10 aprile 2024

Apre Mia Photo Fair 2024: ecco com’è la prima edizione diretta da Francesca Malgara

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In programma a Milano dall’11 al 14 aprile ad Allianz MiCo, la fiera internazionale di fotografia MIA Photo Fair: guidata dal direttore artistico Francesca Malgara, rifletterà sui temi della contemporaneità

Johanna Maria Fritz, Gaza Palestine, 2016, courtesy Artco Gallery

Con oltre 100 espositori, 8 tra mostre e progetti speciali, 4 Premi e oltre 70 gallerie provenienti dall’Italia e dall’estero, vedremo in mostra da MIA Photo Fair 2024 opere provenienti dalle più importanti collezioni private italiane che celebrano il potere del medium fotografico e i suoi significati presenti e passati, oltre a un omaggio a Carlo Bavagnoli, recentemente scomparso, con una personale di scatti provenienti dall’archivio di Fondazione Cariparma.

La Main Section MIA Photo Fair 2024 declina il tema del cambiamento ambientale e antropico, culturale e tecnologico attraverso l’immagine, per raccontare le molteplici trasformazioni del mondo e di chi lo abita. Protagoniste le gallerie italiane established che ritrovano nel progetto un’opportunità di scambio commerciale e di incontro, e gallerie d’arte internazionali di grande rilievo che arricchiscono le tre sezioni di MIA di quest’anno.

Gabriele Micalizzi, 2011, beyond Cairo, Egitto, courtesy 29 arts in progress gallery

Luogo di incontro e contaminazione, racconta la direttrice e brand manager Ilaria Dazzi, la fiera è manifestazione della nuova fotografia contemporanea da tutto il mondo, laboratorio di pensiero e cultura trasversale, per un progetto figlio del suo tempo, meta-storico. L’urgenza, il doveroso interrogarsi sui temi caldi dell’attualità attraverso il medium fotografico, da sempre forma d’arte privilegiata per testimoniare e documentare la realtà e sue mutazioni vissute attraverso le nuove tecnologie e la digitalizzazione. È importante, secondo Tommaso Sacchi, recepire il concetto di “cambiamento” con la massima libertà e senza preconcetti. Il cambiamento non è solo azione e progettualità ma innanzitutto un desiderio, un sentire culturale e intimo che, se compreso, ci permette di entrare empaticamente in dialogo con un mondo che chiede a gran voce di essere ascoltato. Una fiera per prendere coscienza della circolarità della vita e delle sue forme future, per rivalutare la gestione delle emergenze e avvicinare il pubblico, ampio e diversificato, alla fotografia e alle sue declinazioni artistiche in modo critico e proattivo.

Le tre sezioni e i premi di Mia Photo Fair 2024

Oltre i confini del Mediterraneo, sezione curata da Rischa Paterlini, la quale rinnova la sua attenzione per le tematiche politiche e sociali iniziata lo scorso anno con opere e talk di artisti e artiste iraniani, si ispira al testo “Viaggio alla fine del millennio” di Abraham B. Yehoshua. Oltre 30 fotografi narrano per immagini i loro paesi di origine intorno al Mediterraneo, testimoniandone la vita quotidiana, la cultura e le strutture di potere. Il mare di mezzo non è confine tra Oriente e Occidente ma ponte di connessione tra molteplicità culturali e identitarie. In questa sezione, il cambiamento è inteso come dialogo, interazione, rispetto, dinamica evolutiva. Verrà assegnato il premio miramART all’opera che saprà meglio incarnare il concetto di rottura delle barriere concettuali per produrre un dialogo postcoloniale e attento all’identità femminile, in un gioco di sinergie che fanno della diversità il loro punto di forza. Tra i fotografi, Ramak Fazel, Gabriele Basilico, Johanna-Maria Fritz, Najla Said, Xenia Nikolskaya.

Ryan Mendoza, 2023, never been better, c print, courtesy Ryan Mendoza, Galleria Massimo Minini

Beyond Photography – Dialogue, sezione curata da Domenico de Chirico, gioca a stimolare il dialogo tramite l’accostamento tra la fotografia monografica e diversi media dell’arte tra cui scultura, installazioni, videoarte, pittura, performane e video mapping, con progetti costruiti su misura per MIA. Una sfida tra i sensi, nell’era della smaterializzazione dell’immagine fotografica, del nomadismo digitale, delle rivoluzioni plasmate e decodificate dalla tecnologia e dei device. Una proposta per un sentire diverso, che viaggia sulle traiettorie meno batture delle narrazioni dell’arte contemporanea e del mercato, per rinnovare la fotografia classicamente intesa e renderla accessibile ai giovani talenti. Saranno presenti fotografi emergenti e affermati internazionali tra cui Julien Spiewak, Augusta Alexander, Eugene Shishkin, Shirin Neshat, sempre posti in dialogo con altre produzioni e medium, per mappare il panorama visivo e curatoriale di otto gallerie da tutto il mondo.

