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CACAS: a Milano, la mostra di Oliviero Toscani, per infrangere un tabù
Fotografia
di redazione
Per affrontare finalmente un argomento tabù, era necessario l’intervento di un totem. D’altra parte, chi potrebbe trasformare ciò che solitamente viene considerato uno scarto, nel materiale più prezioso al mondo? Solo un alchimista dell’immagine, un maestro della fotografia come Oliviero Toscani che, negli spazi della Galleria Lampo nell’ex scalo ferroviario Farini, a Milano, presenterà Cacas, una serie realizzata nel 1998 e mai esposta prima, dedicata alla cacca. «La cacca è l’unica cosa che l’essere umano fa senza copiare gli altri, non c’è niente di più personale e ogni volta è un’opera d’arte», spiega Toscani. Ma nelle fotografie di grande formato, che l’autore scattò per COLORS, il magazine fondato insieme al graphic designer Tibor Kalman nel 1991, il soggetto non sono solo gli escrementi umani, bensì di tante altre specie animali, provenienti da mezzo mondo: scimpanzé, mucche, giraffe, iene, maiali, leoni, anatre, pitoni, bufali, tigri ma anche pesci rossi e grilli.
Anche la cacca splende
«Con il titolo Non è tutto oro quel che luccica ci riferiamo a un proverbio tipico italiano che punta a mettere in guardia dalle apparenze», spiega Nicolas Ballario, curatore della mostra. «Toscani sovverte la paura e usa queste parole in positivo, dimostrando che l’arte può rendere affascinante qualunque cosa, anche la cacca, che con le sue fotografie splende».
L’esposizione sarà aperta al pubblico gratuitamente, dal 21 febbraio al 24 marzo 2024, ed è promossa da Sebach, azienda leader in Italia nel noleggio di soluzioni mobili sanitarie e per la logistica, che sarà nello spazio espositivo con uno speciale e divertentissimo allestimento. Non è la prima volta che Sebach e Oliviero collaborano. Nel 2006, infatti, l’artista curò il restyling del brand, con l’idea del cuore rosso rovesciato, entrato oramai nell’immaginario comune e che segnò la svolta comunicativa dell’azienda.
Oliviero Toscani, la biografia
Figlio del primo fotoreporter del Corriere Della Sera, Oliviero Toscani è nato a Milano nel 1942 e ha studiato fotografia e grafica all’Università delle Arti di Zurigo. Ha lavorato con i più famosi giornali e marchi del mondo, ha creato immagini corporate e campagne pubblicitarie per Fiorucci, Toyota, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Ambiente e della Salute, Artemide, Crocerossa Italiana, Fondazione Umberto Veronesi, tra gli altri.
Nella sua lunga carriera, ha affrontato praticamente qualunque argomento, con campagne dedicate alla sicurezza stradale, all’anoressia, alla violenza contro le donne, al degrado del paesaggio italiano, all’osteoporosi, al randagismo, all’integrazione. Come fotografo collabora per giornali come Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Stern, Liberation, L’Espresso e molti altri, lavorando a Parigi, Milano, Londra e New York.
In particolare, ha creato l’immagine e l’identità di United Colors of Benetton, orientando la strategia di comunicazione verso messaggi di pace e di tolleranza, problemi sociali quali AIDS e pena di morte, integrazione e uguaglianza, trasformandolo in uno dei marchi più conosciuti al mondo.
Ha ideato e diretto Colors, il primo giornale globale al mondo, ha concepito e diretto Fabrica, centro di ricerca di creatività nella comunicazione moderna. Ha fondato La Sterpaia, un laboratorio per la moderna ricerca sulla comunicazione, con progetti e collaborazioni con enti pubblici e impegni privati. Toscani è stato uno dei professori fondatori dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, ha insegnato comunicazione visiva in svariate università e ha scritto libri sulla comunicazione.
A partire dal 2007 Toscani cura Razza Umana, progetto fotografico riguardante le diverse morfologie e condizioni umane, per rappresentare tutte le espressioni, le caratteristiche fisiche, somatiche, sociali e culturali dell’umanità. Si sono susseguite numerose mostre, tra cui quella a Ginevra, promossa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Il lavoro di Toscani è stato esposto alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, a Palazzo Reale e alla Triennale di Milano, al m.a.x.museo di Chiasso e nei musei d’arte moderna e contemporanea di tutto il mondo. Il suo autoritratto è esposto alla Galleria degli Uffizi a Firenze.
Ha vinto numerosi premi come quattro volte il Leone d’Oro al Festival di Cannes, due volte il Gran Premio d’Affichage, il Gran Premio dell’UNESCO, il premio Creative hero della Saatchi & Saatchi e numerosi premi degli Art Directors Club di tutto il mondo.
Nel 2017 ha ottenuto le lauree ad honorem dall’Accademia di Belle Arti di Brescia e dalla Universidad Autónoma del Estado de Hidalgo, e nel 2018 dall’Università delle Arti di Zurigo.