Categorie: Fotografia

Guardare chi guarda: ritratti da tre mostre di tre fotografi americani

di - 28 Dicembre 2022

In questi giorni hanno luogo tre mostre ad opera di tre grandi fotografi newyorkesi. Siamo stati a vederle tutte e tre.

Joel-Peter Witkin: The Early Works

Se vi trovate a camminare sulla Ventesima Strada, fino al 14 gennaio, fermatevi al 529 e prendete l’ascensore fino al terzo piano. ​​La Bruce Silverstein Gallery presenta “Joel-Peter Witkin: The Early Works“, una mostra composta da 24 stampe vintage di uno dei fotografi più riconoscibili del XX secolo. Con immagini che vanno dal 1950 al 1978 – molte uniche e mai esposte – questa mostra offre allo spettatore un punto di vista sulle origini della visione dell’artista. Joel-Peter Witkin e il suo gemello, il pittore Jerome Witkin, sono nati nel 1939 a Brooklyn, New York. Da piccolo l’artista vide un raccapricciante incidente automobilistico in cui era stata decapitata una bambina. Questo evento traumatico ha sicuramente lasciato un segno indelebile nella psiche dell’artista e permea tutti gli aspetti della sua visione creativa.

L’interesse di Witkin per la fotografia è iniziato a 15 anni, dopo che l’artista ha ricevuto la sua prima macchina fotografica e si è iscritto a un corso di fotografia. In queste prime fotografie si iniziano a vedere le origini dell’interesse dell’artista per il surreale e lo sperimentale. Cresciuto in una casa cattolica profondamente religiosa, la sua ammirazione per le opere di Giotto ha contribuito al suo interesse nell’usare il tableau per esplorare temi religiosi, come nella fotografia Cristo, Coney Island, 1967, che è la nostra preferita tra quelle che abbiamo visto. L’artista attualmente vive ad Albuquerque, New Mexico, dove continua a fare fotografie.

Arthur Elgort: On the Move

Scendendo a SoHo, su Crosby Street, troviamo invece da Staley Wise una mostra che percorre la carriera cinquantennale del fotografo Arthur Elgort. “Arthur Elgort: On the Move” offre una visione onnicomprensiva del suo celebre lavoro mostrandolo come colui che ha introdotto lo stile “istantaneo” nella fotografia di moda. Noi ci siamo stati la sera del vernissage, quando lui, vestito di arancione e amorevolmente assistito dalla moglie, la drammaturga Grethe Barrett Holby, conversava con gli astanti.

Qui vedrete immagini che hanno definito la moda nel corso dei decenni, e nuove foto d’archivio che non erano mai state stampate o esposte. Le fotografie di Elgort fecero scalpore al suo debutto nel 1971 su British Vogue, quando una ventata di aria fresca si diffuse nel mondo della fotografia di moda. Lo stile era disinvolto, le sue modelle erano meno truccate, erano più casual e vivaci e si muovevano liberamente in luoghi all’aperto, strade cittadine, piscine e spiagge. Elgort divenne rapidamente uno dei fotografi più conosciuti ed emulati e la sua influenza cambiò il volto della fotografia.

L’artista è nato nel 1940 ed è cresciuto a New York City. Ha studiato pittura all’Hunter College ed è passato alla fotografia. Attribuisce gran parte del suo stile spontaneo e liberato al suo amore per tutta la vita per la musica e la danza, in particolare il jazz e il balletto. Nella sua lunga carriera ha lavorato a importanti campagne pubblicitarie, oltre che a Vogue Francia, Italia, Inghilterra e America. Il suo lavoro è stato esposto al Metropolitan Museum of Art di New York, al Getty Center di Los Angeles, al Detroit Institute of Arts nel Michigan e al Victoria & Albert Museum di Londra, tra gli altri.

Tony Vaccaro: the centennial exhibit

Girato l’angolo, su Spring Street, c’è stato il pop-up show della Monroe Gallery dedicato a Tony Vaccaro: la mostra nel locale temporaneo dalle grandi finestre si è appena conclusa, ma la stessa mostra continua fino al 5 febbraio a Santa Fe.

Michelantonio Celestino Onofrio Vaccaro nasce a Greensburg, in Pennsylvania, il 20 dicembre 1922, da genitori immigrati italiani. Il padre Giuseppe Antonio Vaccaro (nato il 14 ottobre 1874) era di Bonefro, in Molise. Nel 1926, durante il trasferimento della famiglia in Italia, muoiono entrambi i genitori. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Vaccaro torna negli Stati Uniti per evitare il servizio militare in Italia, ma poi combatterà in Normandia, Belgio, Lussemburgo e Germania. Fino al 1949, Vaccaro fotografa in tutta la Germania e in Europa, documentando la vita del dopoguerra. Dopo il suo ritorno negli Stati Uniti nel 1949, lavora per Flair e Look prima di entrare a far parte della rivista Life. Tra il 1950 e il 1973 Vaccaro ha lavorato a lungo come fotografo di moda. Stabilitosi nel West Village nel 1951 e poi a Central Park West nel 1955, dal 1979 è a Long Island City sia come residenza che per il suo studio, con il suo archivio di centinaia di migliaia di immagini.

Noi l’avevamo incontrato qualche mese fa alla fiera fotografica AIPAD dove, sempre con i galleristi Sidney e Michelle Monroe e attorniato dai nipotini e dal figlio, accoglieva i visitatori brindando con un bicchiere di rosso.

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