La World Photography Organization ha attribuito a Sebastiao Salgado l’Outstanding Contribution to Photography Award nell’ambito del Sony World Photography Awards 2024, per il suo eccezionale contributo alla fotografia. Considerato tra i fotografi più influenti di tutti i tempi, Salgado è conosciuto in tutto il mondo per le sue immagini in bianco e nero che hanno ritratto alcuni dei momenti più importanti dell’ultimo secolo. Nella sua carriera cinquantennale, Salgado ha viaggiato in tutto il mondo, mettendo nel suo obiettivo sia la bellezza che la crudeltà e, in ogni caso, la verità. Il riconoscimento è stato assegnato ad autori di enorme importanza, quali William Eggleston, Elliot Erwitt e Graciela Iturbide.
Nato l’8 febbraio 1944 ad Aimorés, in Brasile, Salgado ha iniziato a lavorare come fotografo freelance nel 1973, realizzando un reportage sulla siccità del Sahel, seguito da un progetto di documentazione sulle condizioni di vita dei lavoratori immigrati in Europa. Nel 1974 entrò nell’agenzia Sygma per raccontare la rivoluzione in Portogallo e la guerra coloniale in Angola e in Mozambico. Nel 1975 entrò a far parte dell’agenzia Gamma e in seguito, nel 1979, della celebre Magnum Photos.
Nel 1994 decise di lasciare la Magnum per creare, insieme a Lélia Wanick Salgado, Amazonas Images, una struttura autonoma completamente dedicata al suo lavoro. Proprio nell’ecosistema dell’Amazzonia, Salgado ha lavorato per lunghi periodi, fotografando la foresta, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano, mettendone in evidenza la profonda bellezza ma anche la fragilità. Fotografo umanista, i reportage di Salgado si occupano soprattutto di tematiche sociali, dalla migrazione alla povertà, senza mai cadere nel pietismo o nella ricerca del facile effetto, pur con risultati di grande eleganza visiva.
Una selezione di fotografie di Salgado sarà esposta nell’ambito della mostra dei Sony World Photography Awards 2024 alla Somerset House di Londra, dal 19 aprile 2024 al 6 maggio 2024, e includerà i suoi lavori più iconici e le pietre miliari degli ultimi cinque decenni della sua carriera, compresi i suoi progetti più conosciuti, come Gold (1986), Workers (1993), Genesis (2011) e Amazônia (2019).
«Sono onorato di ricevere questo premio e di sapere che il mio lavoro sta raggiungendo il pubblico», ha dichiarato Sebastiao Salgado, commentando l’accettazione del premio. «La fotografia è il mio modo di vivere, è il mio linguaggio e, durante tutta la mia carriera, sono sempre stato interessato a catturare il momento storico in cui viviamo e a raccontare le storie della nostra specie e del nostro pianeta. Un fotografo fotografa con la sua eredità e nel mio lavoro cerco di esplorare la nostra esperienza umana condivisa».
In occasione della sua mostra al Museo Civico Medievale di Bologna, Alessandro Roma parla con Lorenzo Balbi delle idee di…
Alla scoperta della 13ma edizione di Momentum, la biennale d’arte contemporanea dei Paesi Nordici che si svolgerà in tre suggestivi…
È il nostro ultimo giorno su questo mondo, cosa c’è da perdere? Chiude i battenti, a Milano, la galleria Peres…
Il 2025 della Pinault Collection sarà dedicato alla rappresentazione del corpo umano, con le mostre di Tatiana Trouvé e Thomas…
In un’epoca di squilibri tanto esistenziali quanto tecnologici, riscoprire la dimensione armonica e profondamente polifonica dell’educazione all’arte potrebbe salvarci la…
Dal 30 novembre 2024 al 18 gennaio 2025, uno sguardo contemporaneo sull’irrequietezza umana alla galleria Marina Bastianello di Venezia