Categorie: Fotografia

Other Identity #126, altre forme di identità culturali e pubbliche: Varvara Gorbunova

di - 7 Settembre 2024

Tratta dall’omonima rassegna ideata dall’artista e curatore indipendente Francesco Arena, la rubrica “OTHER IDENTITY – Altre forme di identità culturali e pubbliche” vuole essere una cartina al tornasole capace di misurare lo stato di una nuova e più attuale grammatica visiva, presentando il lavoro di autori e artisti che operano con i linguaggi della fotografia, del video e della performance, per indagare i temi dell’identità e dell’autorappresentazione. Questa settimana intervistiamo Varvara Gorbunova.

Varvara Gorbunova
Varvara Gorbunova

Other Identity: Varvara Gorbunova

Il nostro privato è pubblico e la rappresentazione di noi stessi si modifica e si spettacolarizza continuamente in ogni nostro agire. Qual è la tua rappresentazione di arte?

«Vedo decisamente l’arte come uno strumento. Un modo per connettersi e interagire con le persone, sia quando sto creando qualcosa da sola o osservando il lavoro di qualcun altro».

Creiamo delle vere e proprie identità di genere che ognuno di noi sceglie in corrispondenza delle caratteristiche che vuole evidenziare, così forniamo tracce. Qual è la tua “identità” nell’arte contemporanea?

«Sento che vedere il mondo attraverso l’obiettivo di una donna ha un’enorme influenza su di me e sulla mia pratica fotografica. Credo che il mio lavoro migliore finora siano stati i ritratti di donne nella mia famiglia così come in generale in qualsiasi lavoro che svolgo quando torno a casa. Questo mi motiva e mi ricorda da dove vengo, le mie radici. Mi aiuta a guardare più profondo dentro di me. Direi di identificarmi in un “fotografo empatico”, un artista che cerca di arrivare al nucleo dell’essenza umana attraverso la collaborazione con i suoi soggetti».

Varvara Gorbunova “Mom Washing her Hair” 2021 Medium format colour negatives 40x50cm inkjet print

Quanto conta per te l’importanza dell’apparenza sociale e pubblica?

«Ultimamente ho cercato di eliminare la quantità di “maschere sociali” che indosso quando sono intorno alle persone. Voglio dire, ovviamente voglio essere vista come “un’artista fantastica e misteriosa”, ma sarà davvero la rappresentazione accurata di chi sono? Naturalmente, tutti noi vogliono fare una buona impressione sugli altri, ma credo che essere onesti sia molto più prezioso che cercare di impressionare qualcuno, anche se, a un certo punto, il nostro “pubblico” Il sé è un confine importante e sano che stabiliamo quando interagiamo con gli altri».

Varvara Gorbunova ‘Sunscreen’ 2022 Medium format colour negatives 40x50cm inkjet print

Il richiamo, il plagio, la riedizione, il ready made dell’iconografia di un’identità legata al passato, al presente e al contemporaneo sono messi costantemente in discussione in una ricerca affannosa di una nuova identificazione del sé, di un nuovo valore di rappresentazione. Qual è il tuo valore di rappresentazione oggi?

«Ad essere completamente onesta, penso che sia una battaglia continua che tutte le generazioni di gli artisti hanno combattuto e combatteranno in futuro. Dopotutto, è la nostra missione, in un certo senso, come artisti, quella di mettere costantemente in discussione il nostro valore, cosa portiamo al mondo e come presentiamo noi stessi nel contesto del nostro tempo. Credo che sia importante guardare indietro, ricontestualizzare i problemi e porli sotto una luce diversa. Quanto a me, pur essendo molto giovane, sto ancora cercando di capirlo…».

Varvara Gorbunova ‘Paper Dragon’ 2023 Medium format colour negatives

ll nostro “agire” pubblico, anche con un’opera d’arte, travolge il nostro quotidiano, la nostra vita intima, i nostri sentimenti o, meglio, la riproduzione di tutto ciò che siamo e proviamo ad apparire nei confronti del mondo. Tu ti definisci un’artista agli occhi del mondo?

«Devo ammettere che è dura! Anche se l’ho sempre identificato e presentato me stessa come tale, ho sempre lottato per vederlo veramente dentro di me fino a poco tempo fa. Uno dei momenti che mi hanno aperto gli occhi, immagino, è stato durante l’apertura della mia prima mostra personale quest’anno. La serie era incentrata sulla mia famiglia ed era molto intima. Io non pensavo che molte persone potessero identificarsi con quelle immagini e non mi aspettavo che la maggioranza lo facesse apprezzandola più per ragioni estetiche e tecniche, piuttosto che personali.

Una donna che non avevo mai incontrato prima è venuta da me e ha iniziato a ringraziarmi per il mio lavoro. È scoppiata in lacrime perché l’ha commossa profondamente e gli sono stata estremamente riconoscente, anche se eravamo di età diverse, culturali diverse, ambienti diversi; parlava due lingue (era italiana, a dire il vero!). Questo momento mi ha davvero colpito e mi ha fatto pensare al potere che hanno le mie immagini e al modo in cui influenzano tutte le persone. Ho pensato tra me e me: “Immagino che il mondo mi veda come un artista, eh”».

Varvara Gorbunova “Untitled” 2023 Medium format colour negatives

Quale “identità culturale e pubblica” avresti voluto essere oltre a quella che ti appartiene?

«Sai una cosa? Non vorrei cambiare nulla, davvero! Ho passato un periodo difficile accettando me stessa per gran parte della mia vita e solo di recente ho iniziato a far pace con me!, finalmente ho provato la sensazione di sentirmi bene nella mia pelle e apprezzare la mia storia e la mia cultura, le mie origini».

Varvara Gorbunova ‘TJ Trimming the Roses’ 2022 Medium format colour negatives

Biografia

Varvara Gorbunova è una giovane fotografa ritrattista il cui lavoro si intreccia con il documentario e la moda. Nata nel 1998 e cresciuta nella piccola città di Togliatti (Russia), è cresciuta in una famiglia matriarcale che ha avuto un’enorme influenza sul suo lavoro (che ha poi esplorato nel progetto On Womanhood). Dopo aver terminato il liceo si è trasferita a Praga, nella Repubblica Ceca, per conseguire la sua formazione formale in Fotografia presso l’Accademia delle Arti dello Spettacolo – AMU dove, attualmente, sta conseguendo il suo Master.

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