Garbatella IMAGES 2019: la storia di un quartiere in un tempo sospeso

di - 5 Dicembre 2019

Come tutti i quartieri di Roma, Garbatella ha una storia tutta da raccontare. Uno spazio unico, che intreccia indissolubilmente pubblico e privato, personale e collettività, sotto l’egida di un attaccamento sentimentale al territorio. Un forte passato con cui confrontarsi, ma anche una predisposizione allo sperimentalismo innovativo, senza preconcetti. Per restituire quest’indole polimorfa di Garbatella, era necessario un progetto nato e pensato sul territorio, sia nelle modalità espositive che nei contenuti. Nasce così Garbatella IMAGES, racconto polifonico del quartiere, giunto nel 2019 alla seconda edizione.

Il tempo protagonista di Garbatella IMAGES 2019

Dopo l’edizione inaugurale dell’anno scorso, la galleria 10b Photography torna a curare Garbatella IMAGES, riflettendo sugli intrecci di passato, presente e futuro nel noto quartiere romano. Un progetto sospeso tra la riscoperta di vecchie immagini dagli archivi personali degli abitanti e la produzione di nuove opere, commissionate ad artisti di fama internazionale. Ne risulta una riflessione espansa sul concetto di tempo, intrecciando epoche, memorie del passato e attualità, storie personali e vicende pubbliche, in un campionario variegato di sentimenti. Non a caso il titolo recita: Il tempo sensibile. Fermo – immagine, memoria, sincronicità.

Nelle parole della curatrice, Sara Alberani, «il tempo sensibile è scandito attraverso una percezione atemporale rispetto al sistema di riferimento ordinario. È un tempo filtrato e costruito attraverso i sensi: nel contemporaneo si dilata, si accorcia, si ripete, nella memoria si radicalizza o scompare del tutto, nel futuro è proiettato attraverso episodi di sincronicità e gli stimoli del presente. È su questa dimensione non cartesiana ed estremamente personale che gli artisti quest’anno sono stati invitati a lavorare sul territorio e i suoi abitanti».

Le foto di Silvia Camporesi a Garbatella IMAGES 2019

Silvia Camporesi, pluripremiata fotografa forlivese, ha esplorato per la prima volta il quartiere, e, macchina fotografica al collo, ce ne restituisce tutta la meravigliosa complessità. Ne emergono le stesse dilatazioni temporali a cui accenna Sara Alberani, immortalando frammenti urbani di cui vi proponiamo una selezione nella gallery in fondo. Osserviamo un tempo sospeso, immobile, eppure sfuggente, mai restituibile in una definizione univoca. L’artista prova a spiegarlo come un gioco dialettico di contrasti: «popolare/privato; abbandonato/abitato; assenza/presenza; animale/umano – è la regola guida per guardare gli spazi, i lotti, le pochissime presenze».

Una nuova sezione dedicata ai video

Grande novità della seconda edizione, la presenza di una sezione video, realizzata grazie al finanziamento di Roma Capitale – Municipio Roma VIII. Per le nuove produzioni, partecipano due artisti, Claudia de Nicolò (aka Lola) e Mohamed Hossameldin; entrambi evidenziano due aspetti interessanti del progetto. Lola è una giovanissima videomaker di Garbatella, a dimostrazione del coinvolgimento delle nuove generazioni nel lavoro e dell’apertura ai linguaggi contemporanei, come le stories sui social network che usa nei suoi footage. Nel suo video, Mohamed intreccia la storia del luogo con la biografia personale: arrivato a Garbatella da ragazzino con la famiglia da Alessandria d’Egitto, indaga il suo rapporto con il quartiere – da una prima scoperta segnata dalle aspettative per la nuova casa, alla spiazzante quotidianità che ne segue. Il tempo scorre, e Garbatella diviene prima rifugio, quindi prigione, infine salvezza.

La partecipazione attiva dei cittadini

Oltre alla produzione di nuove opere, in primo piano resta il coinvolgimento diretto dei cittadini. Alcuni video provengono proprio dall’archivio audiovisivo AAMOD (Fondazione Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico), con il quale si è attivato un laboratorio di ricerca materiali. Così anche per le foto, grazie alla partecipazione del collettivo WSP Photography, insieme alle immagini fornite dagli abitanti stessi. Una memoria intima e personale degli abitanti che diventa sguardo collettivo, affettuoso, della cittadinanza tutta. Sono loro, principalmente, che hanno contribuito alla costruzione di un forte immaginario territoriale.

Conclude il progetto anche l’applicazione Storywalker Garbatella, pensata da Fernando Sanchez Cabezudo, in collaborazione con la Real Academia de España en Roma. L’artista spagnolo ha realizzato una mappatura del territorio di Garbatella, visto con gli occhi dei suoi abitanti. Il 14 e il 15 dicembre sarà possibile ascoltare le voci dei cittadini raccontare la loro Garbatella personale, per un’inedita visita virtuale del quartiere, in relazione alle fotografie in mostra. D’altronde tutte le opere, pensate come dispositivi relazionali, prevedono momenti di esplorazione, camminate, visite guidate per essere fruite attraverso momenti collettivi e interattivi e in relazione con i luoghi in cui sono esposte. Per visitare la mostra, parte del programma Contemporaneamente Roma 2019 promosso da Roma Capitale, c’è tempo fino al 20 dicembre 2019.

Silvia Camporesi, Area di Silenzio, inkjet print cm 30×40, 2019 (Courtesy of the artist)
Silvia Camporesi, Area di Silenzio, inkjet print cm 30×40, 2019 (Courtesy of the artist)
Silvia Camporesi, Area di Silenzio, inkjet print cm 30×40, 2019 (Courtesy of the artist)
Silvia Camporesi, Area di Silenzio, inkjet print cm 30×40, 2019 (Courtesy of the artist)
Silvia Camporesi, Area di Silenzio, inkjet print cm 30×40, 2019 (Courtesy of the artist)
Ecco i lavori fotografici che saranno presentati a Garbatella IMAGES 2019: Silvia Camporesi, Area di Silenzio, inkjet print cm 30×40, 2019 (courtesy of the artist)

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