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Driving Energy 2022, Terna premia la fotografia contemporanea
Fotografia
Martedì, 15 novembre, Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, ha proclamato a Palazzo delle Esposizioni a Roma i vincitori della prima edizione del “Premio Driving Energy 2022 – Fotografia Contemporanea”. Il concorso, gratuito, finalizzato alla promozione e allo sviluppo culturale del Paese e dei nuovi talenti del settore, è stato rivolto a tutti i fotografi operanti in tutte le province d’Italia, professionisti e non.
A questa prima edizione del Premio, che ha ottenuto il riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica, hanno risposto e partecipato più di 1300 fotografi, dai 18 agli 85 anni d’età. Le opere dei 35 finalisti, e dei vincitori, sono ora in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma, con accesso gratuito. Fino al 27 novembre prossimo c’è la possibilità di visitare questa interessante esposizione che attesta l’importanza della promozione di iniziative culturali in senso lato e, più dettagliatamente, legate all’arte della fotografia, da parte del lungimirante programma di un’importante azienda come Terna, esempio emblematico di come la cultura possa trovare un significativo supporto proprio da parte delle realtà aziendali italiane.
Arte e impresa: le parole dei protagonisti
L’esposizione, curata dal Presidente Azienda PalaExpo Marco Delogu, gode del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero della Cultura, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Lazio e di Roma Capitale. «Questo premio segna il ritorno di Terna nel settore della promozione culturale – ha affermato Marco Delogu – Il tema è una metafora, il tema della trasmissione dell’energia che è il core business dell’azienda. Tutti i fotografi si sono potuti esprimere con la massima libertà». Con questa interessante iniziativa, Terna, l’unica realtà aziendale a disporre di un portale interno riservato espressamente alla promozione della cultura a beneficio delle sue persone, torna a contribuire alla crescita del Paese a livello sociale e culturale.
La giuria che ha selezionato le opere è composta da Salvatore Settis, storico dell’arte e accademico, Lorenza Bravetta, curatrice del settore Fotografia, cinema e nuovi media presso La Triennale di Milano, Elisa Medde, editor, curatrice e scrittrice di fotografia, Emanuele Trevi, scrittore e critico letterario, Jasmine Trinca, attrice e regista, Massimiliano Paolucci, direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Sostenibilità di Terna. I componenti della commissione si sono avvalsi della significativa collaborazione del curatore della mostra, Marco Delogu e di Valentina Bosetti e Stefano Donnarumma, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Terna.
A proposito delle importanti affinità tra l’universo dell’energia nella sua accezione tecnologica e alcune peculiarità proprie della fotografia, Stefano Donnarumma ha dichiarato: «Credo che la fotografia e l’elettricità corrano parallele da molti anni. Nascono in fondo dallo stesso periodo storico e da importanti rivoluzioni tecnologiche che hanno completamente cambiato la storia del mondo e anche del nostro paese. Ed entrambe hanno generato nel tempo non poche soddisfazioni e non pochi cambiamenti ed evoluzioni nella nostra cultura».
L’arte fotografica e il meccanismo legato alla produzione di energia hanno inequivocabili punti di similarità: entrambe agiscono su un momento specifico, immortalando una dettagliata circostanza conferendogli al contempo una dimensione anche universale. Ambedue rivestono un ruolo cardine negli ambiti ai quali afferiscono. Terna, idealmente rappresentativa del mondo dell’energia, rappresenta un’eccellenza all’interno del sistema elettrico italiano, la fotografia costituisce il punto focale dello sviluppo di tutti i linguaggi della cultura contemporanea legati al concetto della riproducibilità tecnica, costituendo, nella fattispecie, un ambito altamente rappresentativo della originalità creativa degli artisti italiani. Non a caso, già in passato Terna si è avvalsa della fotografia quale modalità espressiva per illustrare due volumi editi nel 2020 e nel 2021, che immortalano, attraverso l’originale interpretazione degli artisti coinvolti, le infrastrutture elettriche e il personale al servizio del Paese, entrambi punti cardine dell’Azienda.
Nella fattispecie il “Premio Driving Energy” fa capo a un progetto di TernaCult, il settore che si occupa di promuovere tutte le attività culturali. A tale riguardo importanti e significative sono state le considerazioni di Michele Gaudenzi, Responsabile Advertising, Brand Image e Terna Cult di Terna: «Terna è la società che favorisce la transizione energetica con l’inserimento, quindi, delle rinnovabili all’interno della rete. E per noi la cultura è la più bella forma di energia rinnovabile».
Premio Driving Energy 2022: le opere vincitrici
Il concorso ha previsto cinque riconoscimenti: quello Senior (dai 31 anni) e quello Giovani (fino ai 30 anni), destinati ai migliori interpreti del tema del Premio “Cameras on Driving Energy”, oltre a tre menzioni speciali. L’invito agli artisti era finalizzato a proporre una riflessione sulla missione di Terna (Driving Energy) che approdasse a un’originale versione visiva, prendendo spunto dall’ideale concetto del “guidare l’energia trasmettendo energia”.
Valentina Bosetti, Presidente di Terna, ha osservato: «Il nostro desiderio era quello di essere inclusivi con questo premio, ed è stato un successo in questo senso perché le 1300 candidature coprono tutte le provincie d’Italia e, soprattutto, ci danno la possibilità di cogliere la prospettiva di persone che sono nate nella prima metà del secolo scorso e lo sguardo di persone che avranno cinquant’anni nel 2050. È come se potessimo vedere quattro/cinque generazioni e come loro queste vedono il mondo».
