Un filo da seguire, nell’universo caotico e super affollato delle immagini: SI FEST, il festival dedicato alle varie espressioni della fotografia, torna a Savignano sul Rubicone, dal 9 all’11 settembre 2022 e nei due weekend successivi. Arrivato alla 31ma edizione e con la nuova direzione artistica di Alex Majoli, SI FEST 2022 presenterà una serie di mostre degli autori più interessanti del panorama internazionale, come Lee Miller, Stephen Gill, Stanley Greenberg, Gunner Stahl, Jim Goldberg, in un percorso espositivo originale, in gran parte suddiviso per materie scolastiche, a partire dalle scuole del Comune in provincia di Forlì-Cesena.
Nei mesi scorsi, infatti, quest’edizione del festival, intitolata “Asinelli solitari”, citando “Il caos” di Pier Paolo Pasolini, è stata preparata classe per classe, organizzando iniziative specifiche per gli studenti. E a settembre, quegli stessi ambienti scolastici saranno al centro del percorso espositivo, con una serie di mostre allestite fra le scuole elementari e le medie, pensando in primo luogo agli studenti e ai loro insegnanti.
«Quando ho accettato l’incarico di direttore artistico di SI FEST ho capito che non avrei fatto un festival per i fotografi», ci ha raccontato Alex Majoli. «Ho pensato: farò un festival per i bambini, per i ragazzi, per le maestre e i maestri e i professori che insegnano nelle scuole, per dare loro gli strumenti per insegnare le loro materie. Un festival è un’ottima scusa per provare a fare questo esperimento e con coraggio abbiamo iniziato questa avventura. Sono sincero: non è facile. Non è facile convincere certi fotografi ad esporre nelle scuole. Se si trattasse di un museo sarebbe tutto più semplice, ma sta proprio qui la sfida. Dobbiamo fare lo sforzo di cambiare questa mentalità , di cambiare la fotografia. Dobbiamo diventare più umani».
Riportati fra banchi e lavagne, anche i visitatori del festival sono invitati a ragionare con gli schemi mentali degli studenti: scienze, matematica, storia e altre materie, sono gli argomenti ai quali è associata ognuna delle mostre.
Il percorso inizia alla scuola primaria Dante Alighieri. La mostra di scienze è dedicata a “Morire di classe”, storico fotolibro con cui Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin hanno dato slancio alla campagna di Franco Basaglia per la chiusura dei manicomi. La matematica è affidata al fotografo inglese Stephen Gill e al suo “A Series of Disappointments”, ironica riflessione sul potere dei numeri nelle vite degli scommettitori londinesi. La fisica, invece, al newyorkese Stanley Greenberg, presente con alcune foto da “Telescopes” e “Time Machines”, serie dedicate agli strumenti di osservazione dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, dai buchi neri ai neutrini.
Per la biologia, la geografia e la religione, il campo di indagine si allarga al linguaggio video con “Nsenene” di Michele Sibiloni, “In Almost Every Picture #2” di Erik Kessels, e “Terremoto Santo” di Bárbara Wagner & Benjamin de Burca. La mostra di storia è invece una collettiva che ripercorre gli avvenimenti degli ultimi vent’anni, dall’attacco alle Twin Towers in poi, attraverso immagini di diverse agenzie, fra le altre Associated Press, Magnum Photos, Reuters. Educazione fisica? tra tanti autori c’è posto anche per uno splendido esempio di fotografia automatica, con una selezione di fotofinish olimpici che al valore storico-sportivo affiancano un’eleganza formale degna di opere d’arte.
Si prosegue quindi all’Istituto comprensivo Giulio Cesare, con le mostre di Gunner Stahl, iconico ritrattista della scena hip hop americana, e di Lee Miller, autore capace di produrre, nel corso dei decenni, lavori artistici, corrispondenze di guerra, servizi di moda e ritratti d’autore.
Altra tappa all’ex Consorzio di Bonifica, dove tre autori internazionali esplorano culture scolastiche e universi giovanili distantissimi, non solo geograficamente: Thomas Dworzak, con alcuni ritratti privati degli studenti-guerrieri afgani, Kanta Nomura, che si avventura nel più antico studentato universitario giapponese, e Ivars Gravlejs, che mette in mostra il suo eccentrico fotodiario scolastico, assemblato nella Lettonia post-comunista degli anni Novanta.
Oltre al percorso espositivo di Alex Majoli, il festival propone anche altre mostre selezionate tramite concorso e mostre d’archivio. In programma anche il SI FEST OFF, la sezione indipendente del festival, quest’anno ospitata al Palazzo Don Baronio
Per il programma completo, potete dare un’occhiata qui.
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