I Magazzini Fotografici di Yvonne De Rosa, a Napoli, hanno esposto la mostra âHermann NITSCH | fotografie di Stefano Fontebasso De Martinoâ, organizzata in collaborazione con YAG/garage di Pescara e curata da Ivan DâAlberto. Lâevento, patrocinato dal Museo Hermann Nitsch di Napoli, vede in esposizione gli scatti fotografici dellâartista romano che ritraggono e documentano il Maestro viennese, in occasione della 108.lehraktion, una performance avvenuta il 5 luglio del 2001 presso la Galleria Comunale dâArte Moderna e Contemporanea â Spazi Espositivi ex Fabbrica Peroni di Roma. Questâazione fu curata da LĂłrĂĄnd Hegyi e dalla Fondazione Morra di Napoli, inaugurando il progetto âLe tribĂš dellâArte IIâ, a cura di Achille Bonito Oliva. La performance voleva descrivere gli elementi essenziali dellâOrgien Mysterien Theater, mettendo in evidenza, dallo stesso Nitsch, la necessitĂ delle âazioniâ nella propria opera.
In tale sede, il fotografo Fontebasso De Martino ebbe lâopportunitĂ di documentare la 108.lehraktion, immortalando le fasi salienti della performance: tavoli posizionati nello spazio espositivo, sulle cui tovaglie furono collocati carni e pesci di vario tipo, e la seguente azione cerimoniale sviluppata con cibi e bevande, incensi profumati e confronto con il pubblico.
I nove inediti scatti diventano un reportage fotografico di ciò che in realtà è il valore estetico dellâopera. La fotografia diventa il medium necessario per documentare la complessa creazione dellâartista viennese che sviluppa il suo OMT, non tramite il prodotto finale del suo lavoro, ma tramite il percorso indispensabile per la sua opera totale. Ecco dove il lavoro di Fontebasso De Martino diventa fondamentale per la narrazione dellâarte contemporanea. Un momento âallocronicoâ, per dirla come lâantropologo visivo Francesco Faeta, che non ferma il momento ma ne documenta il processo creativo non sospendendone la continuitĂ temporale. Come se la staticitĂ dello scatto fosse annullata dalla processione continua che rivive nellâimmagine, al fine di invalidare la degradazione del percorso, permettendo cosĂŹ unâeterna persistenza rituale: in fin dei conti scattando quello che è essenziale per lâAzionismo viennese e documentale per la Storia dellâArte. Fotografie che narrano lo sviluppo del processo creativo definendolo nella propria completezza, non richiamando soltanto il residuo finale.
Pratica, questa, abituale dellâartista romano, che ha sempre ritratto e documentato artisti di rilievo nazionale e internazionale, sia nei momenti propriamente creativi che in quelli estemporanei. Legando il suo nome allâarte contemporanea soprattutto grazie a un ricco e prezioso archivio fotografico pazientemente costruito negli anni.
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