Il 29 marzo, a Venezia, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, il nuovo centro espositivo e di ricerca Le Stanze della Fotografia apre al pubblico, nelle Sale del Convitto della Fondazione Giorgio Cini, con l’ampia e completa retrospettiva Ugo Mulas. L’operazione fotografica, a cura di Denis Curti.
L’iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini intende proseguire il percorso iniziato nel 2012 alla Casa dei Tre Oci di Venezia, nella convinzione che la fotografia, tra i linguaggi artistici più interessanti del moderno e del contemporaneo, debba continuare ad avere una sua specifica dimora a Venezia.
«Grande attenzione è sempre stata data dalla Fondazione Giorgio Cini alla fotografia, sia come forma d’arte sia come documentazione storico artistica, tanto da creare, sotto l’impulso dello stesso Vittorio Cini, quella che oggi è una delle più ricche fototeche d’Italia e d’Europa», spiega Giovanni Bazoli, presidente della Fondazione Giorgio Cini. «L’apertura delle Stanze della Fotografia qui sull’Isola di San Giorgio Maggiore rappresenta quindi un nuovo tassello che va ad arricchire la già ampia e variegata offerta culturale della Fondazione Cini».
La mostra Ugo Mulas. L’operazione fotografica, che verrà presentata in occasione dell’inaugurazione dello spazio, presenta per la prima volta un’importante selezione vintage mai esposte prima d’ora. Più di 300 immagini, documenti, libri, pubblicazioni, filmati, offriranno una sintesi in grado di restituire una lettura che si apre alle diverse esperienze affrontate da Ugo Mulas (Pozzolengo, 1928 – Milano, 1973), fotografo trasversale a tutti i generi precostituiti e capace di approfondire tematiche diverse, cercando sempre la profondità della quantità umana. Il percorso espositivo sarà articolato lungo 14 sezioni che ripercorrono tutti i campi d’interesse di Mulas. Dal teatro alla moda, con i ritratti di amici e personaggi della letteratura, del cinema e dell’architettura fotografati come modelli in posa, dai paesaggi e dalle città alla sua esperienza con la Biennale di Venezia e con gli artisti della Pop Art. Una sezione, naturalmente, sarà dedicata a Milano e al celebre Bar Jamaica. «A questa – anticipa Denis Curti – segue un capitolo dedicato ai progetti industriali e alle esperienze più interessanti con Olivetti e Pirelli. A chiudere il percorso, le serie più significative per lo stesso Mulas, quelle dedicate a Calder, a Duchamp e le fondamentali Verifiche, che sono certamente da considerarsi come uno dei più interessanti esperimenti di pensiero critico sulla fotografia».
La mostra coincide con i 50 anni dalla scomparsa di Mulas, che Alberto Salvadori ricorda così: «Il lavoro fotografico di Ugo Mulas offre un punto di vista imprescindibile sullo statuto dell’opera d’arte stessa, che ci spinge a riflettere sulla relazione, ogni volta nuova e peculiare, tra l’artista e il suo spazio di lavoro, l’ispirazione e il contesto che la esprime. L’ampia retrospettiva che inaugura Le Stanze della Fotografia dà conto di questa sempre presente attualità dello sguardo di Mulas, mostrandone anche aspetti meno noti attraverso scatti, documenti d’archivio, video mai esposti prima d’ora e restituendoci il ritratto di un artista a tutto tondo, della sua visione dell’arte e della cultura del Novecento».
Le Stanze della Fotografia conta sulla creazione di una Fondazione dedicata, che permetterà di finanziare e sostenere i progetti di ricerca, dove confluiranno i partner strategici quali la Fondazione di Venezia, che intende promuovere l’istituzione di un Premio annuale per la fotografia rivolto ai giovani fotografi, e San Marco Group, leader in Italia nel settore delle pitture e vernici per l’edilizia professionale. La direzione artistica sarà affidata a Denis Curti, che ha già ricoperto questo ruolo per i Tre Oci sin dal 2012, è direttore artistico del “Festival di Fotografia” di Capri ed direttore responsabile del periodico Black Camera e Course Leader del Master in Fotografia di RafflesMilano. Le attività di ricerca ed espositive saranno coordinate dal comitato tecnico-scientifico presieduto da Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, e composto da Emanuela Bassetti, presidente di Marsilio Arte, da Chiara Casarin, responsabile sviluppo culturale e comunicazione della Fondazione Giorgio Cini, dal direttore artistico Denis Curti e da Luca De Michelis, amministratore delegato di Marsilio Arte.
Dopo Ugo Mulas, Le Stenze della Fotografia ospiterà, in autunno, una mostra dedicata a Paolo Pellegrin (Roma, 1964), tra i più importanti fotoreporter contemporanei internazionali, che ha documentato molti dei maggiori disastri e conflitti mondiali. Curata da Denis Curti e Annalisa D’Angelo, e realizzata in collaborazione con Magnum Photos, la rassegna racconterà una storia di infinita umanità nell’epoca presente grazie a installazioni, ingrandimenti e scatti inediti, con un corpus di immagini del più recente reportage in Ucraina, dove il fotografo si è recato nei mesi successivi allo scoppio della guerra.
Nella primavera 2024 sarà la volta della retrospettiva HELMUT NEWTON. LEGACY, curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation di Berlino, e Denis Curti, in occasione del centesimo anniversario della nascita dell’artista (Berlino, 1920 – Los Angeles, 2004). Attraverso 250 fotografie, riviste, documenti e video, la mostra ripercorrerà l’intera carriera di uno dei fotografi più amati e discussi di tutti i tempi. Accanto alle immagini più iconiche, un corpus di fotografie inedite, presentate per la prima volta in Italia, sveleranno molti aspetti meno noti dell’opera di Newton, con un focus specifico sugli scatti di moda più anticonvenzionali. Polaroid e contact sheet forniranno inoltre informazioni sul processo creativo di alcuni dei motivi iconici presenti, mentre pubblicazioni speciali, materiali d’archivio e dichiarazioni del fotografo contribuiranno a far comprendere al visitatore il contesto nel quale è nata l’ispirazione di questo straordinario artista. Nell’ottica di un potenziamento e consolidamento di rapporti con istituzioni ed enti culturali anche al di fuori della città di Venezia, la mostra sarà esposta in esclusiva in Italia dalla primavera 2023 e fino all’estate 2024 con un tour in altre prestigiose sedi: a Milano, a Palazzo Reale, dal 24 marzo al 25 giugno 2023; a Roma, al Museo dell’Ara Pacis, dove approderà nell’autunno 2023; infine, a Venezia.
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