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Autostrada del Brennero, architetture e paesaggi: la mostra a Trento
Fotografia
Epica stradale
Le strade non sono mai solo infrastrutture ma celano sempre, nella loro ideazione e costruzione, delle idee e degli ideali di civiltà del popolo che le realizza. Se tutte le strade portavano a Roma è perché Roma era il baricentro di movimenti centrifughi e centripeti che coinvolgevano l’Impero. La storia delle autostrade italiane non fa eccezioni alle dinamiche di quelle narrazioni che coinvolgono i popoli, chiamate anche Epica: se la costruzione di autostrade che collegassero l’Italia del nord a quella del sud prometteva di realizzare una seconda Unità della Penisola, quella delle autostrade alpine incarnava l’ideale di un’Italia pienamente europea e il mito del superamento del confine geografico delle Alpi, ostile nelle cronache almeno dai tempi di Annibale.
Epica che per molti anni è rimasta bugia politica, e ora arranca ad allinearsi alla realtà: basti ricordare che la Torino-Savona, la Milano-Genova e la Firenze-Mare sono state funestate da incidenti e gorghi automobilistici non appena ogni famiglia italiana ha potuto permettersi la facilità di un’automobile; e ancora le partite a carte sui tettucci delle utilitarie intrappolate lungo la Salerno-Reggio Calabria hanno colorato i servizi estivi dei telegiornali di tinte fosche e disperate.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710459.jpg)
Un’architettura territoriale
Ogni strada, insomma, ha la sua storia, che si origina da una dialettica tra la narrazione che l’Autorità si auspica di diffondere e quella dei fruitori. Un esempio di coincidenza felice di questa narrazione è quello dell’Autostrada del Brennero. Fortemente voluta dalla popolazione locale, in un tempo in cui attentati condotti da terroristi indipendentisti puntavano a mettere in dubbio, di fronte all’opinione pubblica, l’identità e l’adesione del Trentino alla cultura italiana, essa, oltre a configurarsi come ponte verso l’Europa, ha fatto anche da raccordo tra la geografia sfuggente della Penisola e una delle regioni più periferiche e isolate. E questa volontà di integrazione sembra essere stata assorbita dall’opera stessa, tanto che il suo punto di forza e riconoscibilità potrebbe dirsi proprio la volontà di continuità con il paesaggio.
![Autostrada del Brennero - Architetture e paesaggi, veduta della mostra, © Hanninen](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710505.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710537.jpg)
L’esposizione che indaga l’opera
Allestita in un tratto delle Gallerie di Piedicastello a Trento, frutto della collaborazione tra Autostrada del Brennero SpA con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e la Fondazione ing. Lino Gentilini, Autostrada del Brennero. Architetture e paesaggi è un’esposizione che indaga l’autostrada A22 come complessa opera di ingegneria, architettura e paesaggio. Esplorando il rapporto tra l’infrastruttura e i territori attraversati lungo i 314 chilometri del tracciato che da Campogalliano conduce fino al passo del Brennero, tramite fotografie e modelli, mappe e diagrammi, video e documenti originali, la mostra vuole portare a vedere l’Autostrada del Brennero da un punto di vista che non è più il finestrino di un automezzo.
![Autostrada del Brennero - Architetture e paesaggi, veduta della mostra, © Hanninen](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710555.jpg)
![Autostrada del Brennero - Architetture e paesaggi, veduta della mostra, © Hanninen](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710567.jpg)
Le carte tematiche elaborate in GIS da Marco Voltini, le fotografie contemporanee di Giovanni Hänninen, 15 modelli a pianta circolare in scala 1:2000, che si estendono per un raggio di 500 metri attorno a ogni area di servizio, permettono di osservare l’autostrada che interseca la maglia dei campi coltivati e sfiora i tanti centri abitati della pianura produttiva, prima, e poi adagiarsi o distaccarsi dai contrafforti alpini della valle dell’Adige, le cui ondulazioni si fanno sempre più potenti e ripide, fino all’imbocco della valle dell’Isarco e allo slancio finale verso il valico e l’estero.
![Autostrada del Brennero - Architetture e paesaggi, veduta della mostra, © Hanninen](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710570.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710577.jpg)
I ritratti ragionati del fotografo colgono istantaneamente il dinamismo delle relazioni tra l’autostrada e il territorio nel loro attenuarsi e intensificarsi lungo il tragitto della stessa. A un’iniziale paesaggio della pianura padana dominato da campi coltivati, vigneti, casolari di campagna, centri di accumulo, lavorazione e distribuzione delle materie prime prodotte in loco, linee ferroviarie che incrociano i ponti su cui viaggia l’autostrada, ponti che verso valle tagliano fiumi coi loro bacini ingrossati nella discesa, paesi e resti di paesi rurali si vanno, con l’approcciarsi ai pendii dei monti, sostituendo strette valli, dove ogni metro dello spazio piano è sfruttato per le attività economiche oltre che per i viadotti, in cui la vegetazione autoctona è assente e inizia, quasi ex abrupto, coi boschi che si arrampicano lungo i fianchi rocciosi.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710593.jpg)
![Autostrada del Brennero - Architetture e paesaggi, veduta della mostra, © Hanninen](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710596.jpg)
Con l’addentrarsi tra i monti, ponti e gallerie dominano il campo visivo oltre che il paesaggio, e si ergono, a tradire col loro acciaio e cemento quel senso del sublime di memoria kantiana, sopra piccoli e antichi centri abitati, valli ripide e impraticabili, torrenti, e i loro pilastri affondano nei letti dei fiumi e costeggiano boschi secolari.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710604.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710607.jpg)
La mostra si propone di indagare l’impatto antropico da un punto di vista neutro, invogliando alla curiosità nei confronti di tutti quei luoghi dove l’interazione tra opere umane e natura è viva e in equilibrio dinamico. Visitabile fino al 4 febbraio 2024, la mostra è promossa da Autostrada del Brennero, DAStU – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Politecnico di Milano, a cura di Andrea Gritti, Elena Fontanella, Claudia Zanda, con fotografie di Giovanni Hänninen e la collaborazione di Gianluca Zavatarelli, Gianluca Munari, mappe di Marco Voltini.
![Autostrada del Brennero - Architetture e paesaggi, veduta della mostra, © Hanninen](https://www.exibart.com/repository/media/2024/01/AllestimentoBrennero-DAStU-A22-Web©hanninen-L1710637.jpg)