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Roma, città eterna e silenziosa durante il lockdown: la mostra al Vittoriano
Fotografia
di redazione
La meraviglia dell’architettura, il fascino degli spazi urbani, i ritmi, le prospettive, i tagli di luce e di ombra che scandiscono i materiali della città eterna, la pietra, il marmo, il vetro, il cemento. Perché è una città realmente eterna, in cui passato e presente si intersecano, quella che emerge tra le immagini di “Roma. Silenziosa Bellezza”, progetto promosso da Webuild, con il patrocinio del Comune di Roma, che sarà presentato in una mostra, visitabile fino al 28 febbraio 2023, nella Sala Zanardelli del Vittoriano. Il volume, edito da Rizzoli, sarà in vendita in Italia dalla fine di marzo 2023.
Da Piazza Venezia, centro della città, a Castel Sant’Angelo, baluardo della difesa militare della Chiesa cattolica, fino a Piazza del Popolo, capolavoro di architettura e urbanistica. Dalla Roma antica del colle del Palatino all’EUR, il quartiere destinato a ospitare l’Esposizione Universale del 1942. Un viaggio in una città unica al mondo e sospesa in un momento epocale, che ha segnato la storia recente. A ritrarre Roma, infatti, è stato Moreno Maggi, esperto fotografo italiano di architettura e di fotografia Industriale, durante i mesi del lockdown. Strade, piazze, slarghi, vicoli, solitamente tumultuosi di persone, diventano contesti metafisici, luoghi onirici in cui perdere e ricalibrare gli abitudinari punti di orientamento.
«L’assenza delle persone e il vuoto generato dal lockdown hanno riacceso il dibattito sui temi legati alla concezione di città vivibile, di urbanistica e di mobilità – si legge nella prefazione del volume a firma di Pietro Salini, AD di Webuild, Gruppo nato nel 2020 da Salini Impregilo e tra i maggiori global player nella realizzazione di grandi infrastrutture complesse. «È necessario sfruttare l’occasione di questo cambiamento epocale per ripensare completamente gli ambienti e le infrastrutture, partendo dai bisogni delle comunità in una nuova ottica di sostenibilità, dai centri alle periferie», continua Salini, ponendo l’attenzione sull’importanza di raccontare l’esperienza del vuoto creato dall’epidemia Covid–19, per «Avviare nuove riflessioni sul futuro che ci attende».
«La mostra e il progetto rientrano in pieno nelle nostre linee d’azione», ha spiegato Edith Gabrielli, direttrice generale dell’istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia. «Fin dal suo costituirsi, nel novembre 2020, l’istituto ha perseguito attraverso la ricerca in ambito museologico e storico-artistico una strategia che unisce e valorizza il Fatto-in-Italia e l’identità del nostro Paese».
Attraverso le immagini realizzate durante i mesi di chiusura dovuta alla pandemia, la mostra interattiva, a ingresso libero, racconterà una Roma diversa dal solito: silenziosa nella sua straordinaria bellezza, emozionante, preziosa. L’esposizione, a cura di Roberto Koch e Alessandra Mauro, comprende foto, video e proiezioni multimediali, in un’inedita passeggiata romana che porterà a riscoprire il senso di una nuova condivisione degli spazi e del tempo.
Nel volume, inoltre, sarà ospitato anche l’intervento del filosofo Massimo Recalcati, che parla di una primavera che ci ha fatto vivere «L’inaudita esperienza dello svuotamento e della desertificazione della città». A documentare il viaggio storico delle foto nelle piazze e tra i monumenti iconici delle città è invece lo storico dell’arte Claudio Strinati: «Il fatto di vedere tutto senza vedere nessuno – commenta Strinati – consente a chi legge il libro di percepire come meglio non si potrebbe il respiro della storia, la grande bellezza degli spazi e dei monumenti, il senso di eletto decoro e di profonda spiritualità che promanano persino dagli angoli più remoti ma amorevolmente rintracciati da questa significativa sequenza di fotografie».