14 novembre 2024

Foto/Territorio: il nuovo progetto che racconta Bologna e il suo territorio

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A Bologna, Foto/Territorio è la nuova piattaforma di riflessione e condivisione incentrata sull'immagine: si parte con un talk e si proseguirà con esplorazioni ed esposizioni

Forse il termine “scatto” è stato associato troppe volte, nella sua declinazione fotografica, all’idea dell’istante perfetto, colto grazie alla prontezza dello sguardo. Ma oggi potrebbe essersi reso necessario provare a dilatare questo momento, prendere una pausa di riflessione, darsi l’occasione di un approfondimento. Da questa dimensione alternativa del tempo fotografico – che corrisponde a quello del pensiero – prende le mosse, a Bologna, Foto/Territorio, nuovo osservatorio e spazio di sperimentazione che promuove la fotografia come strumento di indagine di territori e comunità. Ideato dall’associazione Da.a., il progetto «Punta a nutrire, attraverso la messa a fuoco dell’obiettivo fotografico, uno sguardo collettivo attento e consapevole dei cambiamenti in atto nella società e nel paesaggio», spiegano gli organizzatori.

Il progetto nasce da un team multidisciplinare composto da Pierluigi Molteni, architetto e docente, Luca Capuano, fotografo e docente, Azzurra Immediato, storica dell’arte e curatrice, Piero Orlandi, architetto e curatore, Alessandro Zanini, fotografo, curatore e antropologo, con la collaborazione di NOS Visual Arts Production. «Foto/Territorio vuole fare di Bologna un punto di riferimento, a oggi mancante, per la ricerca e la sperimentazione fotografica sul paesaggio e creare un modello replicabile di indagine, di narrazione e di esperienza del territorio», ha raccontato l’architetto Pierluigi Molteni, presidente dell’associazione Da.a.

A dare il via alle attività di Foto/Territorio è il ciclo di talk OLTRE/Dialogo tra fotografia, territorio, comunità, organizzato da Da.a con il contributo del Comune di Bologna | Settore Cultura e Creatività, il 16 e 17 novembre 2024, nella Serra Madre – Le Serre, Giardini Margherita. Una due-giorni gratuita e aperta al pubblico, invitato a confrontarsi con esperti, curatori e artisti. Tra gli ospiti: Giovanna Calvenzi, photo editor, già direttrice dei Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, guest curator di Photo Espana a Madrid e responsabile dell’archivio del marito Gabriele Basilico, i fotografi e artisti Martina Caneve, Alessandro Imbriaco, Allegra Martin e Paola de Pietri, la curatrice Elena Di Gioia e Caterina Molteni, curatrice del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

 

 

 

 

 

I relatori si confronteranno sul rapporto tra fotografia, comunità e territori, sull’importanza degli archivi, sul ruolo delle residenze d’artista, e su alcuni recenti progetti fotografici. Non mancheranno approfondimenti relativi all’editoria di settore, grazie anche alla partecipazione della libreria Leporello photobooks et al.

 

Foto/Territorio proporrà dunque un’ampia indagine visiva, coinvolgendo fotografi affermati e giovani talenti in un’esplorazione della Città metropolitana di Bologna. Attraverso lavori site-specific, i fotografi invitati non solo realizzeranno opere dedicate ma guideranno anche i giovani selezionati tramite una call, spronandoli a interpretare lo stesso territorio con il loro sguardo.

Con i suoi 55 comuni, la Città metropolitana di Bologna rappresenta un vero mosaico di diversità morfologiche, storiche, sociali e culturali. Aree industriali, distese agricole, pianure, colline, l’Appennino e l’influenza urbana del capoluogo convivono in una realtà complessa, che riflette in scala le sfide e le opportunità di un contesto nazionale e globale.

Il progetto si svilupperà attraverso un dialogo continuo con le comunità locali, grazie a public program, talk e laboratori che restituiranno i risultati delle residenze artistiche. Il momento culminante sarà una grande mostra a Bologna, in cui ogni artista presenterà i propri lavori accanto alle migliori fotografie dei partecipanti ai workshop.

Inoltre, gli stessi territori esplorati diventeranno protagonisti di percorsi espositivi diffusi: le immagini torneranno “a casa” attraverso allestimenti in spazi pubblici, riportando nelle comunità i paesaggi catturati dagli obiettivi. Un modo per riscoprire il valore del territorio, visto attraverso nuove prospettive.

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