10 agosto 2024

Other Identity #124, altre forme di identità culturali e pubbliche: Guido Castagnoli

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Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo millennio: la parola a Guido Castagnoli

Guido Castagnoli, Techno Bodies#02, 2017, Fotografia 82x100cm

Tratta dall’omonima rassegna ideata dall’artista e curatore indipendente Francesco Arena, la rubrica “OTHER IDENTITY – Altre forme di identità culturali e pubbliche” vuole essere una cartina al tornasole capace di misurare lo stato di una nuova e più attuale grammatica visiva, presentando il lavoro di autori e artisti che operano con i linguaggi della fotografia, del video e della performance, per indagare i temi dell’identità e dell’autorappresentazione. Questa settimana intervistiamo Guido Castagnoli.

Guido Castagnoli, RITRATTO

Other Identity: Guido Castagnoli

Il nostro privato è pubblico e la rappresentazione di noi stessi si modifica e si spettacolarizza continuamente in ogni nostro agire. Qual è la tua rappresentazione di arte?

«L’arte per me è un tentativo, sempre per approssimazione prossima, di trasformare, o forse meglio tradurre, in oggetto manifesto l’imponderabile ineffabilità degli aspetti più profondi ed archetipi del nostro essere».

Guido Castagnoli, Artificial Beauty#02, 2023, AI, 82x100cm

Creiamo delle vere e proprie identità di genere che ognuno di noi sceglie in corrispondenza delle caratteristiche che vuole evidenziare, così forniamo tracce. Qual è la tua “identità” nell’arte contemporanea?

«L’Identità è sempre stato un rompicapo per chiunque si sia dedicato a risolvere il problema di una sua definizione ultima ed incontrovertibile. Da un lato siamo naturalmente portati a sentirla come un qualcosa di solido e definito (e che ci definisce) ma ad una meno superficiale analisi, una sua definizione, ci sfugge sempre, come l’inizio di un arcobaleno, come un miraggio, irraggiungibile. Preferisco guardare alla mia identità (artistica e non) come ad un processo, un onda in perenne movimento, sempre nuova e quindi non esattamente definibile».

Quanto conta per te l’importanza dell’apparenza sociale e pubblica?

«Oggi più che mai, in una realtà che sembra essere ormai tirannicamente dominata dalle dinamiche che si strutturano all’interno Social Media apparire è la nuova moneta di scambio dove purtroppo non sempre ad un valore nominale corrisponde un valore reale. Personalmente preferisco bere un buon vino da una pessima bottiglia che il contrario. Allo stesso tempo sono pienamente conscio dell’importanza delle apparenze a patto che all’apparire corrisponda un valore (ovviamente secondo una scala personale di valori) reale».

Guido Castagnoli, Artificial Beauty#01, 2023, AI, 82x100cm

Il richiamo, il plagio, la riedizione, il ready made dell’iconografia di un’identità legata al passato, al presente e al contemporaneo sono messi costantemente in discussione in una ricerca affannosa di una nuova identificazione del sé, di un nuovo valore di rappresentazione. Qual è il tuo valore di rappresentazione oggi?

«L’essere umano è per natura (natura sia sociale che biologica) mosso da pensieri fortemente individualisti. Se compio qualsiasi cosa sento assolutamente di esserne l’autore. Ma è davvero così? Si può davvero slegare l’agire individuale dall’ambiente collettivo nel quale ogni nostra piccolissima azione è profondamente calata? Come potremmo riconoscere una forma in primo piano senza l’esistenza di uno sfondo? Non è quindi l’esistenza del mio agire intrinsecamente legata a doppio filo all’agire dell’ambiente che mi circonda? Sono molto affascinato da un possibile ammorbidimento del concetto di autorialità. Anche da un punto prettamente biologico. Guardando le prodigiose virate di una rondine nel cielo non pensiamo mai a quanto sia brava quella rondine in particolare. Pensiamo a quanto siano brave le rondini in generale. A quanto sia sorprendente la Natura. Perché allora non facciamo lo stesso con noi? Con l’Uomo? Chi è il vero proprietario dei miei talenti? IO? E chi sono io se non la natura che scorre in me e che da la possibilità alle mie azioni di essere compiute?».

ll nostro “agire” pubblico, anche con un’opera d’arte, travolge il nostro quotidiano, la nostra vita intima, i nostri sentimenti o, meglio, la riproduzione di tutto ciò che siamo e proviamo ad apparire nei confronti del mondo. Tu ti definisci un’artista agli occhi del mondo?

«Le parole, il linguaggio, sono strumenti essenziali alla comunicazione. Essenziali ma rozzi in confronto all’infinita gamma di grigi che da forma alle nostre esistenze. Abbiamo davvero bisogno della parola “artisti” per essere artisti? Se devo sottostare ai limiti dei codici della comunicazione si, sento di essere un artista agli occhi del mondo. Preferirei invece non definirmi e non essere definito in nessun modo».

Guido Castagnoli, SexBodies#01, 2017, Fotografia 82x100cm

Quale “identità culturale e pubblica” avresti voluto essere oltre a quella che ti appartiene?

«Non sono un grande ammiratore dei “Se…”. Trovo che ci sia già abbastanza lavoro nell’essere ciò che si è momento per momento per dedicarsi anche ad altre ipotetiche identità».

Guido Castagnoli, SexBodies#02, 2019, Fotografia 82x100cm

Biografia

Guido Castagnoli è nato a Torino, Italia nel 1976. Dopo aver ottenuto una laurea in Grafica Pubblicitaria e Comunicazione, ha iniziato la sua carriera professionale come direttore artistico in una rinomata agenzia pubblicitaria a Milano. Il suo interesse per la fotografia è nato quando ha scattato le sue prime immagini utilizzando una vecchia Leica di famiglia. Negli anni successivi ha lasciato il suo ruolo presso l’agenzia pubblicitaria per dedicarsi completamente alla fotografia. Le sue opere sono state esposte in istituzioni pubbliche e private negli Stati Uniti, in Italia, in Germania, in Inghilterra e in Giappone.

Guido Castagnoli, TechnoBodies#01, 2017, Fotografia 1082x100cm.jpg

Dal 2001 lavora come fotografo freelance per incarichi pubblicitari ed editoriali. Attualmente è attivo nella sperimentazione con nuovi sistemi di creazione di immagini, in particolare con strumenti di intelligenza artificiale. A novembre 2023 è stato invitato da Vogue Italia a partecipare con le sue sperimentazioni nel campo dell’intelligenza artificiale al PhotoVogue festival dal titolo What is Beauty, quattro giorni di esposizioni e conferenze incentrate sul tema della produzione di immagini attraverso l’uso di sistemi di Intelligenza Artificiale. Vive a Berlino, in Germania.

 

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