Immaginiamo di venire catapultati nel 1973, l’anno in cui il concerto alle Hawaii di Elvis Presley viene trasmesso in tutto il mondo via satellite, in cui gli Accordi di pace di Parigi dettano finalmente la fine della Guerra del Vietnam, l’anno della scoperta della cometa Kohoutek, dell’inaugurazione del World Trade di New York e della nascita del gruppo musicale dei Kiss. Un anno cardine, emozionante, ricco di ottimismo e spirito vitale. Ora immaginiamo di essere nei panni di Geoff MacCormack, amico di infanzia di David Bowie, e di ricevere una telefonata da quest’ultimo che lo invita ad unirsi alla sua band in tour, i The Spiders from Mars, viaggiando per tutto il mondo e vivendo in una incredibile “festa che è durata tre anni”. Beh, in questo caso, non sarebbe stato bello aver tenuto qualche foto ricordo?
Dal 17 ottobre, una accurata selezione di 60 foto scattate da MacCormack nel corso di quei tre anni surreali trascorsi in tour con Bowie, alcune riscoperte recentemente mentre altre assolutamente inedite, saranno visibili in una mostra al Brighton Museum & Art Gallery fino a giugno 2021. Dal titolo assolutamente emblematico, Rock ‘n’ Roll with Me ci invita a prendere parte ai dietro le quinte della vita pubblica del gigante David Bowie, offrendoci uno sguardo introspettivo, intimo e onesto su un personaggio mitico, restituendocene un’immagine decisamente più umana e familiare.
Quando MacCormack ha ricevuto quella telefonata che avrebbe cambiato tutta la sua vita è passato da essere un venditore di spazi pubblicitari a suonare prima fianco a fianco alla band capitanata allora da Ziggy Stardust, alter-ego di scena di Bowie, e poi a diventare un membro dei Diamond Dog. Abbandonando ben presto la sua Kodak Instamatic per una macchina fotografica Nikkormat, regalatagli dal fotografo giapponese Masayoshi Sukita, gli scatti catturati da MacCormack ci rivelano un lato inaspettatamente tenero di uno dei periodi più gloriosi e creativi della carriera artistica di Bowie. A causa della sua fobia per il volo, David organizzava gli spostamenti tra le varie tappe del tour alternando raffinati viaggi in nave con fascinosi tragitti in treno, passando da Londra a New York, da Los Angeles al Giappone, e dal Giappone alla Russia viaggiando sulla Transiberiana fino a Mosca, per poi fare tappa a Parigi e infine riprendere fiato a Roma.
La narrazione personale di MacCormack ci dà la rara opportunità di riosservare alcune delle immagini di Bowie diventate iconiche nel tempo, permettendoci di riconsiderarle e rivisitarle con un sguardo completamente differente.
Tra la selezione di immagini in mostra si potranno ammirare gli scorci finora accuratamente custoditi dei momenti che hanno segnato la vita e la carriera artistica di David, il quale viene immortalato nei panni di Ziggy Stardust mentre, nel camerino dell’Hammersmith Odeon, legge una recensione prima di esibirsi sul palco in uno degli ultimi spettacoli del tour, svelando una calma e serenità straordinaria; oppure mentre dorme in una cabina del Transiberiana Express, riposandosi dopo una notte di festeggiamenti con alcuni soldati a bordo del treno. Le foto più significative ed emozionanti, però, sono quelle che appartengono al periodo trascorso a Santa Fe, in cui Bowie recita in The Man Who Fell to Earth, il lungometraggio fantascientifico del regista Nicolas Roeg. In quegli scorci rubati è lo stesso MacCormack a raccontare quanto David si divertisse ad interpretare Thomas Jerome Newton, regalandoci così un’immagine inedita del cantante leggendario.
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