Categorie: Fotografia

Sulle orme di Pasolini: torna il Voghera Fotografia

di - 6 Agosto 2022

Confermata anche per quest’anno la terza edizione di Voghera Fotografia, il festival nazionale dedicato alla fotografia d’autore, organizzata e promossa da Spazio 53 in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera, patrocinata da Regione Lombardia, Fondazione Comunitaria, Provincia di Pavia, ASM Voghera, FIAF e UNICEF. Il festival si svolgerà per tre fine settimana a partire dal prossimo sabato 10 fino a domenica 25 settembre all’interno delle sale del piano nobile del Castello Visconteo e presenterà al pubblico oltre 200 scatti.

La terza edizione si intitola Sulle orme di Pasolini. Percorsi, Popoli, Cronaca, ed è dedicata al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, una delle voci più limpide e influenti del secolo scorso.

Tramite 5 grandi mostre curate da Roberto Villa, Ivo Saglietti, Daniele Vita, Graziano Perotti e gli Archivi Farabola che saranno allestite lungo le quattro sale al Piano Nobile del Castello Visconteo, il festival ha creato un percorso visivo che ricalca ciò che il maestro vide con i propri occhi e ha visse intensamente ed emotivamente come narratore della realtà, per il programma completo, clicca qui.

Breve guida a Voghera Fotografia

La prima grande mostra si intitola L’Oriente di Pier Paolo Pasolini, ad opera del fotoreporter genovese Roberto Villa. L’esposizione racconta, con oltre 40 scatti, il viaggio di oltre tre mesi e mezzo in Medio Oriente nel 1973 di Roberto Villa, personalmente invitato da Pasolini, per seguire le riprese del terzo film della Trilogia della vita: il celebre Il fiore delle Mille e una notte. L’Oriente, popolare e intenso, immaginifico e poetico, trova nelle fotografie presentate in mostra quella dimensione simbolica che attraversa i fotogrammi del cinema pasoliniano.

La seconda grande mostra è Sotto la tenda di Abramo del talentuoso fotografo Ivo Saglietti. L’autore, vincitore di tre premi World Press, presenta a Voghera, 45 fotografie in bianco e nero che, basandosi su un racconto su Padre Paolo Dall’Oglio, mettono in risalto i tre aspetti fondamentali della vita nel monastero: il dialogo interreligioso cattolico e musulmano, l’accoglienza e la preghiera. In particolare viene messo in evidenza il dialogo possibile e necessario tra le religioni e gli uomini attraverso l’esperienza comunitaria nell’antico monastero siro antiocheo di Deir Mar Musa el-Habasci (San Mosè l’Abissino), luogo di ospitalità abbarbicato sulle montagne della Siria.

La terza grande mostra è Yemen 1997 di Graziano Perotti. Pier Paolo Pasolini scriveva «La sola ricchezza dello Yemen è la sua bellezza» per l’amore che lo legava a questa terra ricca di forti contrasti. La mostra, che presenta circa 40 fotografie in bianco e nero e a colori, si configura come un vero e proprio reportage sociale, con piccole e grandi storie di umanità e di luoghi. per raccontare e descrivere un Paese poco conosciuto restituendo dignità ad ogni singolo soggetto fotografato, e allo spazio architettonico o ambientale laddove compaiono sinergicamente terrore e speranza, sofferenza e compassione.

Bagnanti di Daniele Vita è una piccola grande esposizione che offre suggestioni su un tema particolarmente caro a Pasolini ovvero quello della prospettiva giovanile, colta nella dimensione più vera, popolare e vissuta. La straordinaria mostra composta di circa 25 fotografie, desidera raccontare le esperienze di un eterogeneo gruppo di adolescenti catanesi alle prese con la loro vita quotidiana, che troppe volte rischia di accelerare le loro esperienze, senza aver assaporato tutte le tappe con tempi più cadenzati.

Film “Mamma Roma” 1962 di Pier Paolo PasoliniNella foto: (da sin.) gli attori Franco Citti, Ettore Garofolo e Anna Magnani e il regista Pier Paolo Pasolini in una pausa durante la lavorazione del film@Dufoto/A Franco Citti, Ettore Garofolo, Anna Magnani and Pier Paolo Pasolini in a break during the making of Pasolini’s movie ‘Mamma Roma’ (1962)

Infine Pier Paolo Pasolini dagli Archivi Farabola una densa rassegna di circa 30 fotografie selezionate provenienti dagli Archivi Farabola; storie di cronaca e di lavoro del grande intellettuale.

Come da tradizione, Voghera Fotografia intende promuovere l’attenzione e l’interesse su fotografi di prestigio internazionale e progetti di giovani emergenti; essere un luogo di confronto e riflessione sulla comunicazione visiva, sviluppare sinergie con enti e operatori del territorio.

Il festival vedrà la realizzazione, nelle due settimane, anche di altre due importanti esposizioni quelle di Paola Rizzi e di Beppe Bolchi oltre a un ricco programma di attività collaterali tra presentazioni di libri, dibattiti, workshop ed eventi che trasformeranno la città di Voghera in epicentro della fotografia.

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