Al Met Museum di New York la mostra “Photography’s Last Century: The Ann Tenenbaum and Thomas H. Lee Collection”, in questi giorni ovviamente chiusa al pubblico, racconta un secolo di fotografia per celebrarne la straordinaria ascesa negli ultimi cento anni.
L’esibizione, inaugurata il 10 marzo, raccoglie la collezione di Ann Tenenbaum e del marito Thomas H. Lee, i quali hanno donato più di 60 fotografie al museo newyorkese in occasione del suo centocinquantesimo anniversario.
Il curatore Jeff Rosenheim, in un’intervista rilasciata all’Ansa, ha spiegato la filosofia della mostra dichiarando: «La fotografia è il mezzo perfetto per esplorare l’idea di un mondo che non è lo stesso per tutti. Al giorno d’oggi tutti abbiamo uno smartphone per fare fotografie e siamo in grado di condividere la nostra propria forma d’arte indipendentemente dalla tradizione accademica. Un pittore non può fare lo stesso con i suoi quadri, se non appunto passando per una macchina fotografica».
Per l’esibizione sono stati scelti 90 scatti, tra cui i capolavori di Diane Arbus, Richard Avedon, Ilse Bing, Joseph Cornell, Walker Evans, Robert Frank, Andreas Gursky, Helen Levitt, Dora Maar, László Moholy-Nagy, Jack Pierson, Sigmar Polke, Man Ray, Laurie Simmons, Alfred Stieglitz, Paul Strand, Cindy Sherman, Andy Warhol, Edward Weston, Rachel Whiteread, Robert Mapplethorpe e Carlo Mollino.
L’esibizione dedica molto spazio alle fotografe donne. Un esempio è l’artista Cindy Sherman con la sua intima sequenza di ritratti in nove parti del 1976, opera che precede la sua rinomata serie di foto di film e conferma la straordinaria padronanza del mezzo all’età di ventidue anni. La collezione, inoltre, privilegia il periodo d’esordio dei fotografi, ne è una dimostrazione la foto New York from the Viaduct di Paul Strand, istantanea che testimonia la rottura con il passato pittorico e stabilisce la strada dell’artista come modernista all’avanguardia. Si possono ammirare anche gli autoritratti di Walker Evans del 1927, foto che segnano l’inizio dell’impegno di un giovane scrittore nella cultura visiva. La mostra rivela anche un interesse per il nudo, sono presenti, infatti, quattro nudi erotici scattati con una polaroid da Carlo Molino. Il fotografo italiano è l’artista che ha il maggior numero di foto esposte, ed è uno dei favoriti della Tenenbaum.
«Le foto – ha dichiarato la stessa Tenenbuam – sono lo specchio nonché una finestra non solo sul mondo ma anche sulle profonde esperienze personali».
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