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Fotografia e dintorni, cosa vedere a Torino #6: da Vanchiglia a Guarene
Fotografia
di redazione
In occasione del nuovo festival internazionale EXPOSED Torino Foto Festival, Untitled Association è lieta di accompagnarvi alla scoperta delle iniziative dedicate alla fotografia che animeranno il mese di durata della manifestazione. Ogni settimana, un appuntamento con un itinerario diverso (qui li trovate tutti), pensato per professionisti del settore, conoscitori e appassionati d’arte, tra mostre, eventi e spazi imperdibili.
Oggi iniziamo, in zona Vanchiglia, con l’organizzazione no-profit Cripta747, le gallerie Luce Gallery, Galleria In Arco, DR Fake Cabinet e la Fondazione Accorsi-Ometto. Museo di Arti Decorative. Ci spostiamo tra Crocetta e Borgo San Paolo con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e concludiamo con una gita fuori porta nella sede della fondazione, in Palazzo Re Rebaudengo, Piazza Roma, Guarene.
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Si parte presso l’organizzazione no-profit Cripta747, con la personale Cosmic Radiation di Graeme Arnfield a cura di Vincenzo Estremo. Nel circuito di EXPOSED Torino Foto Festival, la mostra dell’artista, regista e compositore britannico, si presenta come genesi del film The Phantom Menace (2019) in programma per il 28 maggio al Cinema Fratelli Marx. Il film è parte di ANDON, una rassegna di screenings prodotti da Cripta747 e curata da Vincenzo Estremo. Cosmic Radiation, in una riflessione sulla trasformazione dei sistemi produttivi e dell’organizzazione del lavoro, indaga la sempre più stringente convergenza del panorama mediatico con il panorama produttivo soprattutto grazie all’influenza di un’azienda innovativa come Amazon.
Raggiungiamo Largo Montebello 40, per la collettiva Fifteen Years presso la galleria Luce Gallery; in mostra le opere di Dominic Chambers, Ryan Cosbert, Robert Davis, Derek Fordjour, Connie Harrison, Yowshien Kuo, Hugo McCloud, Johanna Mirabel, Peter Mohall, Demarco Mosby, Ludovic Nkoth, Collins Obijiaku, Zéh Palito e Francesco Pirazzi, per celebrare i quindici anni di apertura della galleria.
Superando la Mole Antonelliana, arriviamo presso la Galleria In Arco, la galleria DR Fake Cabinet e la Fondazione Accorsi-Ometto. Museo di Arti Decorative per le nostre prossime tappe. La Galleria In Arco ospita la personale di David Bowes, Love Saves the Day, a cura di Federica Maria Giallombardo. L’allestimento indaga due filoni del lavoro dell’artista: la serie di ritratti e scenari metafisici ispirata alle tavolette dipinte degli ex voto, e gli inediti “teatrini” che accordano oggetti concreti e raffigurazioni, dalla tela alla realtà e viceversa. In Via San Francesco da Paola, la galleria DR Fake Cabinet presenta All You Can Hit di Silvia Levenson a cura di Margaret Sgarra. L’esposizione, con un allestimento site-specific, presenta il parallelismo tra una confortevole idea di cucina e le innumerevoli azioni violente che quotidianamente vi si consumano. In un’indagine dei serrati intrecci tra amore e violenza, apparenza e realtà, protezione e difesa, All You Can Hit, con un scenario colorato di utensili da cucina rosa, si rivela oltre l’apparente atmosfera, come il palcoscenico della violenza di genere, spesso erroneamente giustificata da una distorta idea di amore.
Segnaliamo prossimamente in mostra alla galleria, la personale Per coltivare fiori su terra bruciata di Eric Pasino. La Fondazione Accorsi-Ometto Museo di Arti Decorative ospita la collettiva Torino Anni ’50. La grande stagione dell’informale a cura di Francesco Poli. La mostra, con oltre settanta opere di cinquanta artisti italiani e stranieri, indaga la straordinaria stagione dell’informale tra gli anni quaranta a cinquanta del Novecento.
