Immagini che raccontano un dialogo tra una grande fotografa e un grande regista. E che, attraverso il loro gioco di sguardi, restituiscono un’epoca. Abbiamo visto la mostra “Ri-tratto Rosso – Elisabetta Catalano guarda Federico Fellini”, organizzata da Cinecittà, con la direzione artistica di Emanuele Cappelli e la curatela di Aldo Enrico Ponis, negli spazi del Teatro1 di Cinecittà a Roma e, da oggi, potremo sfogliarne le storie nel nuovo catalogo, pubblicato da Manfredi Edizioni. Presentato alla Casa del Cinema di Roma, il catalogo dell’esposizione è nato dalla volontà di raccontare la vita e il percorso artistico e professionale di Catalano, al cospetto del Maestro Fellini. Tutti gli scatti della fotografa, da quelli contenuti nel catalogo a quelli esposti in mostra, esprimono le tensioni e le suggestioni di un periodo storico e culturale irripetibile, come immortalato sulla pellicola de “La dolce vita”.
«L’idea di Ri-tratto rosso ruota intorno al concetto del tempo», ha raccontato Cappelli, CEO e Direttore Creativo di Cappelli Identity Design, studio di design e marketing strategico con sede a Roma e Torino. «Un tempo passato che non può tornare ma che invece, grazie alla magia della fotografia e della poetica eterna di Federico Fellini, continua ad essere presente. Restituire, attraverso una mostra e la pubblicazione di questo catalogo, la narrazione di un tempo è un’operazione culturale che alimenta ricordi e ispirazioni per i più giovani». Presentata a febbraio 2021, la mostra ha subito le difficoltà dovute ai lockdown e alle restrizioni ma, per ovviare alle chiusure e fornire ai fruitori la possibilità di “visitare” l’esposizione, sono stati diffusi sul web diversi contenuti online e tour virtuali.
«Con questo catalogo abbiamo voluto ricordare una mostra che per i problemi del Covid non è stato in pratica possibile visitare, una mostra che voleva raccontare il felice incontro tra due “cacciatori di immagini”: una fotografa, alla continua, insistita ricerca di volti ed espressioni da fissare con il suo obiettivo, il grande regista, capace di dare forma a fantasie, sogni, visioni» ha dichiarato Ponis. La realizzazione del catalogo, promossa e sostenuta dall’Archivio Elisabetta Catalano, ha visto, come già per la mostra, la collaborazione del suo direttore Aldo Enrico Ponis con Emanuele Cappelli, autore del concept e del progetto grafico. I testi sono a cura di Laura Cherubini e Raffaele Simongini.
«Questa mostra e questo libro riguardano non tanto e non solo Elisabetta Catalano e/o Federico Fellini, ma lo sguardo che Elisabetta Catalano ha posato su Federico Fellini, sulla sua persona, in alcuni straordinari ritratti e sulla sua opera, nelle bellissime foto dei set di film come “8 e mezzo”», ha commentato Cherubini. «Sul set di quel mitico film addirittura Elisabetta è nata fotografa. L’ossessione del volto: questa era la passione comune tra Elisabetta Catalano e Federico Fellini che aveva un archivio di facce e non voleva disfarsene nemmeno quando le persone non c’erano più. Fatale dunque l’incontro con la grande ritrattista. Come mi disse Fiammetta Profili in una conversazione di molti anni fa non solo Fellini sapeva che Elisabetta riusciva a vederlo come lui voleva essere visto, ma pensava che lei facesse su tutti quei volti in fotografia lo stesso tipo di lavoro che lui faceva nei film. Un grande regista e una grande fotografa incrociano gli sguardi».
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