24 marzo 2003

fino al 10.IV.2003 Gianluigi Colin – Vie di Memoria Passariano (ud), Villa Manin

 
Art director del Corriere della Sera, inizia a fare l'artista solo nel '99. Crea opere fuori registro con le quali indaga e racconta la nostra storia e quella del nostro Paese. Utilizzando gli impulsi della memoria e della narrazione...

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Gianluigi Colin (Pordenone, 1956), art director del Corriere della Sera, si è inventato artista solo pochi anni fa, nel 1999, cominciando con una performance a Milano, seguita da altri happenings svoltisi tra il Museo Recoleta di Buenos Aires, la libreria Feltrinelli di Napoli e il MACRO di Roma.
In queste occasioni, Colin ha iniziato a raccogliere una serie di oggetti collegati,Gianluigi Colin Lucia Barone a vario titolo, alla vita privata e alla sfera dei ricordi dei loro possessori. L’operazione si è successivamente sviluppata e ampliata giungendo ad inglobare le immagini dei mass media, quelle di internet, gli status symbol di oggi e i miti di ieri, il tutto intrecciato ai più importanti fatti politici o di cronaca che hanno interessato il nostro Paese nel corso degli ultimi decenni.
I risultati di quest’ampia ricerca sono esposti in questa mostra, suddivisa in tre distinte sezioni – denominate Memorie private, Memorie di migranti, Memorie della rete – nelle quali sono compresi decine e decine di reperti, spesso raccolti presso amici e colleghi dell’autore stesso, personaggi anche illustri come Luca di Montezemolo, Mimmo Rotella, Cesare Romiti o Enzo Biagi. Accanto alle testimonianze di personaggi famosi trovano posto anche mille tracce provenienti da persone normali e da molti italiani emigrati in Sud America, discendenti compresi.
Santini consunti, vecchie foto di famiglia, documenti, biglietti aerei, chiavi e volti di bambini si alternano al logo di Google, alle immagini di lady Diana, di Madre Teresa di Calcutta, di Moana Pozzi. E, ancora, le Brigate Rosse, il numero con cui erano marchiati al braccio gli ebrei, il femminismo. Tutto entra nella nostra storia, nella nostra memoria collettiva che si rivela estremamente complessa ed eterogenea. L’aspetto maggiormenteGianluigi Colin Harlow Tighe interessante di queste opere, dunque, pare proprio essere questa marcata impronta narrativa, grazie alla quale tutti ci ritroviamo in qualche immagine.
Colin, abile nel gestire i linguaggi formali della Copy Art (teorizzata da Bruno Munari ) crea, partendo da immagini ottenute con una fotocopiatrice, delle opere fuori registro, nelle quali i soggetti si sovrappongono e si mischiano in un collage che richiama i refusi della stampa.

elena londero
mostra vista il 15 marzo 2003


Vie di memoria – Gianluigi Colin
Dal 15 marzo al 10 aprile.
Villa Manin di Passariano (Udine)
Orari. 9-12.30 e 15-18. Lunedì chiuso
“Vie di Memoria. Gianluigi Colin”, catalogo curato da Moreno Gentili, Edizioni Charta.

[exibart]

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