Categorie: Fotografia

Di maschere e maschi: fotografie di Francesca Magnani in mostra a Padova

di - 22 Aprile 2023

Emilio, Sidd, Mario, Colson, Antonio, Kai. Sono nomi, parole quindi, simboli, ornamenti, decorazioni, individui. “Maschere e Maschi”, ogni persona un personaggio, che sia famoso o meno, tutti protagonisti delle fotografie di Francesca Magnani, in mostra fino al 7 maggio 2023 alla Galleria Samonà della Banca d’Italia, in Via Roma 57 a Padova. Fotografa di strada e documentarista, Magnani attraversa i quartieri delle città e della città occidentale per eccellenza, New York, per raccontare visivamente gli atteggiamenti più o meno consapevoli delle persone, i modi di indossare una giacca o una maglietta, le prospettive degli sguardi, le posizioni delle mani e delle braccia. Piccoli particolari condivisibili e declinati in maniera unica, da decifrare come in un gioco di identità ritrovate, perdute, scambiate.

Francesca Magnani, Maschere e Maschi, veduta della mostra, Padova, 2023
Francesca Magnani, Maschere e Maschi, veduta della mostra, Padova, 2023

«Le due parole, uomini e maschere, che in italiano suonano simili, ci invitano a riflettere», scrive Maurizio Fiorino nella presentazione della mostra. «I soggetti sono amici, passanti, o personaggi più o meno famosi, colti a 360 gradi: da dietro, frontalmente, di lato, con o senza occhiali da sole. Alcuni sorridono, pontificano, fotografano, osservano con aria di sfida l’obiettivo o distolgono lo sguardo, assorti nei loro pensieri», continua Fiorino, evidenziando il rapporto che lega indissolubilmente fotografo e fotografato, lungo le strade di una città mitizzata nell’immaginario collettivo, ritratta da Magnani «In una prospettiva orizzontale, contrariamente a quanto si potrebbe pensare di New York, una delle le città più verticali del mondo occidentale».

Francesca Magnani, Maschere e Maschi, veduta della mostra, Padova, 2023
Francesca Magnani, Maschere e Maschi, veduta della mostra, Padova, 2023

«Poiché di solito non pianifico i miei ritratti, ognuno mi ricorda un percorso specifico che ho percorso; segna un punto nel tempo e nella storia e una scintilla di connessione che mi aiuta a sentirmi radicato e umano», spiega Magnani. «Per questa mostra ho semplicemente fatto quello che faccio tutti i giorni, fare una passeggiata, ma l’abbiamo fatto insieme. C’era un accordo, un patto, prima di scattare le foto. È un’altra dimensione della fotografia di strada».

Alcune delle immagini della serie sono state acquisite dallo Smithsonian National Museum of American History come parte della prima serie di acquisizioni digitali multiple del museo relative alla pandemia. Due fotografie relative al Covid-19 facevano parte di “New York Responds. The First Six Month”, recentemente in mostra al Museum of the City di New York.

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