29 gennaio 2004

fino al 15.II.2003 André Kertész, Inediti a Gorizia – Dicembre 1914 / Marzo 1915 Gorizia, Musei Provinciali in Borgo Castello

 
23 immagini del celebre fotografo ungherese raccontano un’inedita pagina della storia goriziana. Pochi mesi prima che vi esplodesse la Grande Guerra. Riprese dal punto di vista di un giovane soldato dell’impero austroungarico...

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La mostra dedicata all’ungherese André Kertész (Sziget Becse, 1894 – New York, 1985) presenta una serie di riprese effettuate prevalentemente nel goriziano poco prima che l’Italia, il 24 maggio del 1915, entrasse nella prima guerra mondiale. Kertész, spedito ad una guarnigione di Görz, ovvero di una Gorizia ancora austriaca, realizza alcuni scatti. Solo due anni prima aveva acquistato la sua prima macchina fotografica.
Per questo, la mostra a lui dedicata offre l’opportunità di essere analizzata secondo due aspetti. Il primo documentario di un periodo e un luogo storicamente densi di avvenimenti. In questo senso le fotografie di Kertész non potevano trovare sede più adatta di questa, che ospita Kertesz Monfalcone 13 dic 1914 stabilmente il Museo della Grande Guerra e a cui si affianca, per l’occasione, una sala appositamente allestita a completamento della mostra ove sono esposte altre venti fotografie, provenienti dalla Fototeca dei Musei provinciali di Gorizia, a illustrare il lungo assedio che la città isontina subì durante il conflitto, immediatamente dopo il trasferimento del fotografo ad altre zone di guerra.
Il secondo piano di lettura riguarda più propriamente l’opera di questo straordinario interprete poiché offre l’opportunità di analizzarne una ristretta serie di immagini, per la gran parte inedite, tutte riprese da un Andor Kertész (così, infatti, risultava iscritto all’anagrafe ungherese) appena ventenne.
Già in questo primo Kertész è presente la partecipazione intima e solidale con un’umanità, non propriamente dimenticata, ma abitualmente inosservata. Non che paia, visto il periodo, una scelta antiborghese e nemmeno, ancora, cosciente. Piuttosto, sembra un modo sincero di prendere parte alla quotidianità cui partecipa, dandone testimonianza come se stesse scrivendo il proprio diario.
Kerstesz 1er Janvier 1915I suoi commilitoni, alcune infermiere (“mes infermières”), insieme ad alcuni scorci ripresi un poco frettolosamente, sono i soggetti scelti. Di Gorizia, invece, nessun palazzo, nessuna fontana, nessuno scorcio da cartolina; semmai alcune immagini di povere case, come quelle che nei villaggi vicini alla sua Puszta aveva già ripreso e riprenderà ancora.
In questi scatti non si mostra una testimonianza politica o sociale né, sempre, quella maturità tecnica e coscienza formale che lo renderanno uno dei più sensibili fotografi del suo tempo. Ma ha solo vent’anni e meno ancora ne dimostra nell’autoritratto per il quale posa. Lì sembra un giovinetto con la divisa pulita e il colletto ordinato, che tiene il moschetto come un buon soldato, forse con un celato orgoglio; non pare ancora minimamente immaginare che diventerà un gigante della storia della Fotografia.

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“André Kertész, Inediti a Gorizia – Dicembre 1914 / Marzo 1915 ”. Fino al 15 febbraio 2004. Musei Provinciali in Borgo Castello – Gorizia. Orari: dal martedì alla domenica 9-13/ 14-19, lunedì chiuso. Interi: 3,5 ¤.Tel/fax (+39) 0427 91453 www.agemont.it/CRAF

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