A New York ci sono due mostre in questo momento su e di Robert Frank. Il celebre fotografo scrisse una volta: «Sono sicuro di poter sincronizzare i miei pensieri con l’immagine, e che l’immagine mi risponderà… beh, è come essere tra amici». Nel 1958, dopo aver completato il corpus di opere che sarebbe diventato il libro fotografico di riferimento The Americans, Frank intraprese un periodo di esplorazione creativa. Spinto dall’impulso di trovare forme per comunicare le sue idee e i suoi sentimenti, Frank ha continuato a espandere la sua pratica artistica nei sei decenni successivi, fino alla morte nel 2019.
In concomitanza con il centenario della nascita di Frank, la mostra al MoMA fino all’11 gennaio 2025 prende il titolo Life Dances On dal film di Frank del 1980, in cui l’artista riflette sulle persone che hanno plasmato la sua visione. Come gran parte del suo lavoro, il film è ambientato a New York e a Cape Breton, in Nuova Scozia, dove lui e l’artista June Leaf si trasferirono nel 1970. Nel film, Leaf guarda la telecamera e chiede a Frank: «Perché vuoi fare queste foto?». Frank risponde: «Perché sono vivo».
Scendendo a Bleeker Street, alla Zurcher Gallery si può visitare, fino al 23 dicembre 2024, una mostra molto diversa, dal sapore di village. Il fotografo è il canadese Brian Graham e qui le immagini – alcune sono stampe incorniciate, altre quasi fotocopie attaccate al muro con puntine – riguardano la vita di Robert Frank dagli anni Ottanta e di altri personaggi della vita newyorkese dell’epoca. Le foto, realizzate tra il 1979 e il 2019, ci portano dietro le quinte di Frank al lavoro – sul set del suo film Candy Mountain del 1987, mentre fotografa Allen Ginsberg, mentre ispeziona i provini – e nella sua vita privata: mentre ride con la moglie June Leaf, esplora un negozio dell’usato, persino mentre ripara il tetto del suo studio di Bleecker St. Il titolo, Going down the road with Robert Frank, è quello del libro pubblicato nel 2023 da Steidl.
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