Anche gli estimatori di Martin Parr troveranno particolarmente insolito il suo nuovo libro. Il celebre fotografo britannico, infatti, è noto prevalentemente per i suoi scatti a colori. Fotografie vivaci, che raccontano con pungente ironia le ambiguità della società contemporanea, come il turismo di massa e il consumismo. Ma non è sempre stato così. Negli anni Settanta, le fotografie a colori erano quelle pop delle pubblicità e delle istantanee. Allora Parr fotografava solo in bianco e nero. Eppure già si intuiva quella lettura ironica del presente che caratterizzerà tutta la sua grandiosa carriera. Ce lo racconta “Martin Parr: Early Works“, il libro di recente uscita edito RRB Photobooks e Martin Parr Foundation.
In un’intervista per AnOther, Parr racconta della sua devozione per la fotografia, già nata in tenera età, quando il nonno gli prestò la prima fotocamera. Il fuoco sacro è divampato in particolare quando ha potuto vedere le foto di Tony Ray-Jones. Parr non era che un giovane studente del Manchester Polytechnic, ma intuì subito che, nelle foto del Regno Unito alla fine degli anni Sessanta, c’era il modello a cui ispirarsi per sviluppare un proprio stile personale. Non a caso, la pubblicazione del libro coincide con la mostra retrospettiva dedicata di Tony Ray-Jones.
Presa consapevolezza, Parr fece i bagagli per intraprendere un lungo viaggio per il Nord dell’Inghilterra, puntando poi verso l’Irlanda del Nord. Il giovane visitò le zone costiere, ma anche le campagne dell’entroterra, alla ricerca di soggetti da fotografare. In particolare, il fotografo era affascinato dalle località marittime; secondo lui, infatti, lì tutti cercano di essere sempre gioiosi, ma una sottile tristezza attanaglia ogni cosa. Questa contraddizione di fondo ha ispirato il lavoro giovanile del fotografo che negli anni Novanta si unirà alla Magnum, consacrandolo tra i più importanti e influenti degli ultimi decenni.
Gli scatti proposti nel libro, molti dei quali inediti, sono il risultato di questo viaggio d’esordio. “Sono molto legato a queste prime foto in bianco e nero”, confessa Parr. “Nonostante siano passate già due generazioni, io ricordo ogni singolo scatto; l’eccitazione e la pura gioia dell’affacciarsi sul mondo per cercare immagini”. Campi da football, pranzi a buffet, piscine affollate; racconti autentici di frammenti di vita degli inglesi, in tutta la loro straordinaria eccentricità.
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