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Il 21 giugno, Palazzo Ducale inaugura la prima grande retrospettiva italiana di Inge Morath, la prima fotografa a entrare a far parte della celebra agenzia fotografica Magnum Photos. Nata a Graz, in Austria, nel 1923, dopo gli studi di lingue a Berlino, Morath lavora come traduttrice e giornalista. Scappata da Berlino dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1949 arrivò a Parigi, dove iniziò a collaborare come editrice per Ernst Haas, Robert Capa, e Henri Cartier-Bresson. Quando finalmente mostrò a Capa le sue fotografie entrò a far parte della Magnum Photos: a quei tempi lei e Eve Arnold erano le uniche due donne dell’agenzia. Negli anni seguenti viaggia in Europa, Nord Africa, Medio Oriente, Unione Sovietica, Italia e in Iran sperimentando tra vari generi, come la fotografia documentaria, di moda e il ritratto e studiando la lingua, le tradizioni e la cultura di ogni regione dove si recava. Lavorò anche per il cinema: nel 1952 sul set di Moulin Rouge di John Huston, e qualche anno dopo su quello de Gli spostati, dove conobbe lo sceneggiatore Arthur Miller, ex marito di Marilyn Monroe, che sposò nel 1962. Fra i suoi soggetti più popolari i ritratti di importanti personalità del Novecento come Henri Moore, Pablo Picasso, André Malraux, Doris Lessing, Marilyn Monroe, Gloria Vanderbilt e Fidel Castro.Il lavoro di Inge Morath, prima di ogni cosa, è la testimonianza di un rapporto, di una passione, di una necessità con la fotografia. Un rapporto maturato negli anni attraverso esperienze ed incontri, nonché parte integrante della vita di una donna che è riuscita, con coraggio e determinazione, ad affermarsi in una disciplina all’epoca prettamente maschile. Che si trattasse di persone comuni o personaggi pubblici il suo interesse era identico e s’indirizzava sempre verso l’intimità di ciascuno. (NG)