David Bailey, 1965, Mick Jagger, stampa alla gelatina e sali d’argento vintage, courtesy galleria Valeria Bella

Emanuela Mazzonis di Pralafera presenta la sezione Reportage Beyond Reportage, che raccoglie le riflessioni di fotografi e artisti da tutto il mondo e alcuni presentati in Italia per la prima volta, indirizzati a raccontare il rapporto ambivalente tra uomo e natura, tra vita reale e fotogiornalismo documentario. Quali sfumature ha assunto la forma di reportage oggi, e come può rinnovarsi per testimoniare la complessità contemporanea? Le immagini in mostra ragionano sul cambiamento ambientale e paesaggistico e documentano le mutazioni, spesso irreversibili, che la natura subisce. Processi causati principalmente dall’uomo, tra cui Industrializzazione, sfruttamento delle risorse e dei paesaggi urbani, sovrappopolazione delle metropoli e inquinamenti, modificazioni geologiche nell’era dell’antropocene. Tra gli artisti, Jeffrey MilsteinJ. Henry Fair, l’attivista Anne de Carbuccia, Francesco Zizola.

Jacopo di Cera, 2022, palio marinaro, stampa fine art su carta baritata montata su dibond sotto plexiglass, courtesy nineteensixtyeight

Novità di questa edizione, la sezione riservata alle istituzioni culturali e alle fondazioni, che vede la partecipazione dello CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, il museo di fotografia contemporanea MuFoCo, Fondazione Sella e Fondazione Deloitte, che presenta un concorso fotografico internazionale diretto da Denis Curti e il team di BlackCamera.

Saranno assegnati i premi miramART per la sezione Oltre i confini del Mediterraneo, IRINOX SAVE THE FOOD a cura di Claudio Compositi, con focus su cibo e spreco alimentare, e il Premio per gli under 35 emergenti curato da Erik Kessel. Assegnato oggi invece il Premio BNL BNP Paribas: il riconoscimento va all’opera Gaza, un dittico di Johanna-
Maria Fritz, presentata dalla Galleria Artco di Berlino. Si tratta di un riconoscimento  attribuito dalla Banca al migliore tra i 15 artisti, provenienti dall’Italia e dal mondo, che hanno presentato i propri lavori tramite le gallerie d’arte. L’opera vincitrice sarà acquistata ed entrerà a far parte della collezione d’arte BNL BNP Paribas, che conta circa 6mila capolavori.

«L’opera di Johanna Fritz è potentissima, i soldati, i clown ed un paesaggio urbano grigio e
desolato. Un contrasto fortissimo sia visivo che concettuale che creano un’immagine iconica…La fotografia, scattata a Gaza nel 2016 assume un significato ancora più forte al giorno d’oggi, in cui quei territori vivono il momento peggiore della loro storia», si legge nelle motivazioni della Giuria, composta, tra gli altri, dal rappresentante di BNL BNP Paribas, Luca Ranieri, insieme con Francesca Malgara, Direttrice di MIA Fair.

Abbas Kowsari, shade of water, 2008, courtesy ag galerie

La forma delle relazioni: la mostra dedicata al grande collezionismo italiano

Al centro di Mia Photo Fair 2024, la mostra La forma delle relazioni, a cura di Rica Cerbarano, che vedrà oltre 50 opere di fotografi italiani e internazionali a celebrare il potere relazionale della fotografia, oltre all’impatto estetico, facendo emergere il lato intimamente umano dietro a ogni scatto.

I progetti collettivi e le opere provenienti dalle più illustri collezioni private italiane riflettono sull’importanza allo scambio interpersonale, artistico e progettuale tra artisti e istituzioni. La fotografia ci permette di entrare in relazione con il diverso e il lontano da noi, i nostri ricordi famigliari e le nostre fragilità e può guidarci nella costruzione di nuove prospettive per un futuro più autentico, rispettoso e significativo.

Robert Mapplethorpe, Patti Smith, 1986, Stati Uniti, Courtesy Collezione Ettore Molinario, estate of Robert Mapplethorpe

Tra gli artisti in mostra, opere e ritratti di Ettore Sottsass, Ugo Mulas, Jacopo Benassi, Efrem Raimondi, Zanele Muholi, Bruna Esposito, Robert Mapplethorpe, Bernd & Hilla Becher, Vanessa Beecroft e Maurizio Cattelan.

Il programma culturale, le istituzioni e MIA OFF

Numerose case editrici, riviste e pubblicazioni specializzate saranno presenti a MIA Fair a garantire una visione completa del panorama culturale contemporaneo intorno all’immagine fotografia e ai suoi autori. Il ricco programma di talk e presentazioni editoriali con critici, docenti e curatori, ci invita a prendere parte alle discussioni sull’attualità del mercato dell’arte e dei beni da collazione e soprattutto a ragionare in modo critico sul rapporto, in continua mutazione, tra l’uomo e la natura nell’Antropocene, sulla questione dell’abitare sostenibile, sulla geopolitica intorno al Mediterraneo, e approfondire i temi di arte e nuove tecnologie, NFT, dimensioni performative dell’immagine e la sua smaterializzazione nell’epoca del digitale.

Ruggero Rosfer Shaokun, no land, 2010, courtesy Collezione Pier Luigi Gibelli

Nelle stesse giornate della fiera, l’evento parallelo MIA OFF mira a promuovere gli spazi espositivi, le gallerie e gli studi d’artista a Milano, animando la scena artistica con mostre e attività collaterali. Tutti i programmi sono disponibili online sul sito di MIA Photo Fair.

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