Segnaliamo inoltre l’inaugurazione al PAV Parco Arte Vivente, della personale di Marko Tadić, Heliopolis, a cura di Marco Scotini. L’esposizione comprende un nucleo di opere dell’artista dedicate all’interazione con il pensiero di Vjenceslav Richter, uno dei membri fondatori di EXAT 51, gruppo d’avanguardia di artisti, architetti, designer e teorici attivi a Zagabria tra il 1950 e il 1956. In mostra, l’artista croato immagina e progetta la sua città utopica contaminando i progetti di Richter con un personalissimo immaginario fantascientifico e con complesse riflessioni ecologiche. L’artista ipotizza un progetto che includa il rapporto tra uomo, ambiente, tecnologia e risorse rinnovabili. Heliopolis, composta da quattro isole tematiche Leaving the Frame, Flow Diversions, The Open Future e From the Shell (of the Old), propone il delicato equilibrio tra costruzione e cancellazione, tra la trasmissione della memoria e i futuri possibili.
Raggiungiamo in Via Modane 16 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Nel circuito di EXPOSED Torino Foto Festival, la fondazione ospita What the Owl Knows, la personale di The Otolith Group a cura di Irene Calderoni. In mostra, una videoinstallazione dedicata alla pittrice e scrittrice Lynette Yiadom-Boakye, amica stretta di Kodwo Eshun e Anjalika Sagar, artistə del collettivo. Con un pratica post-cinematografica e con una armoniosa fusione del registro documentaristico e della reticenza di una narrazione biografica, The Otolith Group, realizza un puntuale ritratto dell’amica e della sua pittura. Per EXPOSED Torino Foto festival anche, When We Were Old. Opere dalla collezione Sandretto Re Rebaudengo a cura di Bernardo Follini, una selezione di lavori fotografici della collezione, realizzati da Anna Gaskell, Larry Johnson, Sherrie Levine, Tracey Moffat, Collier Schorr e Wolfgang Tillmans.
L’esposizione riflette sulle modalità di rappresentazione dell’età giovanile e dell’immaginario delle nuove generazioni, intendendo la giovinezza come uno spazio di esperienza già legittimo. La mostra prende le distanze da una retorica stantia che considera i giovani solo rispetto alla loro proiezione nel futuro.
Da non perdere assolutamente anche Je vous Aime dell’artista e performer sordo Diana Anselmo; un’indagine sulla relazione tra il pre-cinema e la storia di oppressione della comunità sorda. La mostra fa parte di un più ampio progetto avviato nel 2023 con l’omonima lecture-performance di Diana Anselmo in collaborazione con Sara Pranovi, interprete LIS. Il progetto espositivo è l’esito di una ricerca storica tra gli archivi di Torino, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e a Parigi con l’Institut National des Jeunes Sourds e l’Istituto Italiano di Cultura.
Ancora, nella sede torinese, Fly on the Wall di Danielle McKinney e Isthmus, personale di Mohammed Sami. La prima personale italiana di Danielle Mckinney ospita un ciclo di dipinti realizzati ad hoc, insieme ad una ristretta selezione di lavori già esistenti. L’espressione anglosassone Fly on the wall (mosca sul muro) è spesso utilizzata per intendere la possibilità di osservare una determinata situazione senza essere notati o coinvolti, riuscendo ad acquisire autentiche conoscenze e comprensioni. Con figure scure e femminili, ritratte in primo piano in pacati ambienti domestici, Danielle McKinney, ci rende partecipi di momenti privati e meditativi; le sue protagoniste, catturate in attimi di introspezione, svago o riposo, non si accorgono della mosca, il pubblico o l’artista, che le osserva.
Isthmus, personale di Mohammed Sami, con un nuovo ciclo di dipinti, evoca atmosfere inquiete e frammentarie, mai esplicite, lasciando all’osservatore la sensazione di trovarsi da qualche parte nel mezzo, sospeso in un limbo La pratica dell’artista vaglia l’intricato rapporto tra pittura contemporanea e memoria episodica, definendo l’esperienza della thereness, ovvero la sensazione di essere involontariamente spinti in un luogo altro, diverso dal “qui”. Una riflessione che attinge alla personale esperienza di migrazione dell’artista irachèno.
