-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gli ultimi scatti di Terence Donovan
Fotografia
Per la prima volta verranno esposte al pubblico una serie di fotografie dedicate alla cultura rave inglese che Terence Donovan scattò poco prima di morire.
Le immagini risalgono ai primi anni Novanta e documentano la scena culturale e musicale del Que Club di Birmingham, ex chiesa sconsacrata che negli anni ’90 ha accolto artisti del calibro di David Bowie e Daft Punk.
Nascoste in un cassetto a Wolverhampton per 25 anni, le immagini segnano un cambiamento di soggetto molto insolito per il fotografo, noto al pubblico soprattutto per aver documentato la Swinging London, termine coniato dalla rivista Time per indicare una serie di tendenze e dinamiche che caratterizzarono il cambiamento socioculturale di quegli anni che investì musica, moda, fotografia, cinema ed arte.
“All’epoca in cui ha scattato queste foto, Donovan era ancora un fotografo per Vogue che faceva servizi di moda”, ha affermato Jez Collins, curatore della mostra, The Que, che inaugurerà ad aprile al Birmingham Museum and Art Gallery. “Fotografava persone come la principessa Diana e musicisti come Jimi Hendrix e Ian Dury, ma per quanto ne so, non aveva mai fotografato l’ambiente dei club o persone comuni”.
Donovan si stava avvicinando ai sessant’anni quando, nel gennaio 1996, concentrò il suo obiettivo sulla controcultura dance e rave del Que Club su richiesta del figlio, uno studente dell’Università di Birmingham che faceva il DJ lì. Le fotografie si allontano tantissimo dall’estetica patinata, tipica della fotografia di moda del tempo, che caratterizzava il suo lavoro.
Oltre a rivelare la gamma e l’estetica di diversi tipi di sottoculture “queste fotografie mostrano l’intimità della pista da ballo, l’espressione sfrenata di persone che si divertono a ballare insieme. Penso che le persone noteranno soprattutto questo quando la mostra sarà inaugurata soffermandosi sulle cose che per ora abbiamo perso a causa del Covid”, ha detto Collins. “Quell’intimità, quella vicinanza, quell’esperienza di essere molto vicino a gente che non conosci e condividere in quello stesso momento la stessa musica e ballare insieme. Quel senso di essere parte di qualcosa di più grande di te stesso”.
Le foto di Donovan evidenziano un momento culturalmente importante nella storia della scena musicale e dei club di Birmingham. “È una scoperta incredibile dopo tutti questi anni. Il Que Club era un luogo importantissimo e ora abbiamo la testimonianza di uno dei più grandi fotografi britannici dell’epoca”.
Nel novembre 1996, Donovan si tolse la vita a causa una grave forma depressione.
A quel punto, suo figlio aveva inviato le foto a Chris Wishart, uno dei fondatori della serata House of God. Rimasero nel cassetto a casa di Wishart fino a quando Jez Collins, fondatore del Birmingham Music Archive, che documenta il patrimonio musicale della città, si presentò da Wishart per un’intervista per un film sul Que Club.
“L’ho intervistato per un’ora e mezza e non ha mai menzionato Terence o le fotografie. Ma mentre stavamo uscendo, ha detto ‘Jez, penso che potresti essere interessato a questo.’ Ha aperto un cassetto dove dentro c’era questa scatola di fotografie di Terence Donovan. Erano semplicemente sbalorditive”.
Potete vedere tutte le foto qui.