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Geografia dell’energia: Davide Monteleone vince il Photo Grant Deloitte 2024
Fotografia
di redazione
È Davide Monteleone il vincitore della sezione Segnalazioni del Photo Grant di Deloitte 2024, il premio promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte e la direzione artistica di Denis Curti. Artista visivo, ricercatore e National Geographic Fellow, classe 1974, Monteleone si è aggiudicato il riconoscimento con Critical Minerals – Geography of Energy, lavoro presentato dal gallerista e curatore Pierre André Podbielski, incentrato sulle trasformazioni del panorama energetico globale verso le fonti rinnovabili.
Il premio è diviso in due categorie: una open call aperta a tutti i fotografi sotto i 35 anni (che si è chiusa il 30 giugno 2024) e una sezione su segnalazione. In questa ultima, un gruppo di professionisti noti a livello internazionale propone lavori inediti realizzati da autori e autrici provenienti da tutto il mondo. Per questa edizione, il gruppo era composto da Toni
Thorimbert, François Hébel, Veronica Nicolardi, Roger Ballen, Paul Ninson, Menno Liauw, Luisa Bondoni, Laura Sackett, Gonzalo De Benito, oltre allo stesso Podbielski.
Photo Grant Deloitte: il tema della seconda edizione
L’aderenza al tema di quest’anno, Possibilities, è stata un elemento fondamentale per la scelta, come affermato da Guido Borsani, Presidente Fondazione Deloitte: «Il Photo Grant di Deloitte, quest’anno alla seconda edizione, nasce dall’impegno di Fondazione Deloitte per supportare la fotografia come linguaggio artistico che interpreta la realtà e offre stimoli di riflessione. In particolare, il lavoro di Davide Monteleone, che è risultato vincitore, ci offre l’opportunità per approfondire un argomento di grande attualità e impatto».
«Davide Monteleone è fra i massimi rappresentanti di una fotografia contemporanea che ha saputo rinnovarsi proponendo una grammatica delle immagini davvero rivoluzionaria», ha dichiarato Denis Curti, direttore artistico del Photo Grant di Deloitte. «Il suo progetto riesce a coniugare etica ed estetica senza mai prestare il fianco alle speculazioni concettuali. Un reportage capace di sommare i diversi generi della fotografia per arrivare a una sintesi politica che, finalmente, prende posizione sui temi legati allo sfruttamento della terra e dei lavoratori».
Il profilo di Davide Monteleone
Davide Monteleone ha conseguito un Master in Arte e Politica alla Goldsmiths University di Londra ed è interessato al ruolo e all’uso delle immagini tecniche nella società e al rapporto tra immagini e dati.
Tra il 2000 e il 2021, ha trascorso oltre un decennio in Russia, dove ha prodotto le sue prime serie e quattro monografie: Dusha (2007, Postcart), Red Thistle (2012, Actes Sud), Spasibo (2013, Kehrer), The April Theses (2017, Postcart). Collabora con National Geographic, Time e The New Yorker, il suo lavoro è stato presentato sotto forma di mostre e installazioni in gallerie e musei, tra cui la Saatchi Gallery di Londra, il Nobel Peace Center di Oslo, il MEP di Parigi, il Palazzo Delle Esposizioni di Roma, i Rencontres de la Photographie di Arles e fiere d’arte come Paris Photo e Photo London.
Nel 2022, la sua indagine dati-visiva sull’espansione economica della Cina è diventata una mostra e un libro intitolato Sinomocene (Artphilein, 2022). Da diversi anni si occupa di questioni legate al clima che si intersecano con l’economia e la geopolitica.
Tra i riconoscimenti figurano il recente terzo posto al Sony World Photography Award 2024, il National Geographic Fellowship (2019), l’Asia Society Fellowship (2016), il Carmignac Photojournalism Award (2013), l’EPEA Award (2012), l’European Publisher Award (2011) e diversi World Press Photo.
La responsabilità delle immagini
«Critical Minerals – Geography of Energy è innanzi tutto il risultato di una collaborazione e confronto con storyteller locali», ha spiegato Monteleone. «Credo fermamente che la transizione energetica verso cui ci dirigiamo sia giusta e indispensabile ma debba essere guidata da una profonda considerazione delle responsabilità che abbiamo verso il pianeta e le comunità che lo abitano. La fotografia, come ogni altra forma di narrazione documentaria, ha il compito di riconoscere e evidenziare le zone d’ ombra ed eventuali problematiche prima ancora di proporre soluzioni. Solo la consapevolezza e la collaborazione possono permetterci di non commettere gli errori del passato e raccogliere le possibilità che il progresso e il futuro ci offrono».
Il progetto sarà protagonista di una mostra al Mudec Photo di Milano dal 9 novembre al 15 dicembre 2024