Eccoci arrivati nella sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in Palazzo Re Rebaudengo a Guarene, con l’inaugurazione della personale Accepting the Void di Alessio Pellicoro a cura di Jiayue He, Aigerim Kapar, Andria Nyberg Forshage, parte di Young Curators Residency Programme 2024 – coordinato da Michele Bertolino. Con una pratica artistica in cui Alessio Pellicoro riconverte la macchina fotografica a strumento di autoanalisi e revisione, la mostra presenta e fa dialogare due progetti: l’altro deserto rosso e me, the black box. Il primo racconta, in una Taranto con i suoi distretti marginali, il gravoso disastro ambientale, la contrazione demografica e la depressione produttiva. In the black box, la tossicità invade i corpi delle persone; è la narrazione personalissima della diagnosi e del decorso di un linfoma di Hodgkin, di cui l’artista ha sofferto.
Tappa obbligatoria è il Parco d’Arte Sandretto Re Rebaudengo progettato dagli architetti paesaggisti Lorenzo Rebediani e Vera Scaccabarozzi, con le installazioni permanenti degli artisti Stefano Arienti, Stefano Boeri, Ludovica Carbotta, Manuele Cerutti, Carsten Höller, Mark Handforth, Paul Kneale, Wilhelm Mundt, Marguerite Humeau, Kinkaleri, Katja Novitskova e Marinella Senatore.
Per una ulteriore tappa fuori porta segnaliamo, inoltre, la personale Bassorilievi e altorilievi. Lavori in-situ e situati 2020-2024 di Daniel Buren, nella sede di Torre Pellice, in Via Stamperia, 9, della galleria Tucci Russo. Nelle due sale dello spazio espositivo, l’artista presenta un nucleo di 14 opere, di cui 7 situate e 7 in situ. La mostra e le modalità di percezione delle opere, alla stregua del titolo, riprendono le storiche tecniche artistiche dell’altorilievo e del bassorilievo.
Cosa vedere a Torino #6
Cripta747
Via Catania, 15/F
+39 3485498512
Cosmic Radiation
Graeme Arnfield
a cura di Vincenzo Estremo
16.05 > 02.06.2024
Luce Gallery
Largo Montebello, 40
+39 0110564991
Fifteen Years
Group show
16.05 > 18.06.2024
Galleria In Arco
Piazza Vittorio Veneto, 1-3
+39 01119665399
+39 0118122927
Love Saves the Day
David Bowes
a cura di Federica Maria Giallombardo
> 29.06.2024
DR Fake Cabinet
Via San Francesco da Paola, 12/D
+39 3381672986
+39 3208240004
All You Can Hit
Silvia Levenson
a cura di Margaret Sgarra
> 18.05.2024
Per coltivare fiori su terra bruciata
Eric Pasino
23.05 > 06.07.2024
Fondazione Accorsi-Ometto. Museo di Arti Decorative
Via Po, 55
+ 39 011837688
info@fondazioneaccorsi-ometto.it
Torino Anni ’50. La grande stagione dell’informale
Group show
a cura di Francesco Poli
> 01.09.2024
PAV Parco Arte Vivente
Via Giordano Bruno, 31
+39 0113182235
Heliopolis
Marko Tadić
a cura di Marco Scotini
18.05 > 20.10.2024
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane, 16 – Torino
Palazzo Re Rebaudengo – Piazza
Roma, 1 – Guarene (CN)
+39 0113797600
at Torino venue
Fly on the Wall
Danielle McKinney
> 13.10.2024
Isthmus
Mohammed Sami
> 13.10.2024
Je Vous Aime
Diana Anselmo
> 13.10.2024
What The Owl Knows
The Otolith Group
a cura di Irene Calderoni
> 02.06.2024
When We Were Old. Opere dalla collezione Sandretto Re Rebaudengo
Group show
a cura di Bernardo Follini
02.05 > 02.06.2024
at Guarene venue
Accepting the Void
Alessio Pellicoro
a cura di Jiayue He, Aigerim Kapar e Andria Nyberg Forshage
18.05 > 21.07.2024
Sandretto Re Rebaudengo Art Park Group show (outdoor installations)
progettato dagli architetti paesaggisti Lorenzo Rebediani e Vera Scaccabarozzi
> ongoing
Tucci Russo Chambres d’Art
Via Stamperia, 9 – Torre Pellice (TO)
+39 0121953357
+39 0121953459
Bassorilievi e altorilievi. Lavori in-situ e situati 2020-2024
Daniel Buren
> 28.07.2024