16 settembre 2022

Other identity #27. Altre forme di identità culturali e pubbliche: Daniele Golia

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Other identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione, nel terzo millennio: la parola a Daniele Golia

Daniele Golia
Daniele Golia, RITRATTO

Tratta dall’omonima rassegna ideata dall’artista e curatore indipendente Francesco Arena, la rubrica “OTHER IDENTITY – Altre forme di identità culturali e pubbliche” vuole essere una cartina al tornasole capace di misurare lo stato di una nuova e più attuale grammatica visiva, presentando il lavoro di autori e artisti che operano con i linguaggi della fotografia, del video e della performance, per indagare i temi dell’identità e dell’autorappresentazione. Questa settimana l’ospite intervistato è Daniele Golia.

 

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Other Identity: Daniele Golia

Il nostro privato è pubblico e la rappresentazione di noi stessi si modifica e si spettacolarizza continuamente in ogni nostro agire. Qual è la tua rappresentazione di arte?

«La fotografia è senza dubbio il mio canale rappresentativo dell’arte, nel mio specifico caso umana. È una ricerca ossesiva dell’identità e della unicità del soggetto assimilando per poi riscrivere attraverso un mio personalissimo punto di vista».

Daniele Golia, Morfosi, 2020. Fotografia digitale in one light setup / stampa su carta cotone Fine Art

Creiamo delle vere e proprie identità di genere che ognuno di noi sceglie in corrispondenza delle caratteristiche che vuole evidenziare, così forniamo tracce. Qual è la tua “identità” nell’arte contemporanea?

«Mi colloco come fotografo ritrattista ma allo stesso tempo sono affascinato dalla sperimentazione di frangenti anche opposti a quello che più mi rappresenta».

Quanto conta per te l’importanza dell’apparenza sociale e pubblica?

«Ha sicuramente un peso importante, perché in un mondo dove oggettivamente è presente un eccesso di informazioni l’artista ha il dovere di essere coerente con quello che rappresenta e dimostrarne il percorso creativo e la propria personalità al mondo senza filtri».

Daniele Golia, Morfosi, 2020. Fotografia digitale in one light setup / stampa su carta cotone Fine Art

Il richiamo, il plagio, la riedizione, il ready made dell’iconografia di un’identità legata al passato, al presente e al contemporaneo sono messi costantemente in discussione in una ricerca affannosa di una nuova identificazione del sé, di un nuovo valore di rappresentazione. Qual è il tuo valore di rappresentazione oggi?

«Credo che un po’ tutti siamo stati, siamo e saremo condizionati da quello che abbiamo intorno, io personalmente riconosco nelle mie foto tutti gli artisti dai quali ho tratto ispirazione. Trovo però interessante un approccio eclettico dove ogni stimolo viene rielaborato in una nuova sintesi artistica».

ll nostro “agire” pubblico, anche con un’opera d’arte, travolge il nostro quotidiano, la nostra vita intima, i nostri sentimenti o, meglio, la riproduzione di tutto ciò che siamo e proviamo ad apparire nei confronti del mondo. Tu ti definisci un’artista agli occhi del mondo?

«Il concetto che mi ha sempre spaventato è l’accanimento artistico: esser quello che non si è. Preferisco che gli altri me ne diano conferma».

Daniele Golia, Morfosi, 2020. Fotografia digitale in one light setup / stampa su carta cotone Fine Art

Quale “identità culturale e pubblica” avresti voluto essere oltre a quella che ti appartiene?

«Sinceramente è una domanda che non mi sono mai posto, ho sempre cercato di esser la versione migliore di me stesso».

Biografia

Daniele Golia, fotografo freelance, nato a Napoli nel 1990. Nel 2016 si avvicina alla fotografia per gioco da autodidatta sperimentando vari frangenti e stili fotografici per poi successivamente focalizzarsi sul ritratto. Nel 2017 la fotografia diventa il suo lavoro, e nel 2018, oltre al ritratto inizia la prima collaborazione nel mondo della moda realizzando la sua prima campagna. Contemporaneamente alla fotografia di moda, ha costruito una autorialità nei ritratti che l’ha portato ad avvicinarsi ad artisti, specialmente dell’ambito musicale, con i quali ha realizzato diverse copertine e numerose pubblicazioni su riviste di rilievo.

Daniele Golia, Morfosi, 2020. Fotografia digitale in one light setup / stampa su carta cotone Fine Art

«La mia estetica ruota attorno alla concetto di contrasto
– Centralità ed elevazione del soggetto
– Comunicare un punto di vista omettendo le parole.
L’espressione tramite la fotografia per me è una sorta di metodo per delineare il mondo stesso di cui faccio parte.
Restituisco centralità al soggetto eliminando qualsiasi elemento forviante, decontestualizzandolo dalla sua realtà e portandolo nella propria, con uno stile delineato e pulito. Nelle mie immagini non vi è una ricerca della perfezione bensì essenzialità».

Daniele Golia, Morfosi, 2020. Fotografia digitale in one light setup / stampa su carta cotone Fine Art

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