Il 21 settembre CAMERA ha ospitato l’incontro con Mandy Barker (UK, 1964), fotografa internazionale pluripremiata presentata dal direttore artistico Walter Guadagnini. Significative le parole dell’artista inglese che da più di tredici anni si occupa di documentare, attraverso la fotografia, l’impatto dell’inquinamento della plastica sul mondo marino.
Mandy Barker inizia la sua carriera da fotografa ritraendo la plastica trovata sulle spiagge, realizzando presto che per riuscire a stimolare l’interesse delle persone deve realizzare delle immagini esteticamente accattivanti. Le sue foto diventano suggestive composizioni di oggetti consunti disposti secondo una determinata logica su uno sfondo nero, dall’aspetto di galassie o mandala colorati. Le didascalie sono sintetiche, costituite principalmente dai dati raccolti. La fotografa si avvale – così come Dorothea Lange giovava del supporto del marito economista agricolo Paul Schuster Taylor – del contributo di numerosi scienziati provenienti da tutto il mondo. La Barker immortala un accendino con l’immagine di un delfino trovato in una spiaggia di Hong Kong, in un’area in cui ormai si contano pochi esemplari di questa specie, e utilizza con maestria l’ironia per denunciare delle gravi problematiche ambientali. La fotografa racconta anche attraverso le immagini il suo viaggio nel luogo più inquinato del mondo, la remota e disabitata Isola di Enderson nell’Oceano Pacifico. È qui che idea una macchina fotografica realizzata esclusivamente con scarti di plastica provenienti da 9 paesi diversi. Con questo strumento ritrae alcuni degli animali che, vittime dell’inquinamento, si nutrono abitualmente di plastica, come gli albatros e altre specie a estremo rischio.
Così come Dorothea Lange offre una testimonianza visiva degli effetti delle attività dell’uomo sull’ambiente e le gravi conseguenze economiche e sociali che hanno afflitto la sua epoca, Mandy Barker fa lo stesso documentando le attuali condizioni del nostro Pianeta. La sua ricerca diventa uno strumento di sensibilizzazione che coinvolge le nuove generazioni educandole al riuso. Il percorso offerto da CAMERA, come afferma Walter Guadagnini, ha una “continuità di pensiero” e in occasione del talk è stata inaugurata la nuova area Oasi iTierra! di Lavazza. Uno spazio di design attento alla sostenibilità realizzato completamente con materiali naturali in cui è possibile consumare le capsule compostabili Blue iTierra! For Planet Espresso Bilanciato. Il ciclo di appuntamenti dedicati a Dorothea Lange ha in programma l’incontro di mercoledì 27 settembre con Francesca Mannocchi, già sold out, in cui fotografia e giornalismo raccontano la condizione dei rifugiati climatici. L’ultimo appuntamento di giovedì 5 ottobre 2023 sarà dedicato alla proiezione del film cult Furore del regista John Ford, ambientato nei primi anni Trenta durante la Grande Depressione Americana, la stessa mirabilmente raccontata dalla fotografa americana Dorothea Lange.
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Avete una pagina nel web meravigliosa, riesco a soddisfare la mia curiosità nel mondo che mi interessa enormemente. Mi sento con voi abbastanza aggiornata dei movimenti artistici, quando ero giovane si dava molto spazio a tutte le forme d'arte, alle varie tendenze così magiche e suggestive. Per me era uno spettacolo che mi nutriva e mi dava gioia. Ero felice quando potevo andare ad Anticoli Corrado. Un paese in cui quel mondo misterioso riusciva a creare, a coinvolgere la natura, e lasciare l'impronta per sempre. Era più facile per noi essere informati e aggiornati. Ora posso visitare e aggiornarmi seduta su una sedia davanti al mio computer sempre con la luce della stessa finestra!!!!