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La Sicilia raccontata da Melo Minnella: fotografie al Museo Civico di Castelbuono
Fotografia
Un’approfondita ricerca antropologica e l’attenzione al dettaglio costituiscono le fondamenta degli scatti di Melo Minnella: una selezione di opere delfotografo siciliano sono in mostra al Museo Civico di Castelbuono, in provincia di Palermo. Sotto la curatela di Valentina Bruschi prende forma Paesaggi, memorie e astrazioni. La Sicilia di Melo Minnella, progetto vincitore del bando Strategia Fotografia 2022, promosso dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC – Ministero della Cultura.
Melo Minnella (Mussomeli, 1937) ha iniziato a scattare fin da piccolo, come lui stesso ha affermato: «Nei paesi le amicizie sono molto più strette di altri posti. Io frequentavo soprattutto due amici e ci incontravamo anche a giocare a pallone nel campo di calcio innevato però c’erano dei momenti che dedicavamo ad altri “giochi” e uno era quello di fare la fotografia».
La laurea in Economia e Commercio non ha interrotto questo impulso, che lo ha condotto verso il mondo del giornalismo come fotografo per diverse testate, tra cui Il Mondo e Sicilia. Così come altri artisti del XX secolo, anche Minnella sente l’urgenza di documentare luoghi e persone che lo circondano, con uno sguardo empatico e partecipante, toccando anche Paesi lontani, come India, Nepal e Birmania. Nelle parole della curatrice: «L’occhio del fotografo scansiona con dolcezza, nostalgia e sincera curiosità la destrezza degli artigiani, i giochi dei bambini, le conversazioni degli anziani nelle piazze, le feste di paese, il lavoro nei campi, non solo in Sicilia ma in diversi luoghi di vari continenti, con una predilezione per l’Oriente».
Sono 30 le fotografie in bianco e nero selezionate e acquisite dal Museo Civico, ognuna ritratto della quotidianità sicula e simbolo della ricerca antropologica del periodo compreso tra gli anni Settanta e i Duemila. In questo specchio della collettività, punto focale sono le storie ordinarie, le tradizioni popolari e il folklore, restituiti attraverso un occhio attento e scrupoloso.
La mostra si articola in quattro sezioni, ciascuna con un focus specifico. La prima, dal titolo Madonie e altri paesaggi, riguarda le tradizioni agricole, il panorama siciliano e presenta anche alcuni scatti realizzati prendendo ispirazione da elementi geometrici trovati sul campo. Processioni è la seconda sezione, che svela le tradizioni dell’isola e, in particolare, le ricorrenze religiose. Emicranie si focalizza sugli scatti che documentano usi e costumi, come gli abiti tipici degli ordini ecclesiastici e figure femminili che indossano copricapi singolari come i cesti della frutta. Per finire, Astrazioni e immagini iconiche presenta alcune fotografie simboliche, come i ritratti di Leonardo Sciascia e Renato Guttuso, integrati nella collezione permanente del Museo.
La mostra, visitabile fino al 7 aprile 2024, prevede anche una serie di incontri e laboratori, tenuti da Stefania Cordone e Maria Rosa Sossai, oltre a una pubblicazione edita da Palermo Publishing. Per scoprire tutte le iniziative si può consultare il sito del Museo.