A Paolo Ventura, milanese, classe 1968, è stato attribuito il premio Senior con l’opera dal titolo I Ginestra con la seguente motivazione da parte della giuria: «Per aver dato del tema del premio un’interpretazione originale, sottile e allo stesso tempo ricca di implicazioni e rimandi. L’opera sottolinea che la guida e la trasmissione dell’energia sono prima di tutto un fatto umano come lo stesso autore ha evidenziato nel testo esplicativo che accompagna il lavoro».
L’artista racconta a proposito della sua opera, oggetto del riconoscimento: «Questo è un album che ho trovato e che raffigura una coppia di equilibristi che si esibiva a Milano tra le due guerre. Tutto l’album era la loro storia d’amore attraverso questi gesti che loro fanno: una volta è lei che tiene su lui, una volta lui che tiene su lei. Entrambi rappresentano la loro storia d’amore mettendo in scena questi numeri. L’ultima foto degli anni Settanta del Novecento, in cui lei è ormai anzianissima, si trova da sola nella sua cucina mentre sta in equilibrio con le gambe per aria, l’ho trovata una bellissima metafora dell’amore. Lui alla fine non c’è più. Ho estrapolato le loro due figure in posa e le ho inserite in un mondo immaginario. Mi piaceva l’idea di conservare questo amore così surreale e metafisico fuori dal normale. Nessuno rappresenta una storia d’amore così».
A Gaia Renis, nata nel 1999 a Salerno, va, invece, il premio Giovani con il lavoro fotografico Stereocaulon vesuvianum. La giuria ha, in tal modo, argomentato questa scelta: «Per aver proposto un lavoro coraggioso, complesso ed essenziale, centrato sul paradosso del fotografare l’invisibile. L’opera indaga, esplora e valorizza il fenomeno dell’energia a livello microscopico partendo dalla sua impercettibilità per arrivare a sottolinearne l’importanza dell’intero ecosistema».
L’artista racconta la genesi del suo lavoro: «Durante una passeggiata sul Vesuvio, mi ha molto colpito la presenza di questo elemento che permette lo sviluppo di un ecosistema diversificato in un luogo del tutto inospitale quale è il Vesuvio dopo un’eruzione. Sono andata, quindi, un po’ a ricercare il funzionamento di questo organismo che sussiste grazie agli scambi energetici che i due elementi fungo ed alga si scambiano tra di loro. C’è uno scambio di energia che produce nutrimento per due simbionti e questi due poi dalla loro conservazione riescono a sviluppare un mondo, tra l’altro, molto particolare e l’esistenza di vegetali, piante e arbusti. C’è vita grazie all’energia, così come noi siamo qui probabilmente grazie all’energia che ci scambiano tra di noi, in quanto esseri umani».
Le due Menzioni Speciali, attribuite alle opere ispirate ai temi “Normalità contemporanea” e “Circolarità. Corsi e ricorsi”, sono andate rispettivamente a Mohamed Keita, nato in Costa d’Avorio nel 1993, per il lavoro dal titolo Camminare e camminare…, e a Eva Frapiccini, originaria di Recanati, classe 1978, con La porta di luce alias hommage to D.M.
Mohamed Keita osserva riguardo al suo lavoro: «La mia opera nasce dentro un percorso fotografico sulla città di Roma, io lavoro come street photographer e mi interessa molto il quotidiano che guardo a 360 gradi. Le città sono composte non soltanto dalle persone, dall’architettura e dall’elettricità, ci sono molte cose che compongono una città».
La terza Menzione Speciale, attribuita in base al voto di oltre mille persone dipendenti di Terna, che hanno così composto la più grande giuria popolare di un premio fotografico, è stata assegnata ad Andrea Botto, nato a Rapallo nel 1973, con il lavoro Onda d’urto.
Terna di fatto mette in atto, attraverso questa importante manifestazione del Premio e della mostra ad essa correlata, un progetto innovativo sottintendente non solo l’idea della sostenibilità ma anche quella allusiva all’inclusione sociale. A questi principi fanno capo diverse iniziative legate all’idea base dell’esposizione.
La mostra ha offerto l’opportunità di mettere in atto anche il primo innovativo e avanguardistico progetto di Terna, coinvolgente anche il Palazzo delle Esposizioni – anch’esso nuovo a questo tipo di esperienza –, riguardante la dimensione del Metaverso, Parliamo dello spazio 3D virtuale che consente ai visitatori di vivere l’esperienza della fruizione della mostra in maniera inedita e alternativa, attraverso una personalizzata propria proiezione virtuale che consente di muoversi nello spazio e di accostarsi alle opere in maniera tale da rilevare, in maniera lenticolare, i dettagli delle fotografie esposte.
Sul sito ufficiale del Premio sarà possibile visitare virtualmente, in 3D, la mostra che sarà in tal modo accessibile a un vasto pubblico di fruitori che, non avendo l’opportunità di conoscere de visu le opere attraverso uno specifico sopralluogo al Palazzo delle Esposizioni, avrà, comunque, la possibilità, in qualsiasi momento e da qualsiasi parte del mondo si connetta, di accedere all’esposizione ricreata mediante modalità virtuali.
È stata poi prevista la pubblicazione del terzo volume di “Driving Energy” (il primo, come accennato, è stato pubblicato nel 2020, il secondo nel 2021) che, di fatto, si configura come catalogo ufficiale del Premio, nel quale sono riprodotte le opere selezionate ed esposte nella mostra.