Riscoprire l’evoluzione e valorizzare l’identità dei quartieri di Rogoredo e Milano Santa Giulia, in un momento di grande trasformazione. È l’obiettivo del progetto “Qui.“, inaugurato a dicembre da Lendlease, gruppo internazionale di urban regeneration, e Risanamento, società italiana di riqualificazione e di sviluppo immobiliare, che hanno commissionato a Francesco Jodice (Napoli, 1967) un racconto fotografico con cui esplorare scorci di un quartiere della città, di un paesaggio umano e urbano in mutamento.
Negli scorsi mesi i cittadini, coinvolti direttamente, hanno incontrato l’artista e messo a disposizione le proprie abitazioni, i propri racconti, le proprie testimonianze. Le sessanta fotografie di grande formato, immaginate come delle finestre sul quartiere (alcune raggiungono la lunghezza di 7 metri) sono affiancate le une alle altre, diventando un’installazione urbana di oltre 300 metri, un itinerario pubblico sulle cesate del cantiere di Spark One, il primo dei due building ad uso uffici ad essere edificato nel nuovo business district che sta prendendo forma nella zona sud di Milano Santa Giulia e che diventerà una delle aree terziarie più grandi della città di Milano.
Nell’intento di Jodice “il visitatore di questa mostra di quartiere non dovrebbe soffermarsi sulle singole immagini quanto piuttosto passeggiare con esse, seguire la mostra-filamento nella sua interezza e guardarla nell’insieme come una narrazione urbana, un racconto per immagini che parla del quartiere e si dispiega lungo di esso più o meno come le narrazioni storiche che si realizzavano per le colonne celebrative o le sequenze di fregi e metope sui frontoni dei templi. In quei casi si celebravano retoricamente vittorie e successi di re, imperatori e condottieri invece nel mio progetto si celebra il rito della normalità e della quotidianità della vita di un quartiere di Milano.”
Le immagini si dividono in sei sequenze che alternano esterni (le architetture) agli interni (salotti e sale da pranzo), i ritratti di gruppo (ritratti di classe, di squadra) a quelli individuali (ritratti ambientati), i dettagli (i citofoni come rappresentazione della diversità presente nel quartiere) alle super-visioni d’insieme (ancora le grandi panoramiche del quartiere), svilendo l’importanza della “pagina singola”, le singole fotografie, ed esaltando il “romanzo”, ovvero la lettura del progetto fotografico lungo le cesate come un tutt’uno.
Rogoredo è uno storico quartiere che ha visto dal dopoguerra ad oggi numerosi cambiamenti. Collegato a Milano dalla tranvia a vapore Milano-Lodi fin dalla fine dell’800 è stato teatro di un processo di industrializzazione. Con l’espansione successiva di Milano si potenziò continuamente negli anni la mobilità fino all’inserimento del Comune nella rete urbana milanes. Da allora in poi l’integrazione è proseguita senza sosta fino alla linea 3 della metropolitana, nel 1991. Questo, insieme all’ampliamento della stazione ferroviaria per il passante ferroviario e la linea dell’alta velocità, hanno fatto sì che Rogoredo diventasse uno snodo metropolitano rilevante di interscambio nell’area Sud di Milano. Oggi il passato industriale rimane nei ricordi della popolazione, in un quartiere in continuo cambiamento dove sulle ex aree industriali di Montedison e Radaelli è in fase di realizzazione il nuovo quartiere di Milano Santa Giulia: a Sud sorgerà un importante business district accanto all’attuale sede di Sky e nell’area a Nord un quartiere a uso misto dove verrà edificata, tra l’altro, la nuova Arena che ospiterà alcune gare dei giochi olimpici del 2026.Una continua trasformazione quindi dei luoghi e degli insediamenti della popolazione che testimoniano la continua evoluzione, oggi verso un polo terziario e residenziale avanzato con multipli servizi.
“Qui.” è un prezioso progetto culturale e sociale partecipato non solo nella realizzazione del percorso espositivo urbano e nel coinvolgimento dei residenti come protagonisti degli scatti fotografici, ma anche nei momenti di confronto e di dialogo, grazie alla collaborazione con il Municipio, le Associazioni del territorio e l’Istituto Sperimentale Superiore ITSOS Albe Steiner.
Inizialmente, Francesco Jodice ha tenuto alcune lezioni gratuite presso l’Istituto Sperimentale ITSOS Albe Steiner di Rogoredo e ha poi coinvolto in laboratori alcuni studenti degli ultimi due anni dei corsi di fotografia e cinema. L’obiettivo è trasmettere l’idea che la pratica dell’arte e della fotografia è anche una poetica civile che ha la possibilità e la responsabilità di restituire qualcosa al territorio, anche se solo in forma di know-how.
Il progetto ha inoltre visto la partecipazione attiva di molte associazioni del territorio, che hanno messo a disposizione il loro network e hanno aiutato il fotografo nell’identificazione dei luoghi chiave di questi due quartieri e nelle relazioni con le persone.
L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di Sky, azienda parte della comunità di Rogoredo che da anni partecipa e promuove iniziative culturali sul territorio, la quale attraverso Sky Arte ne ha co-curato la direzione artistica con ArtsFor.
Amatissimo docente, maestro per generazioni di studiosi, Angelo Trimarco si è spento a 83 anni: fondamentali i suoi studi sulle…
In prima al Teatro Carignano di Torino, Valerio Binasco porta in scena lo spettacolo di Andrew Bovell, un ritratto toccante,…
Più che gli stati d’animo e le emozioni, credo che siano i concetti e le idee a stimolarmi maggiormente.
La Galleria BPER Banca propone un percorso multisensoriale che intende coinvolgere il pubblico in una riflessione collettiva sulla necessità di…
76 artisti internazionali, tra cui anche tre italiani, invitati alla quarta edizione della Bangkok Biennale: le fotografie delle mostre diffuse…
In programma dal 15 novembre 2024 al 28 luglio 2025, "Maria Lai. A Journey to America" è la prima retrospettiva…
Visualizza commenti