La 44ma edizione del LOBA – Leica Oskar Barnack Award ha premiato Davide Monteleone e Maria Guțu. In un panorama segnato da urgenze ambientali e umane, i due autori si sono distinti per la profondità e l’intensità dei loro racconti visivi, capaci di interrogare il mondo con uno sguardo personale e riflessivo. La cerimonia, tenutasi presso la sede centrale di Leica a Wetzlar, il 10 ottobre 2024, ha sancito l’affermazione di due visioni estetiche e narrative che attraversano confini geografici e sociali.
Il fotografo italiano, classe 1974 e residente in Svizzera, ha conquistato il premio principale con la sua serie Critical Minerals – Geography of Energy. Monteleone si addentra nella complessità del settore energetico, esplorando le contraddizioni della transizione verso fonti rinnovabili. Il progetto, che attraversa le miniere di rame, litio e cobalto in Cile, Repubblica Democratica del Congo e Indonesia, mette a nudo le dinamiche geopolitiche ed ecologiche che sottendono la filiera collegata a queste risorse cruciali per la tecnologia verde. Attraverso una narrazione che combina paesaggi industriali e ritratti delle comunità coinvolte, Monteleone restituisce la fragilità di equilibri economici e umani, mettendo al centro dell’immagine le persone che, silenziosamente, sostengono l’impalcatura del cambiamento energetico.
«La transizione verso l’energia verde e l’equa distribuzione delle risorse sono questioni cruciali», ha affermato Monteleone. «Sono lieto che il mio lavoro stia ricevendo l’attenzione necessaria a sensibilizzare su questi temi globali». La sua serie è stata proposta da Antonia Benedetta Donato, nominatrice italiana per il LOBA, e si inserisce in una ricerca artistica che da anni esplora l’intreccio tra economia, politica e ambiente. Non nuovo al riconoscimento, Monteleone era già stato finalista al LOBA nel 2020 con la serie Sinomocene, e vanta una carriera costellata di premi internazionali come il Carmignac Photojournalism Award e diversi World Press Photo Awards.
Maria Guțu, vincitrice del LOBA Newcomer Award 2024, ha presentato invece la sua toccante serie Homeland, una riflessione intima e poetica sul tema delle radici e dell’appartenenza. Nata nel 1996 e cresciuta in Moldavia con i nonni, mentre i genitori emigravano all’estero per ragioni economiche, Guțu riporta in vita, attraverso il suo obiettivo, una generazione segnata dall’assenza, che ha visto quasi un quarto della popolazione lasciare il paese nell’ultimo ventennio. I suoi ritratti raccontano il silenzio e la resilienza delle comunità rurali moldave, dove i bambini crescono tra la memoria della partenza e la speranza di un futuro lontano.
«I luoghi tranquilli e le persone che incontro mi ispirano con il loro legame profondo con la terra e la vita semplice», ha raccontato la fotografa moldava: «Mi identifico con i bambini che fotografo, perché vivono la mia stessa realtà di emigrazione». Guțu, che ha studiato fotografia presso la Docdocdoc School of Modern Photography di San Pietroburgo, si è distinta per la sensibilità nel trattare temi universali con un tocco personale, rievocando attraverso la lente la nostalgia e il desiderio di casa.
Karin Rehn-Kaufmann, Art Director di Leica Galleries International e giurata del premio, ha lodato le opere di Monteleone e Guțu, sottolineando la forza delle loro narrazioni visive nel mettere in discussione il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente. «In un’epoca di crisi e insicurezza sociale, la fotografia rimane uno strumento potentissimo per connettere le persone alle realtà del mondo», ha affermato Amélie Schneider, giurata e responsabile del dipartimento fotografico di Die Zeit.
Il LOBA si conferma così come una delle piattaforme più rilevanti nel panorama fotografico internazionale, non solo per l’entità del premio – che offre al vincitore 40mila euro e una Leica del valore di 10mila euro – ma soprattutto per la capacità di mettere in luce visioni innovative che interrogano il nostro presente.
Le opere finaliste e vincitrici del LOBA 2024 saranno esposte in una mostra presso l’Ernst Leitz Museum di Wetzlar, per poi viaggiare attraverso le Leica Galleries e i festival fotografici di tutto il mondo, portando queste storie visive verso nuovi pubblici e nuove riflessioni.
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