Dal 1983 al 1984 il fotografo americano Tod Papageorge ha trascorso l’estate sull’Acropoli di Atene, iniziando un suo personalissimo rituale quotidiano: fotografare i turisti che, come lui, percorrevano l’antica strada che porta alla città sacra, a 156 metri sul livello del mare sulla sommità del promontorio roccioso che sovrasta la valle di Ilissos.
Ogni mattina Papageorge si svegliava nel suo albergo, lo Zafolia, a cinque minuti dall’Acropoli, e passava le sue giornate sotto il sole cocente, immortalando i turisti che si aggiravano tra le rovine, mentre scattavano le loro foto ricordo.
Le immagini, pubblicate nella serie intitolata “The Acropolis”, è un racconto fotografico che unisce antico e contemporaneo; in un’intervista Papageorge ha raccontato che il suo intento non era quello di fare un lavoro da fotografo documentarista, ma di osservare come il pellegrinaggio dei turisti sull’Acropoli poteva essere visto come una specie di eco delle antiche processioni ateniesi. Gli scatti hanno la funzione di fregi contemporanei, in cui le figure sono poste in rilievo e inquadrate da ciò che le circonda, fissate in una narrazione continua.
Il libro che raccoglie il lavoro di Papageorge è pubblicato da da Stanley / Barker, e lo potete trovare qui.
Nato a Portsmouth, nel New Hampshire, nel 1940, Tod Papageorge ha iniziato a fotografare nel 1962, durante il suo ultimo semestre all’Università del New Hampshire.
Dopo la laurea, ha lavorato per circa un anno come impiegato in una compagnia assicurativa a San Francisco e poi come assistente in un ospedale psichiatrico a Boston. Nel 1965 trascorse dieci mesi a fotografare tra Spagna e Parigi e, alla fine di quell’anno, tornò negli Stati Uniti e si trasferì a New York, dove incontrò Robert Frank e fu invitato da Garry Winogrand, grande fotografo americano, a partecipare a un seminario. Questo, insieme alla pubblicazione di “The Americans” di Frank nel 1958, e la nomina nel 1962 di John Szarkowski come direttore del Dipartimento di fotografia del Museum of Modern Art, furono alcuni degli avvenimenti che contribuirono alla formazione di Papageorge come fotografo.
Negli anni ’70 ha ricevuto due Guggenheim Fellowships, e nel 1979 è stato nominato Director of Graduate Studies in Photography alla Yale University School of Art.
Ha curato diverse mostre, tra cui “Public Relations”, al Museum of Modern Art e, quattro anni dopo, “Walker Evans e Robert Frank: An Essay on Influence” per la Yale University Art Gallery. È autore di saggi e articoli inclusi in una raccolta di scritti sulla fotografia, “Core Curriculum”, pubblicata da Aperture nel 2011.
Le fotografie che ha realizzato dal 1978 al 1980 nello Studio 54 di New York sono state pubblicate in un libro nel 2014.
Oltre alle Guggenheim Fellowships, Tod Papageorge ha ricevuto due premi dalla National Endowment for the Arts.
Il suo lavoro è presente in oltre trenta importanti collezioni pubbliche, tra cui quelle del Museum of Modern Art, dell’Art Institute di Chicago, del San Francisco Museum of Modern Art e della Bibliotheque Nationale di Parigi.
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