23 Dicembre 2024 19:07
  • Mostre

Parigi esplode di mostre: una ricognizione dalla capitale culturale dell’Europa

Parigi continua a fare della cultura un tassello cruciale di sviluppo: l’offerta delle grandi mostre, visitabili tra la fine del…

23 Dicembre 2024 17:59
  • Mercato

Dentro l’asta. Il vestito rosso di Domenico Gnoli

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno che sta per finire, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…

23 Dicembre 2024 17:42
  • Bandi e concorsi

DGCC e American Academy, l’open call per una nuova residenza per curatori

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…

23 Dicembre 2024 12:05
  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05