Categorie: Fotografia

A Napoli, parole, glosse e immagini per conoscere e rileggere Dante, con brio

di - 15 Novembre 2021

Per comprendere la grandezza e la complessità di Dante le parole possono non bastare ma le immagini di certo aiutano. E infatti tanti sono gli artisti che si sono cimentati nell’impresa di dare una forma visiva alla sua poesia, da Federico Zuccari a William Blake e Gustave Dorè, fino a Salvador Dalì e Moebius. Su questa falsariga sinestetica prosegue anche “(an)DANTE con brio. Sette giorni per Dante”, rassegna dedicata all’opera del Sommo Poeta, a cura di Armida Parisi e Antonio Petrossi, nata da un’idea di Patrizia de Mennato, ospitata negli spazi di Villa di Donato, a Napoli.

«“(An)Dante con brio” è un incontro non convenzionale con un uomo straordinario, capace di immaginare mondi e inventare le parole per raccontarli. E poi trasformare il risultato in una poesia vibrante di lacrime e sorrisi, sdegno e tenerezza, terrore disperato e luminosa felicità. È un Dante tutto da leggere e riscoprire», ha spiegato Parisi.

«Abbiamo cercato di mettere in evidenza tutti gli aspetti della produzione letteraria di Dante Alighieri, anche quelli meno conosciuti perché oscurati dalla potenza dei versi della Commedia», ha continuato Petrossi. «Gli spettatori assisteranno quindi a un confronto serrato tra Dante e il suo amico e avversario Guido Cavalcanti intorno al tema dell’Amore; ascolterà le struggenti liriche d’amore che Dante ha dedicato alle sue donne (non solo Beatrice); riderà con stupore delle oscene e quasi sconosciute ingiurie sui suoi contendenti. La grandezza di Dante sta nella capacità di padroneggiare tutti questi registri linguistici». «Vogliamo presentarvi un dante rigoroso ma irriverente. Guardandolo con occhi nuovi non solo come padre della nostra linea, ma come critico pungente della contemporaneità che si prolunga oltre la vita nell’eternità del suo pensiero», ha concluso de Mennato.

Immagini contemporanee di Dante: la mostra a Villa di Donato

Iniziati lo scorso fine settimana, gli appuntamenti proseguiranno fino al 16 novembre 2021, negli spazi di Villa di Donato, a Napoli, affrontando diversi aspetti della letteratura dantesca, anche quelli meno conosciuti e più irriverenti, con il supporto di “Dante mmxxì”, mostra fotografica di Donatella Donatelli. Rileggendo la densa simbologia delle opere di Dante in chiave contemporanea, nel suo progetto Donatelli vuole conferire un universo visivo attuale alla ricerca letteraria sui testi del poeta, in nove opere fotografiche che solo i conoscitori dell’Alighieri possono “decifrare”.

«C’è un profondo senso di simmetria nelle nove opere che compongono il progetto, una peculiarità che porta la mia poetica vicina al pensiero del Sommo Vate», ha raccontato la fotografa Donatella Donatelli. «Dante Alighieri identifica nel numero nove la massima espressione dell’amore divino, in quanto esso ha come radice quadrata proprio il numero tre, simbolo sacro della santissima trinità nel mondo cristiano. Anche la cosmologia dantesca si collega alla simbologia numerica: sono nove i cerchi infernali, così come le zone del Purgatorio e i cori angelici, i cieli dell’Etere sono nove. Questa intricata rete di rimandi è riportata nella mia cifra artistica: tre sono i colori predominanti –  il bianco, il rosso e il nero – sul numero tre e sui suoi multipli gioco nelle composizioni di donne e uomini, fra le cui mani, capelli, vesti si intesse una fitta rete di simboli. Sta al pubblico decifrarli, scoprirli, svelarli uno per uno, o semplicemente godere della bellezza fuori dal tempo di questo progetto».

(An)Dante con brio: i prossimi incontri in calendario

In occasione del primo incontro, il 14 novembre, Candida Carrino, direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli, ha presentato una preziosa glossa annotata da Luigi Settembrini, conservata dall’Istituzione. Il letterato e patriota, infatti, interpretò la figura e l’opera di Dante alla luce della propria passione politica e della coscienza civile, come emblema dello spirito nazionale e dell’identità italiana, andandone a costituire il mito come eroe risorgimentale. Fu proprio Settembrini, infatti, a fondare, nel 1862, la “società dantesca”, con l’obiettivo di raccogliere fondi per la realizzazione di una statua commemorativa, per intitolare quella che sarebbe poi diventata una delle più famose piazze di Napoli e d’Italia.

Non solo Divina Commedia: ai due reading di Christian Poggioni dedicati all’opera più nota e più studiata dell’Alighieri, “Iniziamo dall’Inferno”, andato in scena il 14 novembre, e “Dal Purgatorio al Paradiso”, in programma il 2 dicembre, si affiancano incontri a tema attraverso cui affrontare i testi danteschi riscoprendone però anche lati comici e giocosi. È questo il caso di “Parolacce ed invettive. Il Dante che non avete mai letto a scuola” con Francesco Puccio, il 23 novembre, e “All you need is love. Temporaneamente all’inferno di Dante” con Roberto Azzurro, il 25 novembre.

Se della vita di Dante si conosce praticamente tutto, così come della sua donna ideale, Beatrice, meno note sono le vicende della moglie, Gemma Donati. Alla sua figura ma non solo è dedicato “Donne che avete intelletto di amore – Tutte le donne di Dante”, il reading di Monica Palomby, in collaborazione con il collettivo Fabulouskhate, dedicato agli amori, non sempre felici, del poeta, in calendario il 17 novembre. Si resta in materia di biografia anche con l’incontro “Amici/nemici Dante e Cavalcanti” con Fiorenzo Madonna, dedicato al complesso rapporto, umano e letterario, fra Dante Alighieri e Guido Cavalcanti, il 29 novembre.

Chiude la rassegna, il 16 dicembre, una serata speciale in pieno clima natalizio: “Natale con Dante”, incontro con letture di Annamaria Ackermann dal Canto XX del Purgatorio. Per l’occasione sarà presentato il nuovo libro di Mauro Giancaspro “Dante, la vita eterna e il cellulare”, con l’intervento di Roberto Azzurro.

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