La neve, un elemento molto familiare e, allo stesso tempo, così sfuggevole, caratterizzato da una bellezza senza tempo, tanto da affascinare bambini, adulti e anche Nathan Myhrvold, che ha avviato un progetto per coglierne ogni minimo dettaglio e sfaccettatura. Un progetto complicato e ambizioso ma possibile grazie all’ingegno di Myhrvold che, d’altra parte, è ex Chief Technology Officer di Microsoft, co-inventore di ben 17 brevetti presso la società di Redmond. Myhrvold ha ideato e costruito ad hoc una macchina fotografica con la più alta risoluzione al mondo, per poter catturare la bellezza dei cristalli di neve.
I cristalli di neve, essendo composti da acqua cristallizzata, risentono degli sbalzi di temperatura lasciando un arco di tempo brevissimo per riuscire a essere immortalati in una fotografia. Per tale motivo, Myhrvold ha scattato in luoghi dove le temperature scendono fino a 20 gradi sotto lo zero: a Fairbanks, in Alaska, e nel Yellowknife, zona nord-ovest del Canada.
Per realizzare una delle sfide più monumentali – anzi, iconiche – della sua carriera, Nathan Myhrvold ha trascorso 18 mesi progettando e costruendo questa fotocamera personalizzata unica nel suo genere. La macchina è stata realizzata in fibra di carbonio – materiale che non si dilata o restringe a temperature estreme – e con una lente in zaffiro artificiale.
Avendo ben presente quanto il tempo e la temperatura fossero cruciali per la buona riuscita dell’impresa, Myhrvold ha ideato una tecnologia innovativa: ha incorporato una fase di raffreddamento nella fotocamera e ha usato luci LED ad alta velocità pulsante sul microscopio, per eliminare il trasferimento di calore e le vibrazioni sulla neve. Le sorprendenti e minuziose immagini sono state scattate con una velocità dell’otturatore di soli 500 microsecondi.
«I fiocchi di neve sono un ottimo esempio di bellezza nascosta. L’acqua, che è una cosa incredibilmente familiare a tutti noi, è abbastanza insolita quando la vedi in questa visione diversa. L’intricata bellezza dei fiocchi di neve deriva dalla loro struttura cristallina, che è un riflesso diretto degli aspetti microscopici della molecola d’acqua», ha dichiarato Myhrvold, a proposito del suo ultimo progetto.
I cristalli dei fiocchi di neve non sono affatto tutti uguali, come si potrebbe pensare. La maggior parte dei cristalli a forma di stella immortalati da Myhrvold sono chiamati dendriti stellari, caratterizzati da rami che si estendono dal centro verso l’esterno, sono una tipologia di cristalli che si verificano soltanto a – 15 gradi centigradi sotto lo zero.
Myhrvold, attraverso questo ambizioso progetto, ha voluto svelare la bellezza nascosta della neve che, a occhio nudo, ci è completamente celata. Sul suo sito è possibile vedere e acquistare i suoi scatti.
Nathan Myhrvold ha svolto un dottorato in Fisica all’università di Princeton, uno studio post dottorato con Stephen Hawking alla Cambridge University ed è stato il direttore tecnico della Microsoft. Fin da quando era bambino aveva sviluppato una passione smisurata per le arti della fotografia e della cucina.
Autore di Modernist Cuisine: The Art and Science of Cooking, Modernist Cuisine at Home, The Photography of Modernist Cuisine e Modernist Bread, questi libri sono la perfetta condensazione di ricette culinarie e sorprendenti fotografie ad altissima risoluzione delle pietanze. Diplomato all’École de Cuisine La Varenne in Francia, nel 1999 ha lasciato definitivamente Microsoft per dedicarsi alle sue passioni di una vita: cucina, fotografia e scienza.
Myhrvold ha creato la sua personale galleria Modernist Cuisine Gallery con sede a Las Vegas, New Orleans, Seattle e La Jolla, la prima galleria al mondo dedicata solamente alla fotografia di cibo di un solo artista.
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertĂ . La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrĂ luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…