Il margine tra visibile e non visibile è una sensazione latente nelle cose e nelle forme, negli oggetti e negli spazi, da esperire ed esplorare in un viaggio percettivo che va dalla superficie dell’immagine fino alle sue recondite profondità. Questa la tensione che assume la ricerca di Silvia Gelli, le cui opere saranno in mostra dal 10 al 24 febbraio 2024 presso il SAC spazio arte contemporanea di Livorno. Curata da Luca Panaro, la personale, dal titolo Things are not as they appear, rientra nell’ambito del programma di Toscanaincontemporanea 2023 ed è presentata dall’associazione culturale Blob Art, a seguito della vittoria da parte dell’artista livornese, classe 1985, del premio speciale in relazione alla 14ma edizione del Combat Prize.
Things are not as they appear è un percorso fotografico che si articola dal 2015 a oggi. «Ogni elemento, naturale o artificiale, è influenzato da altri ed è soggetto a una continua trasformazione, che conduce ogni partecipante della realtà ad attraversarne diversi strati, nel prendere consapevolezza di ciò in cui siamo immersi, per cominciare a farne parte in modo consapevole. Ogni immagine vive al tempo stesso singolarmente e in relazione con le altre, come parte di un sistema», si legge nel testo che accompagna la mostra. All’interno dello spazio espositivo il formato libro rielabora il racconto dialogico tra le immagini, passando dalla dimensione della pagina a quella parete, aprendo lo sguardo e il punto di vista.
Laureata in Scienze dei Beni Culturali e specializzata in Storia e Forme delle Arti Visive, dello Spettacolo e dei Nuovi Media presso le Università di Pisa e Parma, Gelli ha conseguito il Diploma in Fotografia avanzata presso lo IED Milano e nel biennio 2015-2017 ha frequentato il master sull’immagine contemporanea presso Fondazione Modena, dove ha preso avvio la sua ricerca, in direzione sperimentale e autoriale, nell’ambito dell’arte contemporanea.
Continua il suo percorso anche in qualità di fotografa di scena, collaborando con varie realtà creative, dal cinema al teatro, fino alla musica. Al contempo, si avvicina alla fotografia industriale e alla fotografia di moda.
Parallelamente alla mostra, il 23 febbraio si terranno, presso SAC spazio arte contemporanea, due appuntamenti formativi dedicati alla fotografia, condotti da Silvia Gelli e da Luca Panaro che, alla curatela, affianca l’attività didattica presso le Accademie di Belle Arti di Bologna e Brera, e l’ISIA di Urbino.
Alle 11, Luca Panaro parlerà della Natura Artificiale del Paesaggio. «Gli artisti negli ultimi decenni hanno cambiato il loro modo di rappresentare la realtà che li circonda. L’incontro affronta questa mutazione entrando e uscendo dalle principali categorie visive, evidenziando la contaminazione tra i linguaggi che caratterizza lo stato attuale della ricerca sull’immagine. La narrazione del paesaggio attraverso il dispositivo fotografico è sempre meno orientata alla mimesis della natura, guarda piuttosto alla messa in scena di nuovi paradigmi visivi, dove i colori e le forme sembrano usciti dallo schermo di un computer. Gli artisti che lavorano nello spazio urbano si ispirano alla natura ma solo per riprodurla in vitro nei luoghi più improbabili. Durante l’incontro si parlerà di vari artisti attivi nella ricerca contemporanea, capaci di muoversi con disinvoltura dalla fotografia alla videoarte, dall’installazione ai new media».
Alle 15:30, una lettura portfolio con Silvia Gelli, durante la quale i fotografi partecipanti potranno parlare della propria ricerca, in uno scambio informale con l’artista.Ogni partecipante potrà presentare un pdf (circa 20 slide) che raccolga i lavori più rappresentativi del proprio percorso fotografico o di un singolo progetto.
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