Tutto ebbe inizio nel 1974, quando si incontrano per la prima volta il genio di David Bowie, lâindimenticato artista britannico in quellâepoca giĂ sulla cresta dellâonda, e Steve Schapiro, fotoreporter americano scelto per provare a far emergere lo sguardo visionario del cantante e affermarlo negli Stati Uniti. In un pomeriggio anonimo, in uno studio fotografico di Los Angeles, senza che nulla era stato preparato in anticipo. Dando cosĂŹ vita a una serie di idee, nate sul momento e messe in scena sul set, in maniera spontanea e frutto dalla mente eclettica di un autentico visionario come Bowie.
Da quel pomeriggio nasce tra i due unâimmediata sintonia â nutrita da passioni condivise â e una collaborazione che durerĂ fino alla fine degli anni Ottanta. Entrambi gli artisti, del resto, condividono una particolare sensibilitĂ per i grandi temi sociali dellâepoca: dalle lotte per i diritti civili degli afroamericani, a quelli delle donne e delle persone queer. Lotte che Schapiro aveva documentato con la sua macchina fotografica e sostenuto personalmente e che Bowie aveva sempre fatto sue, attraverso la propria arte, collaborando con molti musicisti afroamericani e denunciando apertamente â addirittura â lâemittente Mtv, colpevole di non trasmettere abbastanza artisti afroamericani in un momento storico nel quale, nelle strade di molte periferie americane, stava nascendo il fenomeno artistico e culturale dellâHip Hop.
Ed è proprio il frutto di questo sodalizio artistico e culturale che viene messo oggi in risalto nella mostra âDAVID BOWIE| STEVE SCHAPIRO â America. Sogni.Dirittiâ ospitata dal Museo CAOS di Terni. Unâesposizione che propone 70 scatti in grado di raccontare quel sodalizio personale, umano e artistico tra lâacclamata pop star e il fotoreporter americano Schapiro che, attraverso la sua fotocamera, ha testimoniato la societĂ americana della seconda metĂ del secolo scorso.
Grazie a uno straordinario mosaico di immagini, Schapiro descrive la societĂ americana della seconda metĂ del secolo scorso, in maniera chiara, diretta e allo stesso tempo poetica. Questa storia si interseca con quella di David Bowie, uno dei piĂš grandi protagonisti e mente creativa del Novecento. Attraverso la capacitaĚ di Steve Schapiro di cogliere lâumanitĂ Ě dei suoi soggetti, si avrĂ lâoccasione di riscoprire lâaspetto personale di uno dei grandi miti della cultura popolare del XX secolo e di addentrarsi nel contesto storico-culturale nel quale Bowie operava.
Nella mostra viene anche proiettato il documentario An Eye On American Icons, dove sono raccolti filmati dâarchivio degli eventi storici documentati dal fotografo, riprese e spezzoni dei set dei film per i quali ha lavorato, testimonianze di alcuni attori come Jodie Foster e Dustin Hoffman.
In tutte le fasi dellâavventura americana di Bowie è presente Steve Schapiro, fotografo di scena di LâUomo che Cadde Sulla Terra e autore degli scatti che compaiono sulla copertina dellâalbum Station to Station e Low.
Schapiro, nato a Brooklyn nel 1934, è giĂ considerato uno dei maggiori fotografi dellâepoca, nonchĂŠ uno dei piĂš influenti nella storia della cultura popolare americana. Con la macchina fotografica ha testimoniato i momenti piĂš significativi della storia della societĂ americana della seconda metĂ del XX secolo: dallâavvento dei Kennedy allâepopea pop di Andy Warhol e la Factory, dai movimenti per i diritti civili di Martin Luther King Jr. a personaggi dello sport come Mohammed AlĂŹ, fino al cinema dâautore per il quale ha lavorato come fotografo di scena in pellicole senza tempo come Il Padrino, Taxi Driver, Un Uomo da Marciapiede e Apocalypse Now. E ora la mostra di Terni ha il merito di riportare sulla scena non solo la espressione artistica dei due talenti, ma anche la loro testimonianza, ancora molto attuale, della disparitĂ presente nella societĂ contemporanea.
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