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Fotografo intenso, in grado di nobilitare con il suo sguardo la materia dell’immagine, Dino Pedriali è morto questa mattina. La notizia ci è stata confermata da fonti vicine alla famiglia. Autore di ritratti profondi e struggenti di individui comuni e di grandi personaggi, quali Giacomo Manzù, Giorgio De Chirico, Federico Zeri, Alberto Moravia, Federico Fellini, Rudolf Nurejev, Andy Warhol, Man Ray, Pedriali è conosciuto in particolare per la maestria nel genere del nudo maschile. Achille Bonito Oliva ne omaggiò la carriera dedicandogli la copertina del volume “La camera dello sguardo – Fotografi italiani”, pubblicato nel 2009. Tra i suoi ritratti più famosi, quelli di Pier Paolo Pasolini, fotografato nella sua casa di Chia, nel 1975, per il libro Petrolio, poco tempo prima del suo tragico assassinio, avvenuto il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia.
Nato a Roma, nel 1950, inizò a lavorare nel mondo dell’arte con Luciano Anselmino, la cui galleria torinese Il Fauno era uno dei punti di riferimento per la nuova fotografia. Momento decisivo per la sua formazione fu l’incontro con Man Ray, al quale Pedriali avrebbe fatto da assistente nel corso del viaggio italiano intrapreso dal grande artista all’inizio degli anni Settanta.
«Come Caravaggio prendeva i suoi modelli dalla strada e li nobilitava nei suoi quadri, ostentando la loro bellezza lasciva in vesti mitologiche o bibliche (giovani amori o apostoli senescenti!), e strappando loro i vestiti dal corpo, così anche Pedriali spoglia i suoi modelli proletari mostrandone la forza, l’orgoglio, la muta coscienza di sé», così il critico d’arte Peter Weiermair definiva lo sguardo di Pedriali, nella pubblicazione di “Nudi e Ritratti – Fotografie 1974-2003”, che ripercorre la carriera del fotografo, dalle prime scene di genere sulla spiaggia di Ostia ai ritratti di giovani drogati, dai documenti sugli artisti, dedicati a icone pop quali George Segal e Andy Warhol, ai nudi degli anni Ottanta, ispirati alla lezione della pittura antica.
Tantissimi i riconoscimenti e le mostre, tra gallerie e spazi istituzionali, dal Palazzo dei Diamanti di Ferrara all’Accademia Americana di Roma, dalla Kunsthalle di Basilea alla Fondazione Mazzotta di Milano, dal Salone delle Feste di Parigi a Palazzo Reale di Genova.