L’artista e fotografo Boris Eldagsen ha rifiutato il Sony World Photography Awards, uno dei premi di fotografia più prestigiosi, promosso dalla World Photography Organization, perché aveva presentato un’opera generata dall’Intelligenza Artificiale. Per Eldagsen, il concorso non poteva ammettere un lavoro realizzato con tale strumento. Gli organizzatori hanno invece dichiarato di non sapere in quale misura l’intelligenza artificiale fosse intervenuta. Inserendosi in una lunga e significativa storia di premi rifiutati – come Sarte che, nel 1964, non volle accettare il Premio Nobel – questo episodio riaccende un dibattito ormai centrale per la contemporaneità, incentrato, tra gli altri argomenti e filoni, sulla pertinenza dell’intelligenza artificiale nell’ambito della creatività, attività considerata specificamente “umana”, almeno fino a ora.
L’opera presentata da Boris Eldagsen al Sony World Photography Awards si intitola The Electrician e ritrae, in uno stile vintage anni ’40, due donne in una posa enigmatica, una accovacciata sull’altra, con una mano di una terza persona che si protende verso quella davanti. Fa parte di una serie chiamata Pseudomnesia: Fake Memories, realizzata sottoponendo molte volte i comandi da elaborare a un sistema di intelligenza artificiale. Nel processo, il lavoro è stato alterato utilizzando tecniche specifiche come l’inpainting, che permette di ricostruire le parti mancanti o corrotte di un’immagine, l’outpainting, che estende lo sfondo dell’immagine, e il prompt whispering.
«Le immagini dell’IA e la fotografia non dovrebbero competere tra loro in un premio come questo. Sono entità diverse. L’intelligenza artificiale non è la fotografia. Pertanto non accetterò il premio», ha dichiarato Eldagsen. «Ho partecipato al premio per capire se i concorsi sono preparati per l’ingresso di immagini AI. Non lo sono», ha continuato Eldagsen. «Noi, il mondo della fotografia, abbiamo bisogno di una discussione aperta. Una discussione su cosa vogliamo considerare la fotografia e cosa no».
Eldagsen ha dunque esortato la giuria a devolvere il suo premio in denaro a un festival di fotografia a Odessa, in Ucraina ma alla World Photography Organization non è piaciuta la sua risposta. «Poiché ha deciso di rifiutare il suo premio, abbiamo sospeso le nostre attività con lui e, in linea con i suoi desideri, lo abbiamo rimosso dalla competizione», fanno sapere dall’organizzazione. «Considerando le sue azioni e la successiva dichiarazione che mette in evidenza i suoi deliberati tentativi di fuorviarci e, quindi, invalidare le garanzie che ha fornito, non ci sentiamo più in grado di impegnarci in un dialogo significativo e costruttivo con lui».
Non si tratta comunque del primo premio artistico vinto da un’intelligenza artificiale. Lo scorso agosto, un’opera realizzata con il generatore di immagini Midjourney si aggiudicò il concorso della Colorado State Fair, scatenando il dibattito nel mondo dell’arte e non solo.
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