Ismail Ferdous, membro dell’agenzia VU, ha appena vinto il Leica Camera Oskar Barnack Award con il lavoro Sea Beach. L’autore, che abbiamo conosciuto a New York due settimane fa durante il workshop organizzato da Paolo Verzone e la sua Scuola della luce ha ricevuto il prestigioso riconoscimento a Wetzlar, in Germania. Verzone ha voluto accanto a sé il più giovane collega e dalla sinergia dei due, assieme all’editing illuminante di due veterani di National Geographic James Wellford e Mollie Roberts e le storie dei partecipanti arrivati da tutto il mondo, è scaturito uno stimolante lavoro collaborativo.
A fare da sfondo alle lezioni, le dimostrazioni pratiche, tra le letture portfolio c’erano le foto a colori di grande formato di Ferdous, proprio le stesse che sono state insignite del prestigioso riconoscimento sabato scorso. La serie infatti è in mostra da Picto, storico laboratorio fotografico francese fondato a Parigi nel 1950 da Pierre Gassmann che ha recentemente aperto la sede di Brooklyn.
«Le spiagge di tutto il mondo hanno una propria cultura autonoma, un mix naturale di tradizioni locali con ciò che i turisti portano. Così le spiagge sviluppano la loro personalità distinta e Cox’s Bazar, la spiaggia naturale più lunga del mondo situata in Bangladesh, ne ha una propria.
Sono cresciuto a Dhaka, una città fatta di cemento. Cox’s Bazaar era ed è tuttora la destinazione di vacanza più emozionante del Bangladesh. La spiaggia funge da crogiolo di culture in Bangladesh: è un luogo in cui ogni classe sociale può permettersi una vacanza. Fino ai miei vent’anni, questa era la mia unica associazione con la cultura di spiaggia e l’oceano.
Il litorale, lungo 96 miglia, nella punta meridionale del Bangladesh lungo il Golfo del Bengala, è nettamente diverso da regioni analoghe, come Pattaya in Tailandia o Goa in India. I turisti arrivano in spiaggia con i loro abiti più belli, avvicinandosi con delicatezza alla battigia, desiderosi di immergere i piedi nella schiuma portata dalla marea. Stanno come pellegrini alla fine di un viaggio, contenti di guardare l’orizzonte oltre il mare.
I commercianti ambulanti cercano potenziali acquirenti tra gruppi di turisti, offrendo l’intera gamma di dolciumi o beni in loro possesso. C’è una certa mancanza di urgenza, come se il tempo stesso invogliasse gli astanti a liberarsi dei loro pesi sulla spiaggia. I bambini gridano, ma non ci sono urla in risposta dai genitori. L’aria profuma di sale e affetto.
Dopo aver vissuto negli Stati Uniti per diversi anni ed essere tornato a Cox’s Bazaar, sono rimasto sorpreso dalla cultura. Vedo i miei ricordi riflessi nei bagnanti che raccolgono conchiglie, realizzano sculture di sabbia o osservano coppie appena sposate che scattano foto sulla riva. È sempre lo stesso di quando sono cresciuto, ma rivela anche molte sorprese.
Questa serie di foto rappresenta sia la connessione che la disconnessione che provo nei confronti di un’area ricca di ricordi, sapendo che rappresenta la cultura balneare in Bangladesh».
Ha circa 1500 anni e per decenni è stata usata come pavimentazione all'ingresso di una casa, con l'iscrizione rivolta verso…
Al Teatro Mercadante di Napoli, debutta la rilettura di Jacopo Gassmann del Macbeth shakespeariano: un ritratto in chiaroscuro di un’individualità…
MiC, “Partecipazione 2023 ai livelli pre-Covid”. Presentato il volume Minicifre della cultura 2024: dati e analisi su domanda, offerta e…
Poesia e pittura sono le protagoniste di una mostra allestita alla Galleria Borghese che coinvolge i Maestri del Barocco e…
La Collezione Maramotti ha annunciato le mostre del 2025 nella sede di Reggio Emilia: dalla prima personale di Roméo Mivekannin…
Oltre 265 mercanti e gallerie provenienti da 21 Paesi in giro per il mondo. Sguardo in anteprima alla maxi fiera delle meraviglie…