L’amore e la guerra, la forza e le lacrime, la solitudine e la follia. Tutto questo esisterebbe lo stesso, se non ci fosse nessuno a raccontarlo? È dalla semplice e immensa poesia dello sguardo che parte la nuova campagna worldwide di Leica, video e stampa, dedicata alla preziosità della testimonianza, quel gesto, non sempre volontario, spesso istintivo, che ci porta a focalizzare l’immagine sulle infinite, piccole e grandi storie quotidiane che attraversiamo ogni giorno, in ogni angolo del nostro pianeta.
The World Deserves Witness, il Mondo merita testimonianza, scandisce la voce del fotografo Joel Meyerowitz nel video della nuova campagna Leica, creata dall’agenzia pubblicitaria TBWA PARIS e sviluppata utilizzando solo fotografie esistenti. Immagini di mari e di deserti, di navi della speranza e di carri armati, di rughe d’espressione e di gesti spontanei, tutte originali: nessuna foto è stata creata o messa in scena per adattarsi al concept, nulla è stato ritoccato o modificato. La campagna, alla quale hanno contribuito oltre 30 fotografi, include immagini scattate in più di 15 Paesi, che cambieranno e si rinnoveranno nel tempo. Tra gli autori italiani scelti per la pubblicità mondiale, anche il fotografo e direttore editoriale di Exibart Street, Eolo Perfido, con tre sue foto, e il fotoreporter Gabriele Micalizzi.
Nata dalla storica azienda Optischen Instituts, Leica sviluppò la prima macchina fotografica con pellicola 35 millimetri nel 1914, permettendo alle persone di raccontare il proprio mondo e i propri momenti, non importa quanto piccoli o grandi fossero. Oggi, la società riunisce quattro diverse aziende europee, operanti nel settore dell’ottica e dell’elettronica, attive nella produzione di microscopi, strumenti geodetici, apparecchi per la tecnologia medica. Recentemente ha lanciato una edizione speciale in rosso dell’obbiettivo TTArtisan 50mm F0.95, per celebrare l’anno cinese del bue.
Una storia che dura più di un secolo e che guarda alla bellezza dei giorni da vivere attimo dopo attimo, testimoniando la bellezza, la grazia e la poesia di tutti i giorni, l’ironia e il dramma senza fine della nostra condizione umana. Il nostro mondo, inquadrato e fissato per sempre.
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