14 dicembre 2006

fino al 15.I.2007 Fabrizio Plessi Trieste, Galleria Planetario

 
Quattro totem dalle dimensioni leviataniche, avvolti nel buio e nel rumore dell’acqua. Legno e schermi al plasma creano una frizione tra elemento naturale e tecnologia. E la modernità illumina l’oscurità della laguna…

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Quattro totem dalle dimensioni leviataniche, avvolti nel buio e nel rumore dell’acqua. Legno e schermi al plasma creano una frizione tra elemento naturale e tecnologia. E la modernità illumina l’oscurità della laguna…È Laguna Nera (2006), inedita installazione di Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940). L’artista ripercorre nuovamente quelle che sono le sue principali caratteristiche di ricerca: gli ossimori tra entità naturale e supporto digitale, la possibilità di concretizzare in un prodotto umano le sostanze impalpabili e intangibili dell’acqua e del fuoco. In questo caso Plessi ha estrapolato dalla realtà contingente della laguna i suoi tratti distintivi -le briccole- e li ha isolati su lastre dal vago sapore sacro di ostensori, per poi sospenderli su una vasca d’acqua nera digitale. Come si può notare dai disegni preparatori del progetto, anch’essi esposti in galleria,Fabrizio Plessi, Studio per Laguna Nera, 2006, tecnica mista su carta, cm 29x42 lo spazio che intercorre tra l’ultima -non visibile- parte della briccola e l’acqua digitale del monitor è idealmente occupato da una pioggia digitale, simboleggiata dalla proiezione della sezione del tronco sullo schermo. Plessi parte dalla contingenza reale dell’esperienza in laguna di gruppi di briccole legate tra loro, che successivamente nell’installazione presenta come separate, disperse. Annulla la loro unità riportandole al mondo del molteplice. Così facendo isola ciò che continua a significare l’esistenza delle briccole, anche come singole entità: un’anima d’acqua. “La luce digitale della modernità illumina finalmente l’oscurità della laguna nera”, come egli stesso scrive.
Un lavoro che alla fine non sembra nuovo per Plessi e che ricorda molto Foresta Sospesa (1999), declinata però in una dimensione catramosa e stagnante. E alla fine, al di là dell’effetto spettacolare che ha l’installazione sullo spazio della galleria, il dato più interessante sembra quello dei progetti studio (in tecnica mista su carta) dell’installazione stessa, in cui si può ammirare, attraverso l’estrema pulizia del tratto, ciò che sta alla base dell’opera. La sua idea.

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emanuela pezzetta
mostra visitata il 23 novembre 2006


Fabrizio Plessi. Laguna Nera – Trieste, Galleria Planetario, via Filzi 4 (primo piano) – da lunedì a venerdì, 10-13 e 16-19
ingresso libero – per informazioni tel. 040 639073, fax 040 369103
planetario@artplus.itwww.galleriaplanetario.it


[exibart]

2 Commenti

  1. Il miglior artista italiano, e non solo…

    poi bisogna capirlo, e non attendere sempre di vedere paesaggini, donnine, o al contrario gratuite provocazioni…
    m.

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