Secondo i dati riportati da Parsec ed Eurojust, in Italia, ogni anno, sono circa 70mila le vittime di tratta sessuale. Una su quattro è minorenne. Il 42% viene dalla Nigeria, il 49% dall’Est Europa. I “clienti”, che partecipano a un reato disciplinato dalla legge n. 75 del 1958, sono 9 milioni. A raccontare le storie drammatiche ma anche di solidarietà che si nascondono dietro a ognuno di questi numeri, è “Ri-Scatti”, mostra fotografica ideata dalla Onlus Ri-scatti, promossa dal Comune di Milano con il supporto di Tod’s: curata da Diego Sileo e visitabile fino al 25 ottobre 2020 al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, la mostra presenta oltre 80 fotografia dall’alto impatto visivo ed emotivo, un racconto di vita quotidiana e di strada, realizzato da sette prostitute, di cui tre rumene, due nigeriane e due transgender peruviane, di età compresa tra i 19 e i 50 anni, talvolta mamme di bambini, qualcuno ancora neonato, altri adolescenti.
«Questa volta per le strade mercenarie del sesso, proprio come scriveva Franco Battiato nel 1982 per l’indimenticabile voce di Giuni Russo, ci sono stato anch’io. Tre mesi insieme a Meg, Beth, Jo, Amy, Hannah, Daisy e Sallie: nomi di fantasia per sette giovani donne le cui storie però sono drammaticamente vere. Donne costrette a lavorare giorno e notte. Ritmi sfiancanti, sempre su quello stesso marciapiede, sempre circondate dagli stessi orrori, giorno dopo giorno. Qui è infinita la disperazione.
Con i soci di sempre, Federica Balestrieri di Ri-scatti Onlus e Amedeo Novelli di Visual Crew, e con le new entries Marcello Fauci e Federico Bernini, sempre di Visual Crew, quest’anno abbiamo cercato di dare una possibilità di ri-scatto, di rivalsa, di riconqui- sta a chi sembra aver perduto definitivamente fiducia in se stessa e soprattutto nel genere umano, provando, nel nostro piccolo, a far nascere in queste donne la speranza di potersi un giorno riappropriare di loro stesse, dei loro sogni e delle loro speranze. Questo nuovo progetto però non sarebbe stato possibile senza il prezioso supporto e il coordinamento strategico di Lule Onlus, associazione laica presente sul territorio dell’hinterland milanese da oltre vent’anni», ci ha raccontato Diego Sileo, conservatore del PAC, che per il sesto anno consecutivo ha collaborato con Ri-scatti Onlus.
Meg, Jo, Beth, Amy, Hannah, Daisy e Sallie vivono principalmente nell’hinterland di Milano e ognuna ha subito e continua a subire violenze fisiche e psicologiche di ogni tipo, vivendo in condizioni di schiavitù e sfruttamento. Le immagini sono state realizzate a latere di un workshop di tre mesi, organizzato da Ri-scatti Onlus, con Amedeo Novelli, Federico Bernini e Marcello Fauci, fotografi e fotoreporter professionisti dell’agenzia Visual Crew, insieme al curatore Diego Sileo. Nonostante tutte le prevedibili difficoltà dettate della situazione, è stato possibile entrare in contatto con queste donne grazie alle educatrici del progetto Traffic Light, che le assiste ogni notte sulla strada. Grazie al rapporto di fiducia costruito nel tempo, si è riusciti a tenere il corso anche durante le ore notturne, in un camper.
Ma in queste storie così oscure si apre anche il barlume di una speranza. Le fotografie di “Ri-scatti” esposte al PAC sono in vendita e il ricavato sarà utilizzato per supportare le attività di Associazione Lule Onlus, a sostegno delle vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale. L’associazione Lule, nata nel 1998 ad Abbiategrasso, con 20 operatori professionisti e 35 volontari offre aiuto alle vittime della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale. L’intero sistema si articola sui programmi di emersione e prima assistenza, previsti dall’articolo 13 della Legge 228/2003, e sui programmi di assistenza e integrazione sociale, previsti dall’articolo 18 del decreto legislativo 286/1998. Inoltre, il Dipartimento delle Pari Opportunità finanzia in tutta Italia progetti condotti dagli Enti Anti Tratta. I progetti Anti Tratta operativi sulle 12 province della Lombardia sono due: Derive e Approdi, capofila Comune di Milano, e Mettiamo le Ali, capofila Associazione Lule.
«Scorrono ogni anno fiumi di parole su pari opportunità, diritti delle donne e quote rosa nelle aziende e in politica. Ma in pochi si accorgono che esiste nel nostro paese una dimensione violenta e spietata in cui alle donne, prima ancora di altri diritti, manca la libertà: il diritto fondamentale, quello che ogni individuo ha di disporre della propria persona. Ri-scatti accompagna il visitatore “Per le strade mercenarie del sesso” dove le donne sono ancora schiave. Non scelgono di prostituirsi per avere una vita facile tra viaggi, abiti di lusso, gioielli. Sono costrette. Per una manciata di euro. Strappate dai loro Paesi con raggiri, inganni, promesse di una vita lontano dalla miseria. Portate qui per accontentare la domanda di sesso di un italiano su tre, i clienti che alimentano la tratta della prostituzione gestita da organizzazioni criminali», ha commentato Federica Balestrieri, Fondatrice di Ri-scatti Onlus.
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