Antonio Salvador, fotografo, che orgogliosamente posso chiamare: vero Amico. Ci conoscemmo nel 2007 in occasione di una mostra da Jean Blanchaert presso la sua galleria in piazza Sant’Ambrogio a Milano. Insieme a molti altri, c’era anche Philippe Daverio con la sua assistente Elena: quella è stata una serata memorabile.
Mi regalasti il libro su Victor Hasselblad a cui eri molto legato. Ne nacque una performance d’arte in cui, in maniera del tutto spontanea, ci trovammo a dialogare, Antonio con la sua fotografia, io con la mia pittura. Ed è così che le più belle cose accadono. Philippe Daverio mi invitò a sistemare per terra tutti i fogli dei miei disegni che tenevo in mano e Antonio collocò al centro, che era rimasto vuoto, il libro su Victor Hasselblad. Da quella volta la nostra amicizia seppe rafforzarsi e consolidarsi nell’arco degli anni. Siamo riusciti anche a dare vita a un’opera unica in perfetta sintonia tra la sua fotografia e il mio gesto pittorico. Ho sempre pensato di esser di fronte a un vero signore e il suo lavoro fotografico riusciva a riflettere pure questo aspetto della sua personalità.
Mi mancheranno molto le nostre chiacchierate al telefono e i nostri vagabondare per mostre e vernissage. Amico mio non dimenticherò mai che mi offristi il cibo quando è mancato sulla mia tavola. Mi hai fatto conoscere la musica di Lalo Schifrin e il jazz quello vero. Condividevamo l’approccio spirituale all’arte. Ora come quella volta mi trovo in questa importante piazza, siamo all’interno di questa bellissima basilica di Sant’Ambrogio, i tuoi amici insieme per salutarti. Mi mancherai Amico mio.
Antonio Aluizio Salvador (1961 San Paolo, Brasile – 2023, Milano) è stato fotografo professionista dal 1979. È cresciuto nella scuola fotografica americana studiando a San Francisco con Ansel Adams. Ha lavorato in diversi Paesi con la fotografia commerciale (industria, architettura, gioielli, pubblicità), sport (F1, rally, tennis). Ha vissuto 30 anni a Milano come fotografo d’arte.
Il passaggio dall’analogico al digitale lo ha affrontato, come tantissimi suoi colleghi, con professionalità: si è adattato ai cambiamenti. Quando il suo occhio catturava un’immagine, Antonio Salvador era capace di costruirci un intero progetto. Per esempio, da uno sguardo casuale sul pavé bagnato della città, ha preso vita la sua importante mostra personale dal titolo Rotaie, del 2008, nella quale era raffigurata poeticamente la rete tranviaria di Milano. L’esposizione, a cura della Galleria Blanchaert, si è tenuta presso l’Antiquum Oratorium Passionis alla basilica di Sant’Ambrogio di Milano. Le fotografie ritraggono rotaie, incroci, scambi, deviazioni in angolazioni particolari. Dettagli e vedute che danno una visione inaspettata di qualcosa che vediamo tutti i giorni. Queste immagini colgono la materia, la lucentezza del metallo, le linee, la perfezione e le imperfezioni di questi manufatti, che nel loro insieme hanno un fascino non indifferente.
Le sue fotografie sono state scelte dal prestigioso Hotel Mandarin Oriental di Milano per decorare le stanze. Antonio Salvador si sentiva milanese. Persona generosa, ha sempre regalato alle aste benefiche di questa città le sue fotografie.
Lascia un grande archivio che dovrà essere studiato e valorizzato.
Dopo un lungo periodo di turbolenze, tra dimissioni, censure e ingerenze della politica, documenta apre un nuovo capitolo con la…
Il museo MASI di Lugano presenta le mostre del programma espositivo del 2025: dal surrealismo contemporaneo di Louisa Gagliardi al…
Arte e inclusione per le Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026: dal Museo di Cavalese al Lagazuoi Expo Dolomiti, il progetto diffuso…
L’esplorazione è continua e varia come ciò che ci rigetta il mare, non c’è discriminazione tra una conchiglia e un…
Un dialogo nel paesaggio appenninico: a Bologna, Alchemilla presenta il progetto fotografico nato nel 2014 dalla collaborazione tra gli artisti…
Funghi in velluto, nature morte e tele preziose: nelle sale al piano nobile del Museo di Palazzo Grimani si intrecciano…
Visualizza commenti
Caro Flycat, noi, la famiglia di Antonio, siamo felici ed emozionati per questa pubblicazione. Che belle parole sul nostro caro Antonio. Sì, era un professionista dedicato e appassionato dell'Italia e degli amici. Parlava sempre di te e di Elena. Ma soprattutto, era un uomo gentile, educato e generoso. Grazie di cuore per questo dolce ricordo che rimarrà per sempre nei nostri cuori. Presto mi metterò in contatto per realizzare un libro sulla sua vita, insieme a Elena. Un forte abbraccio e un bacio al tuo tenero cuore.
Elisabete, Angelica e Beth